E poi tutti al buffet in Galleria di Diana E va bene, va bene così, in fondo l'inaugurazione non conta, è sempre stata un corpo estraneo per il Tff, il contentino a chi pretende il frisson della mondanità, e in passato ne abbiam viste di noiose e di noiosissime, e vada come vada tanto da oggi ci sono i film, il Festival vero. E allora posso sopportare anche la location alle scuderie della Reggia di Venaria, location prestigiosa, ci mancherebbe, e inevitabile dato che il Regio non era disponibile, ma sant'iddio non si sentiva un piffero; e posso sopportare la diretta di "Hollywood Party" più pallosa che io ricordi con un Pupi Avati che bofonchia nell'ondeggiante microfono e Neri Marcorè e Michaela Ramazzotti a sviolinare il Maestro; e posso sopportare l'assalto di mille e più cavallette ai buffet in Galleria di Diana e dintorni; e posso persino sopportare (ma mica tanto) l'incomprensibile ma marginale ruolo della madrina Catrinel Marlon (al secolo Catrinel ...
L'ANSiA della cultura torinese