Vabbé. Mentre gli zuavi preparano la spedizione romana, a me viene voglia di mettere nero su bianco qualche appunto su un aspetto ingiustamente trascurato dell'interminabile calvario che ci ha condotti a perdere il Salone del Libro come lo abbiamo conosciuto, amato e contribuito - tutti noi torinesi - a rendere grande con la nostra passione, la nostra presenza; e con la nostra dabbenaggine a farcelo soffiare sotto il naso. Sì, ho voglia di fissare qualche punto a futura memoria, oggi che si parla del trasferimento a Milano anche della struttura che segue il settore commerciale del Salone ; mentre Federico Motta, presidente dell'Aie, tramite un quotidiano scrive a Fassino e in sostanza gli dice: "Ma fai ancora l'offeso tu, dopo che per mesi e mesi ti abbiamo chiesto udienza, per presentarti le nostre esigenze e le nostre proposte, e tu manco ti sei degnato di rispondere?". Ecco. Questi sono i risultati. Ma per arrivarci c'è voluto impegno e dedizione da part...
L'ANSiA della cultura torinese