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Visualizzazione dei post da dicembre 3, 2017

GIOVARA L'HA PRESA BENE. E IO GLI SPIEGO PERCHE' NON DEVE METTER SU LA MUTRIA

L'assessore supplente Massimo Giovara L'assessore supplente alla Cultura Massimo Giovara , consigliere comunale del M5S, è rimasto un po' mortificato dalla mia valutazione, non entusiasta, sul progetto di riforma del Teatro Regio dettagliatamente esposta nella mozione di cui Giovara è primo firmatario. Mozione che lo stesso Giovara aveva spontaneamente provveduto a inviarmi qualche giorno fa in lettura, senza alcun vincolo di riservatezza. Comunque l'atto, non ancora discusso in Consiglio, è già stato protocollato, e deve pertanto ritenersi pubblico. Ieri pomeriggio, immagino dopo aver letto il mio post "Come ti salvo il Regio: le istruzioni degli espertoni" , Massimo Giovara ha ritenuto di whatsapparmi per esprimermi un certo qual disappunto per quanto ho scritto. Ecco cosa mi dice il mio rappresentante in Consiglio: "Pensavo che passarti la mozione fosse una buona idea perché pensavo stupidamente alla buona fede. E alla competenza. Prendo atto

IL COLLASSO DEL SISTEMA: UN DOPPIO POST SULL'APOCALISSE

Stamattina è uscito sul Corriere di Torino un articolo in cui tiro un po' le fila di varie sfighe (sparse solo in apparenza...) che si abbattono con crescente frequenza sulle istituzioni culturali di questa sventurata città. Direi che non è fuori luogo: soltanto nel giro di due giorni abbiamo appreso, nell'ordine, che il Regio deve rinviare l'approvazione del bilancio preventivo, la Fondazione per il Libro si avvia alla liquidazione, al Museo del Cinema i dipendenti temono di perdere il lavoro... E queste, lo ripeto, sono soltanto le ultimissime notizie. L'articolo si intitola "Roma ci mise tre secoli per collassare. Il sistema culturale di Torino pochi anni" . Ovviamente con "Roma" si intende l'Impero romano d'Occidente. Oggi Roma è collassata da mo'. Ad ogni modo, l'articolo comincia così: E' l'intero sistema che sta implodendo. C'è un fil rouge che collega i sinistri segnali che arrivano dalle istituzioni cul

COME TI SALVO IL REGIO: LE ISTRUZIONI DEGLI ESPERTONI

Gianandrea Noseda (primo a destra) e gli altri commissari durante la "periodica audizione dei solisti facenti richiesta" per cantare al Regio Bene. Come promesso, torno con la massima calma a occuparmi del Regio. A partire dalla notizia di ieri che il Consiglio d'indirizzo ha deciso - cito il comunicato ufficiale - "di posporre (vuol dire rinviare, NdG) al mese di gennaio, sentito il MIBACT, l’approvazione del Bilancio preventivo 2018. Il sovrintendente Walter Vergnano, in accordo con la sindaca (che è anche presidente della Fondazione Teatro Regio, NdG) , presenterà, quindi, contestualmente al Bilancio preventivo 2018 anche un progetto artistico e finanziario del triennio 2018-2020.  Questa decisione è stata presa anche per dare la possibilità ai Soci Fondatori di avere a disposizione una visione più ampia e organica del percorso che intende intraprendere il Teatro Regio nel prossimo futuro ". La traduzione è semplice: le due fondazioni bancarie e l&

AL MUSEO I DIPENDENTI SONO INQUIETI? LI RASSICURA LAURA

Laura Milani, presidente del Museo del Cinema Oggi è giornata tosta , per quel che resta delle istituzioni culturali torinesi. Anche al Museo del Cinema tira un'aria da paura , il futuro è nebuloso , i dipendenti sono preoccupati e agitati per certe minacciose allusioni e, riuniti in assemblea, chiedono chiarimenti minacciando lo sciopero.  Ho passato del buon tempo, oggi, a scrivere un commento sulla situazione generale della cultura a Torino. Esce sul Corriere domani, festa dell'Immacolata Concezione. Qui c'è il link per leggerlo . Cosa dice la presidente Qui mi limito a pubblicare la dichiarazione ufficiale diffusa in serata dall'Assertiva Presidente Laura Milani. Che, immagino, dovrebbe suonare come una rassicurazione per i dipendenti. Dovrebbe. Ecco la dichiarazione: “Al Museo Nazionale del Cinema partirà, a breve, un’analisi approfondita per produrre una fotografia precisa qualitativa e quantitativa di tutto il personale. Solo alla fine di questo lavoro

SALONE DEL LIBRO: DOVE VANNO I DIPENDENTI

IL vicepresidente Mario Montalcini e l'assessore Antonella Parigi Oggi pomeriggio l'agonia della Fondazione per il Libro è approdata alla Commissione cultura della Regione. A rispondere alle domande dei commissari-consiglieri c'erano l'assessore Parigi e il vicepresidente della Fondazione Mario Montalcini. Come ben sapete, e come ho sperimentato sulla mia pelle, le sedute della Commissione cultura regionale sono più blindate delle riunioni della Spectre . I giornalisti non possono entrare, pena interminabili e inani conciliaboli con noiosissimi consiglieri . Per fortuna c'è sempre chi ti racconta, affinché tu possa a tua volta raccontare. Pertanto vi posso riferire che sulla questione dei fornitori da pagare non è stato detto nulla di definitivo, al di là di una generica volontà di far fronte agli impegni. Temo sia sottinteso un "per quanto possibile".  Come nasce uno sbilancio Resta il fatto che lo "sbilancio" fra i debiti della Fondazio

IL REGIO RINVIA IL BILANCIO

Questa è ovviamente la conseguenza del famoso "buco" di due milioni. Chiarabella prende tempo per racimolare il valsente. Per il momento ricevo e pubblico il comunicato del Regio. Devo dedicarmi alla bourguignonne. Stanotte riprendo e approfondisco: I l Consiglio di Indirizzo del Teatro Regio   –   riunito si oggi, mercoledì  6  dicembre   –  e presieduto dalla Sindaca Chiara Appendino,  ha deciso di posporre al mese di gennaio , sentito il MIBACT,   l’approvazione del Bilancio preventivo 2018.  Il sovrintend ente Walter Vergnano, in accordo con la Sindaca, presenterà ,  quindi ,  contestualmente al  Bilancio  preventivo  2018 anche  un progetto artistico e finanzi ario del triennio 2018-2020 .  Questa decisione è stata presa anche  per dare la possibilità ai  Soci Fondatori  di  avere a disposizione una visione più ampia e organica del percorso che intende intraprendere il Teatro Regio  nel prossimo futuro.

PIEMONTE DAL VIVO, MA CHE SORPRESA! HA VINTO NEGRIN

Matteo Negrin è il nuovo direttore di Piemonte dal Vivo Ricevo e stupefatto pubblico. Stupefatto, s'intende, dalle mie doti di veggente. Matteo Negrin ha vinto il bando ed è stato nominato direttore di Piemonte dal Vivo . Per pura combinazione, già lo scorso 5 ottobre, in occasione dell'addio del precedente direttore, Paolo Cantù, scrivevo : Faranno un bando ("prestissimo", mi assicura la presidente di Piemonte dal Vivo Anna Tripodi) e pare che da tutta Italia ci sia grande interesse e si prevede una partecipazione massiccia, anche perché la poltrona è ben remunerata. La presidente mi ha garantito che il bando sarà trasparente, e ci sarà una commissione giudicatrice al di sopra di ogni sospetto. Nell'ambiente si dà per certo che risponderà al bando Matteo Negrin , musicista, oggi project manager di Piemonte dal Vivo e membro del CdA della Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani e molto stimato dalla Parigi . Quod erat demonstrandum. Io Negrin lo conosco bene, lo

IL TFF CON LE PEZZE AL CULO PERDE CON DIGNITA'

Ricevo dall'ufficio stampa del Tff e doverosamente pubblico: I dati della 35a edizione del Torino Film Festival (24 novembre – 2 dicembre 2017) confermano il successo della manifestazione tra pubblico e addetti ai lavori. Nell’edizione del 2017 si sono avute 63.000 presenze, 101.642 posti disponibili, 26.700 biglietti singoli venduti e 250.000 euro di incasso. Nell’edizione 2016 le presenze erano state 78.000, 122.277 i posti disponibili e 29.300 i biglietti singoli, per un totale di 271.500 euro di incasso. Alla luce di questi dati e tenuto conto che quest’anno si è avuta della riduzione del 20% sul numero dei film mentre le sale sono passate da 11 a 8, i risultati del 2017 sono in linea con quelli dello scorso anno, a conferma dell’importanza che il Tff ricopre nel panorama dei festival cinematografici italiani. Traduzione: nonostante tutto, nonostante i tagli e le miserie , nonostante il Museo del Cinema senza guida, nonostante le faide e le voci, nonostante il food e il fash

LA FONDAZIONE E' MORTA, VIVA LA FONDAZIONE

Mi rendo conto che ormai la notizia è frolla, a quest'ora del pomeriggio. Ma sono stato impegnato in cose mie, pertanto soltanto adesso posso linkarvi il pezzo di stamattina sul Corriere di Torino dove racconto le ultime, parossistiche invenzioni attorno al letto di dolore della Fondazione per il Libro.  Per il Salone del Libro siamo a una svolta. Ieri è stata una giornata convulsa e difficile da decifrare. Cerchiamo di mettere insieme i fatti. La notizia principale è che se ne sono studiata un'altra: dar vita a una NewCo, una nuova Fondazione per il Libro, e mettere in liquidazione quella vecchia. Primo fatto. Apprendo in mattinata - e segnalo tramite Corriere - che i dodici dipendenti della Fondazione per il Libro hanno scritto al CdA: chiedono chiarezza sul loro futuro. Come vi avevo raccontato un paio di giorni fa , incombe su di loro la prospettiva di venire smistati fra Circolo dei Lettori e Fondazione Cultura, con l'incarico di continuare il lavoro per preparare l&

NATALE COI FIOCCHI, IL COMUNE CI GUADAGNA

Riprendo un lancio Ansa di ieri, che riferisce alcune dichiarazioni dell'assessore Sacco a proposito di Natale coi fiocchi. Al 30 novembre - ha detto Sacco - la Città di Torino ha già incassato anticipatamente oltre 120 mila euro da Mercatini di Bolzano, la società che organizza quest'anno gli accampamenti di Natale coi fiocchi.  Sacco rispondeva a una interpellanza della consigliera Pd Foglietta che chiedeva lumi sul contenzioso con gli organizzatori dell'anno scorso (per ora il Comune ha avuto 10.500 euro per le inadempienze contrattuali, e dovrebbe fare causa per ottenerne altri 45 mila che ritiene dovuti: ma ci sta ancora pensando su), e  sulla società vincitrice del bando per la gestione dell'evento.  A tale proposito Sacco ha affermato che non risulta nulla di illecito sul piano legale . Riguardo ai soldi, invece, ha aggiunto: "In passato non solo la Città incassava molto meno, ma versava anche consistenti contributi ai gestori di turno dei mercatini n

IL SALONE DEL LIBRO NON HA BISOGNO DEL PADIGLIONE 5: PAROLA DI DAMIANO

Ieri il Consiglio comunale ha anche discusso il provvedimento che autorizza la trasformazione del Padiglione 5 del Lingotto da spazio espositivo a supermercato.  Vi risparmio l'eterna pantomima sulla supermercatizzazione della città, cavallo di battaglia dell'opposizione e imbarazzo diarroico della maggioranza. Se leggete questo blog, conoscete bene la vicenda del Padiglione 5, venduto da Gl benché, per contratto, dovesse ospitare una parte del Salone del Libro . Quindi l'opposizione, per andare in culo ai cinquestelle, si è aggrappata pure alle difficoltà che potrebbe causare al Salone la perdita del Padiglione 5. Difficoltà più volte sottolineate con preoccupazione dai responsabili del Salone.  Il difettuccio dell'Oval Rimpiazzare il Padiglione 5 con l'Oval non è una soluzione ottimale per svariati motivi ; primo fra tutti, il fatto che l'Oval è staccato da Lingotto, e la gente non ci va - come si è ben visto nel 2011, quando lo usarono per ospitarci la mo

LA FONDAZIONE CULTURA? LA MIGLIORIAMO DA MORIRE

Nella foto: un consigliere comunale impone nuove regole alla Fondazione Cultura Quel che è giusto è giusto. Rendo merito al gruppo consiliare del M5S che ha trangugiato il rospo della Fondazione Cultura, in omaggio alla ragion di Stato (vabbé, di Comune...) e alla logica.  Ieri in Consiglio è approdata la mozione con la quale il Crociato Padano Fabrizio Ricca propone di non chiudere quella Fondazione (Nota di Gabo per i lettori distratti: sto parlando della Fondazione Cultura , non della Fondazione per il Libro . In questi giorni c'è un po' di confusione. Per il riassunto delle infinite puntate precedenti potete leggere l'ultimo post,  che vi linko qui , in cui - riferendo della mozione di Ricca e dei maldipancia della maggioranza - ripercorro per l'ennesima volta la stucchevole telenovela). Uno stallo messicano Provo a descrivervi lo stallo messicano che si è creato sulla vicenda della Fondazione. A farla breve:  1) La mozione-Ricca chiede di non  chiudere l

IL CAPODANNO DELLA PICCOLA FIAMMIFERAIA

Senza un picco in tasca, e la paura dannata di radunare in una piazza più di quindici persone, hai voglia di organizzare un grande Capodanno.  Però Torino non poteva mancare anche l'appuntamento del 31 dicembre. Lo chiedono in tanti, a cominciare dagli albergatori: loro sul Capodanno ci contano per riempire le camere. Così, non appena si sono accorti che anche quest'anno finirà, i nostri zuavi comunali si sono mobilitati per imbastire un San Silvestro purchessìa. Sulle prime pensavano  soltanto una festa  al chiuso del PalaAlpitour. Ma  Chiarabella, che non ci sta a passare per la piccola fiammiferaia, ha detto che di capodanni a Torino ce ne saranno tanti, in tanti posti diversi: sicché i funzionari tapini se ne sono dovuti inventare almeno altri due, alla scapà da cà. Senza soldi , però, non vai lontano. In Comune sono stati fortunati: hanno trovato chi - gratis et amore dei - è riuscito a imbastirgli tre decenti serate. Con un budget che per l'intero cast artistico

REGIO, MA COS'È QUESTO BUCO?

Il sovrintendente del Teatro Regio Walter Vergnano: la sua carica scade nel 2019 Ieri ho letto sulla Stampa che "al Teatro Regio manca un milione e mezzo" . Detta così, non si capisce. Anche a me manca un milione e mezzo per vivere alla grande: ma mica lo faccio scrivere sui giornali. Quindi, da dove salta fuori questo inatteso allarme? L'articolo non lo dice: si limita a ricordare che il Regio è l'unica istituzione culturale torinese a non aver subito tagli nell'ultimo bilancio appendinesco (anzi, ha ricevuto pure una mancetta di centomila euro in più); e si limita ad accennare a "qualche segnale d’allarme" che "era già arrivato ma poi la perfetta conoscenza della macchina contabile dei vertici del Regio aveva messo tutto a posto". Alla faccia del tutt'apposto. Sapete come sono fatto, no? Mi piace capire. Così mi sono informato, e adesso la machiavellica mi è molto più chiara. Intanto, prendete nota: questa volta la colpa non è de

UN SALONE A TEMPO DETERMINATO

Lo smantellamento della Fondazione per il Libro prosegue, dietro le quinte della pietosa bugia di una "specifica attività istruttoria affidata dai soci al CdA per verificare se vi siano le condizioni per il prosieguo dell’attività dell’Ente" . La verità è che hanno già dato il benservito ai dipendenti, come ho raccontato nell'articolo uscito stamattina sul Correre della Sera, edizione di Torino. E le modalità del trasferimento del personale al Circolo dei Lettori e alla Fondazione Cultura mi suscitano serie preoccupazioni sul futuro stesso del Salone del Libro. Ecco cosa ho scritto sul Corriere: I dodici dipendenti della Fondazione per il Libro hanno ricevuto l’avviso di sfratto. Gli hanno detto, papale papale, che devono licenziarsi senza tante storie: in tal caso, se faranno i bravi ragazzi, verranno riassunti al Circolo dei Lettori o alla Fondazione Cultura, con l’incarico di continuare il lavoro per il Salone 2018. Verranno riassunti, certo. Però ci sono parecch