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Visualizzazione dei post da ottobre 16, 2022

LE PANTOMIME DI UN FESTIVAL SENZA PACE

Zenni 2, il Ritorno. Un nuovo episodio della tormentata saga del Tjf Come promesso, ho finalmente scritto il commento sul ritorno di Stefano Zenni alla direzione del Tjf : lo trovate sul Corriere di oggi, e anche a questo link . Ve lo consiglio: non perché l'ho scritto io, bensì perché è pieno di siparietti e retroscena pittoreschi. Ma qui, agli affezionati lettori del blog, offro pure un extra bonus per trascorrere in letizia un sabato che si preannuncia uggiosetto: una selezione di post del passato per ripercorrere le tragicomiche vicende del più sfigato, tormentato e sinistrato festival dell'intera storia dei festival torinesi - pur pullulante di sfighe, tormenti e sinistri.  Cominciamo con un post ( https://gabosutorino.blogspot.com/2018/02/loghi-internazionali-doppi-direttori-e.html ) del febbraio 2018 che, oltre a un repertorio comico degno del Bagaglino dei tempi d'oro (vi raccomando la foto in cui Appendino suona il sax e Leon la tromba), offre un'accurata ricos

C2C, IL COMUNE CAMBIA ATTEGGIAMENTO

Ogni promessa è debito. Avevo rimandato i commenti su C2C , e ieri il commento è uscito sul Corriere. Poiché l'articolo non è disponibile on line, lo ripubblico qui per chi se lo fosse perso (ma ogni tanto comprateli, 'sti giornali!) Ci sono voluti vent'anni perché un'amministrazione civica torinese arrivasse a investire seriamente sul fenomeno C2C, il festival delle “nuove musiche” nato con il nome di Club to Club nel marzo del 2002, immaginato dai suoi padri fondatori (Sergio Ricciardone, Giorgio Valletta e Roberto Spallacci, ovvero l'associazione X-Plosiva) come il viaggio di una notte in un circuito club torinesi, e cresciuto fino a diventare un evento di richiamo mondiale . Oggi C2C è – insieme con i “cugini” Futur Kappa e Movement, interamente organizzati e gestiti da privati – l'unico evento musicale torinese riconosciuto e riconoscibile a livello internazionale. Con pubblico internazionale. Visibilità internazionale. Sponsor internazionali. E adesso, fin

ORA O MAI PIÙ: LA MOSTRA CHE NON POTETE PERDERE

Defendente Ferrari Per me, è la mostra più bella. Per me che adoro la pittura del piemontese tra XV e XVI secolo , sospesa fra la suntuosità ancora goticheggiante dell'arte borgognona e fiamminga e le dolcezze del rinascimento toscano. Per me, voglio dire, che stravedo per Gandolfino e Spanzotti, i Giovenone, Lanino, Grammorseo, Gaudenzio e Defendente Ferrari.  Gerolamo Giovenone Non pretendo che condividiate le mie insane passioni. Ma se amate il bello, se volete la meraviglia pura, andate a visitare il Museo Accorsi, che fino al 29 gennaio ospita "Rinascimento privato" , una mostra irripetibile. Andrea de Aste Irripetibile nel vero senso della parola, perché quella trentina di capolavori o li vedete lì, adesso, o non li vedrete mai più. Si tratta infatti di opere provenienti da collezioni private, e si sa quanto il collezionista sia geloso dei suoi tesori: Luca Mana, direttore del Museo Accorsi, ha dovuto sciorinare i suoi buoni rapporti e le sue arti diplomatiche per o

TORINO JAZZ, TORNA ZENNI

  Stefano Zenni Vi risparmio le facili facezie sulle minestre riscaldate; e vi risparmio pure considerazioni più serie sulle nomine e la politica - nello specifico sulle nomine nelle istituzioni culturali. Per quest'ultimo punto vi rimando al commento uscito sul Corriere ( questo è il link ). Qui mi limito alla notizia nuda e cruda: Stefano Zenni è il nuovo direttore del Torino Jazz Festival (nuovo si fa per dire, l'aveva diretto dal 2013 al 2017, quando fu messo alla porta da Appendino & Co... ). Succede a Giorgio Li Calzi e Diego Borotti, che però nel comunicato del Comune, che qui sotto riproduco, manco vengono citati né tantomeno ringraziati con le solite formulette in uso quando si dà il benservito a qualcuno. Un tocco di signorilità davvero notevole.  Stefano Zenni è il nuovo direttore artistico del Torino Jazz Festival. È stato nominato a seguito di una selezione tramite manifestazione di interesse pubblicata il 16 settembre scorso dalla Fondazione per la Cultura To

C2C, GIÀ SOLD OUT TRE SERE SU QUATTRO

Ci sono molte cose che dovrei scrivere a proposito di C2C; ma oggi ho tirato lungo per vari motivi, e non vorrei stancarmi troppo. Quindi per il pezzo vero vi rimando a questo link , e qui mi accontento di riportare i dati essenziali come da comunicato. Si svolgerà tra due settimane il ventennale di C2C Festival, nato nel 2002 come Club To Club. Nel corso di vent’anni, C2C Festival ha presentato alcune delle evoluzioni più avventurose della scena musicale avant-pop in luoghi straordinari. Avanguardia globale, cultura pop contemporanea, produzioni transdisciplinari tra musica arte e tecnologia, indipendenza culturale, sono i tratti distintivi dei venti anni di storia di C2C Festival. La prima edizione del Festival si è svolta nei club di Torino a marzo 2002. La ventesima edizione di C2C farà segnare il record assoluto di presenze (sono già sold out le serate di giovedì 3 novembre alle Ogr e di venerdì 4 e sabato 5 al Lingotto) con 35.000 spettatori da 40 nazioni da tutto il mondo, conso

UN PRIMO PASSO PER LA BIBLIOTECA A TO EXPO

Il rendering della Biblioteca centrale a Torino Esposizioni Ricevo dall'UCAS (Ufficio complicazione affari semplici) e volentieri pubblico: Questa mattina, al termine dei lavori della Giunta, la SCR - Società di Committenza Regione Piemonte S.p.A. - a cui la Città ha affidato mediante convenzione l’incarico di gestire l’affidamento e lo sviluppo del ‘Studio di fattibilità degli interventi di recupero e rifunzionalizzazione del complesso di Torino Esposizioni’ (azione che rientra nel quadro delle attività previste dal PNRR-Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – Fondo Complementare e finanziato con risorse messe a disposizione dall’UE nel programma Next Generation EU nonché con ulteriori risorse aggiuntive statali) - insieme al raggruppamento temporaneo di progettisti di ICIS Srl e degli studi di architettura Rafael Moneo e Isolarchitetti, ha presentato al Sindaco e agli assessori il ‘Progetto di fattibilità tecnico economica’ della nuova Biblioteca Centrale (fin qui, in concreto