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Visualizzazione dei post da novembre 5, 2017

BOSSO, NYMAN, VINICIO: ASPETTANDO I NEW ORDER, LE OGR FANNO SUL SERIO

Vinicio Capossela, come si deduce dall'immaginetta, è devoto a San Nicola, che considera suo protettore Le Ogr hanno presentato il programma musicale per i prossimi mesi. Roba forte. Varrebbe la pena di spenderci due parole, ma in sto we sono pigerrimo, e ricorro ancora una volta al "ricevo e volentieri pubblico". Prima, però, voglio rassicurare tutti:  il concerto dei New Order - anzi, lo show site specific creato per le Ogr in collaborazione con il visual artist Liam Gillick - è confermato. Ma non si farà entro il 2017, come previsto inizialmente: la band ha chiesto di rinviare  l'impegno a primavera, probabilmente aprile, per esigenze organizzative.  L’apertura del calendario invernale dei live delle Officine Nord è affidato al progetto di solidarietà Rise Up! che il 25 e 26 novembre vede sul palco artisti della musica e delle parole uniti per raccogliere fondi destinati a Castelluccio di Norcia, uno dei comuni del centro Italia maggiormente colpiti dal terr

ECCO I DATI: IL SALONE E' UN BUSINESS, ALTRO CHE MARCHIO DA QUATTROSOLDI

"Mi è semblato di vedele un gatto". Chi è il gattone che vuol papparsi il Salone? Quando si dice le coincidenze. Ieri vi ho parlato di quelle quattro ricerche statistiche che sembrano dimostrare, dati alla mano, che il Salone è un marchio che vale, e che liquidare la Fondazione per il Libro sarebbe uno splendido harakiri.  E oggi è la stessa Fondazione per il Libro a diffondere un corposo estratto di quelle ricerche, che peraltro non sono clandestine: se ne era già parlato durante il Salone, e sul sito da tempo si possono leggere i primi dati elaborati dai ricercatori . Però il comunicato di oggi offre una ricca messe di ulteriori dati: e io non faccio altro che pubblicarlo così come l'ho ricevuto. Leggetelo anche voi, e fatevi un'idea. Per quel che ne capisco, mi pare  che - alla luce dei fatti - convenga attribuire un valore corretto al marchio e tentare il rilancio della Fondazione. Se qualcuno si chiama fuori, avrà le sue buone ragioni : ma allora, se non

IL BILANCIO DI MOVEMENT

Ricevo e volentieri pubblico: Movement Entertainment desidera condividere con i propri sostenitori gli ottimi risultati della 12° edizione di Movement: il festival di musica contemporanea e arti visive, patrocinato dalla Commissione Europea unitamente al cugino KFF, si consolida principale format autunnale d’Italia. Programma e Artisti – La programmazione si e’ estesa dal 20 ottobre all’1 novembre coinvolgendo 61 artisti in 6 diverse venue. Nove gli appuntamenti in cartellone: ad anticipare i due Main Show al Lingotto Fiere “La Stampa Sound Journey” all’Aeroporto di Torino e due Masterclass al Politecnico di Torino. Affluenza – 35mila le presenze riscontrate nella settimana (+15%). I due Main Show del 28 e 31 ottobre registrano 25mila ospiti da 24 nazioni (8% il pubblico straniero). Innovazione – Movement perfeziona l'utilizzo della tecnologia cashless: il metodo di pagamento digitale con loyalty card, dotata di chip RFID, per acquistare i beni e i servizi offerti al Festival. L

RICCA NON MOLLA: VUOLE LA TESTA DI BISCIONE O LO SPUTTANAMENTO DI CHIARABELLA

Ricca 2.0: da campione di videogames a crociato padano della cultura La never ending story del Mao e del suo direttore Marco Biscione è come quei rotoloni della pubblicità; non finisce mai e non capisci a chi serva. Sono passati quasi tre anni di attacchi all'arma bianca in Consiglio comunale condotti prima da Chiara Appendino e poi da Fabrizio Ricca con pervicacia e chirurgica determinazione, tali da far pensare a un'unica strategia, una specie di staffetta fra i due: il che è ovviamente da escludere, trattandosi di partigiani d'avverse e incompatibili visioni politiche. Sta di fatto che adesso Ricca rinfaccia a Appendino ciò che Appendino rinfacciava a Fassino mentre Ricca si svagava, non avendo ancora scoperta la sua vocazione di Crociato della Cultura . Ad ogni modo, siamo a una stretta che potrebbe persino sembrare finale - non fosse che le never ending stories per definizione non finiscono mai. Il Consiglio comunale dovrà discutere, prima o poi, una proposta di m

ARTI PERFORMATIVE, ADELANTE CON JUICIO: ECCO LE "LINEE GUIDA"

Lunga marcia. Leon comincia a vedere la fine del tunnel delle Arti Performative Evvai. Infine sappiamo come sarà il nuovo "Sistema delle Arti Performative" escogitato dalla Leon per rimpiazzare l'obsoleto (così assicurano gli esperti) Sistema Teatro Torino .  La fiduciosa Leon l'8 giugno scorso aveva annunciato che il Sistema delle arti performative sarebbe stato pronto "non fra sei mesi, ma fra poche settimane" . In effetti non sono passati sei mesi: ne sono passati cinque. Però 22 settimane non mi sembrano esattamente "poche".  Ad ogni modo non siamo ancora al provvedimento vero e proprio: stamattina la Giunta comunale ha infatti approvato soltanto le "nuove linee guida per lo sviluppo e il sostegno alle arti perfomative nel triennio 2018-2020". Intanto vediamo 'ste linee guida  E qui cedo la parola all'ufficio stampa del Comune che mi informa del lieto evento: "Su proposta dell’assessora Francesca Leon l’ese

QUANTO VALE IL SALONE: LE RICERCHE DIMENTICATE

Rapide cambiano le prospettive in questa città. Quindici giorni fa nessuno avrebbe scommesso un centesimo  sulla sopravvivenza della Fondazione per il Libro. Adesso quella sopravvivenza, alla luce dei fatti nuovi, appare non soltanto possibile, ma utile . Fin necessaria. Ieri ho riferito della  volontà della Regione di destinare alla ricapitalizzazione un milione e quattrocentomila euro  e cercare nuovi partner pronti a mettere sul piatto i soldi che ancora mancano: si parla di Banca Prossima (del gruppo Intesa) e di un intervento della Camera di Commercio.  Non risulta invece un analogo impegno da parte del  Comune. Intanto apprendo che sono quasi pronte le quattro ricerche statistiche  commissionate in occasione dell'ultima edizione  del Salone: a quanto se ne sa, dimostrano che valutare il marchio 160 mila euro sarebbe una memorabile cantonata. Era noto che le quattro ricerche esistevano ed erano in corso di elaborazione: adesso, però, se ne parla. E anche questo è un sintomo

CLUB TO CLUB VOLA A 60 MILA PRESENZE, 20% STRANIERI

Ricevo e volentieri pubblico: Il cartellone della diciassettesima edizione di Club To Club, tra i più importanti festival di musica avant-pop in Europa, ha visto protagonisti 87 artisti provenienti da 11 nazioni del mondo (Germania, Usa, Italia, Grecia, Cile, Venezuela, Regno Unito, Australia, Canada, Siria, Norvegia). Sono 51 le performance musicali andate in scena quest'anno, tra le quali 13 act in esclusiva italiana e 12 debutti italiani, su 7 differenti palchi, all'interno di location sorprendenti che vanno dagli spazi rinnovati delle Ogr (per l'evento speciale Kraftwerk 3-D The Catalogue, oltre all'esibizione di Kamasi Washington e Powell/Tillmans) ai padiglioni post-industriali del Lingotto, alla Reggia di Venaria, anche quest'anno sede del Grand Opening della manifestazione presentato insieme ad Audi. “Siamo particolarmente orgogliosi dei risultati di questa diciassettesima edizione - dice Sergio Ricciardone, direttore artistico del festival. Un pubblico semp

UN JAZZ FESTIVAL DIVERSO: LI CALZI CI CREDE

Giorgio Li Calzi è il nuovo direttore del festival jazz Posso dire? Mi commuove l'entusiasmo di Giorgio Li Calzi. Giorgio è un musicista che ammiro, nonché un'ottima persona. Quando ho saputo che, senza ricorrere a un bando,  il Comune l'ha ingaggiato come direttore artistico della prossima edizione del Jazz Festival , che manco so se ancora si chiamerà Narrazioni Jazz (spero di no, quel titolo è la quintessenza del vorrei ma non posso...), beh, quando ho saputo che s'era preso 'sta gatta da pelare, ho provato nei suoi confronti un afflato di umana solidarietà. Ho rivisto nella memoria la scena finale di "Butch Cassidy" , quando Butch-Paul Newman e Sundace Kid-Robert Redford, assediati nella capanna dai gendarmi boliviani, escono sparando e il regista non ci dice se ce la faranno o li ammazzeranno sul posto. Tutto induce a pensare che li ammazzeranno: però lo spettatore spera che no. Giorgio Li Calzi ti fa sperare che no, non resterà impallinato nell

LA REGIONE: SALVIAMO LA FONDAZIONE PER IL LIBRO

Va' là che ti conosco, mascherina.  Diventa sempre più improbabile ciò che fino a un paio di settimane fa pareva una verità di fede, accettata e riconosciuta: la messa in liquidazione della Fondazione per il Libro . Dovevano liquidarla, o svuotarla, e affidare l'organizzazione del Salone ad altri : al Circolo dei Lettori o alla Fondazione Cultura. In passato s'è sempre parlato soltanto del Circolo, ma il  Circolo è un'emanazione della Regione. Quindi il Comune, adesso, preme per passare le competenze alla Fondazione Cultura , che è cosa sua . Allarme allarme. Anzi, no La liquidazione pareva inevitabile perché, ci raccontavano, la Fondazione è oppressa da un passivo clamoroso, frutto di malgoverno, sperperi satrapeschi e colpevoli noncuranze. Hanno provato a raccontarci pure che il marchio del Salone del Libro vale ormai come un alloggetto in semiperiferia. Questa, però, non gli è girata giusta. Cioé, io posso capire le furbate: ma quando qualcuno ha cominciato

LUCI E CABARET: IL DIBATTITO SULLE SASSATE

Le luci danneggiate (foto da "Futura") Oggi, dopo essermi sorbito la mappazza del report sulla cultura , non avevo proprio voglia di cabaret. Quindi sono tornato a casa a far bollire la testina, e ho rinunciato al fondamentale dibattito in Consiglio comunale sui coni gelati presi a sassate in piazza Montale . Non credo di essermi perso un granché. Forse stavolta il resoconto della seduta che mi invia l'ufficio stampa del Comune è ancor più divertente della seduta in sé. Io, per dovere di cronaca e di vaudeville, ve lo copio a seguire: Gli atti di vandalismo dello scorso fine settimana, provocanti il danneggiamento delle Luci d’Artista di piazza Montale alle Vallette sono stati oggetto di un dibattito in Sala Rossa, chiesto dalla capogruppo del Movimento 5 Stelle, Chiara Giacosa. A nome della Giunta è intervenuta l’assessore alle Attività culturali (ah, ecco una nuovo definizione: non "assessore alla Cultura", né "assessore alle Fontane", bensì &qu

RAI TORINO, GUIDO ROSSI NUOVO DIRETTORE DEL CENTRO DI PRODUZIONE

Ricevo e volentieri pubblico: Guido Rossi è il nuovo direttore del Centro di Produzione Tv di Torino, nominato dalla Direzione Generale Rai. Succede a Roberto Nepote, recentemente designato dal Cda alla presidenza di Rai Com. Nato ad Arco, in provincia di Trento, nel 1969, Guido Rossi è un manager esperto di comunicazione pubblica e relazioni istituzionali e ha diretto, dal 2015, lo Staff del Direttore Generale della Rai. In precedenza, dal 2012, era stato Head of Lobby and PR, con il coordinamento dell’ufficio stampa e della social responsability di Viacom International Media Networks per i Paesi del sud Europa del Medio Oriente e dell’Africa, e – dal 2004 - aveva ricoperto l’incarico di Responsabile Relazioni Esterne ed Eventi Outdoors di MTV Italia. Tra le sue esperienze anche numerose consulenze nell’ambito della comunicazione istituzionale ed aziendale, e l’attività di docente del master in Comunicazione Pubblica e Politica all’ISC di Milano.

LA CULTURA E I NUMERI: MANEGGIARE CON CURA

Assessori alla Cultura: da sinistra Parigi, Leon, Gastaldo e Ferrino oggi all'incontro ospitato da Film Commission. Sulle loro teste la scritta "Film Commision" con una sola s. Sono un ragazzo diligente, quindi stamattina mi sono sucato l'intera presentazione di "La cultura in Piemonte 2016", l'annuale report dell' Osservatorio Culturale del Piemonte sullo stato della cultura nella nostra regione. Chi sono i consumatori di cultura Che vi devo dire? Lo studio è meticoloso, i dati sono tanti, ogni voce meriterebbe un approfondimento, ma oggi proprio non mi va. Tante son le cose risapute: ad esempio, non è una novità che quasi il 15 per cento dei piemontesi non apre un libro e non entra in un cinema o in un museo o in un teatro manco a morire; e pure nel restante 85 per cento quelli che si possono definire "consumatori di cultura forti" sono un'esigua minoranza. Ma questo dato, come tutti i dati statistici, vale poco, preso co