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Visualizzazione dei post da maggio 5, 2019

LUXURIA VERSO LOVERS

Vladimir Luxuria alla direzione di Lovers Festival. Manca l'ufficialità, resta qualche angolo da smussare, ma nell'ambiente del Museo del Cinema l'operazione - che fino a un paio di settimane fa appariva del tutto ipotetica - oggi viene data per quasi fatta.  Il presidente del Museo del Cinema ha sentito al telefono Luxuria, e i due si incontreranno nei prossimi giorni. A questo link trovate gli antefatti. Gli ultimi sviluppi li racconto stamattina sul Corriere di Torino ( questo il link all'articolo ).

MAI UNA GIOIA PER LAGIOIA

Nic Lagioia ieri, con Parigi e il Chiampa davanti al Lingotto Scusatemi, ma il Salone del Libro lo seguo per il Corriere, e francamente non ho tanta voglia di fare il doppio lavoro scrivendone pure sul blog. C'ho una certa età, non devo strapazzarmi. Comunque vi linko qui il pezzo uscito stamattina, e altrettanto farò i prossimi giorni. L'articolo di oggi si intitola "Mai una gioia per Lagioia", ma non parla dell'assessore alla Cultura, bensì dei dolori del giovane direttore del Salone.

SALONE AL VIA SENZA ALTAFORTE

Oggi comincia il Salone del Libro. E come sempre finirà a carte bollate . (ANSA) - TORINO, 8 MAG - La Città di Torino e la Regione Piemonte, soci fondatori del Salone del Libro, hanno chiesto agli organizzatori della manifestazione di rescindere il contratto con la casa editrice AltaForte. "E' necessario tutelare il Salone del Libro, la sua immagine, la sua impronta democratica e il sereno svolgimento di una manifestazione seguita da molte decine di migliaia di persone", affermano in una nota le due istituzioni. "E' una richiesta assurda, abbiamo pagato lo stand e siamo giustamente al Salone del Libro. Se dovessero rescindere il contratto, faremo causa. E, ovviamente, la vinceremo", commenta Francesco Polacchi, editore di Altaforte ed esponente di Casapound. "Non so perché è stata fatta questa richiesta - afferma - Non siamo né razzisti né antisemiti e vogliamo confrontarci con gli altri". Nella spiacevole ma non improbabile eventualità

DECIDONO DI NON DECIDERE E LOVERS RESTA SENZA DIRETTORE: E' LA SOLITA BARZELLETTA, MA NON FA PIU' RIDERE

La procedura per selezionare i direttori a Torino: chi si becca l'ultima torta vince Hanno deciso di non decidere. Oggi il Comitato di gestione del Museo del Cinema doveva nominare il nuovo direttore di Lovers. Invece non è successo niente. Cioé: non è successo ciò che doveva succedere, ovvero che si togliessero la natta e nominassero 'sto benedetto direttore senza tanti trighi . Ma nel retrobottega ne devono esserne successe di ogni, con frenetiche consultazioni e scambi di telefonate fra i vari protagonisti della pantomima. Dal Museo hanno pure chiamato Luxuria per una specie di supplemento d'istruttoria.  Alla fine quelli del Comitato di gestione  sono giunti alla granitica conclusione che convocheranno, per un'audizione supplementare, tutti e quattro "finalisti" (Vladimir Luxuria, Angelo Acerbi, Fabio Bo e Pier Maria Bocchi) selezionati dall'apposita Commissione. Ma c'è pure chi ha proposto di riprendere in esame un paio di candidature che l

VENARIA: OK CURTO, OK PURE EASY RIDER

A seguito della selezione indetta dal Mibac, l'Assemblea dei Consorziati oggi ha nominato Guido Curto direttore del Consorzio delle Residenze Reali Sabaude , in base all'indicazione del Bonisoli e sentito il Chiampa. L'ufficio stampa della Venaria Reale segnala inoltre che domenica 5 maggio si è conclusa la mostra Easy Rider. Il mito della motocicletta come arte, dopo 254 giorni di apertura, dal 18 luglio 2018: i visitatori totali sono stati 103.370. Un bel risultato, rispetto all'andamento delle recenti mostre alla Venaria : la più vista del 2018, quella di Salgado, aveva venduto 92 mila biglietti.

CITTADINO-SPETTATORE, LO STABILE VUOLE TE

Un plotone di cittadini-spettatori in marcia verso lo Stabile Stamattina il Teatro Stabile ha presentato il cartellone della stagione 2019/20. Avevo un impegno inderogabile, così non sono andato alla conferenza stampa. Poco male, rimedierò domani quando quelli dello Stabile andranno in visita pastorale alla Commissione cultura per sottoporre i loro programmi all'augusta valutazione del nobile consesso. Intanto ricopio qui sotto - a beneficio dei veri amatori - il comunicato che descrive vita morte e miracoli della stagione prossima ventura.  Io ho fatto la ola quando sono arrivato a "rafforzando e diversificando i legami tra cittadino-spettatore e istituzione-attività" . "Cittadino spettatore" rasenta il sublime: a mia memoria aveva fatto meglio soltanto Carducci con mitico  "Cittadino Mastai, bevi un bicchier!" . A questo punto, per favore, qualcuno scriva una  Marsigliese  su misura: tipo "Aux théâtres, citoyens, remplissez les galeries...&

FASCISTI SU MARTE (E AL SALONE): UNA CASE-HISTORY DA MANUALE

Stavo in pensiero: un Salone senza polemmica è come una casa senza mamma; e quest'anno, appianate le rogne contabili, senza avvisi di garanzia in vista, e manco l'avvisaglia di qualche pastrocchio per le cadreghe, paventavo cinque giorni noiosissimi al Lingotto. Ma l'intellighenzia de noantri non dorme. Ci ha pensato un esponente della sullodata intellighenzia - tale Christian Raimo, consulente del Salone del quale fino alla settimana scorsa ignoravo colpevolmente l'esistenza - a procurarci il frisson d'ordinanza: egli scoperto che al Salone ci sono pure i fascisti. Sai che scoperta: al Salone i fascisti ci sono da sempre. Non ditemi che in tanti anni di Salone non avete mai notato lo stand delle Edizioni di Ar del "nazi-maoista" e pluricondannato Franco Freda . E potrei citarne altri, se mi sembrasse il caso. Non mi sembra il caso.  Ma l'intellighenzia de noantri rinasce ogni giorno, con la memoria di una farfalla. Per anni e anni il Salone ha

VENARIA: 110 MILA BIGLIETTI IN 16 GIORNI

Ricevo e volentieri pubblico: Altri 27.671 ingressi per la Venaria Reale registrati a ieri, domenica 5 maggio (8.645 solo nella giornata del 1° Maggio). In totale, dal Ponte di Pasqua i biglietti staccati sono stati 109.646 in 16 giorni ininterrotti di aperture, pur con alcune limitazioni di visita dovute alla riprese cinematografiche concomitanti che hanno coinvolto alcuni spazi del complesso.

IN 25 MILA AL TJF: MA DOVE PUO' ARRIVARE IL FESTIVAL?

Giorgio Li Calzi (a sin.) e Diego Borotti, direttori del Tjf Ieri era l'ultimo giorno del Torino Jazz Festival e così nel pomeriggio ho fatto un salto alle Ogr per ascoltare le prove dei simpatici Rava e Boltro, che sono garbate persone oltre che trombettisti eccelsi, ed è sempre un piacere fargli un ciao quando capita occasione. Era un sabato da trombettisti, evidentemente, tanto che appena arrivato alle Ogr mi sono imbattuto nel direttore del Tjf Giorgio Li Calzi, e abbiamo chiacchierato un po'. Gli ho fatto i complimenti, com'è giusto: il suo Festival non soltanto ha riempito le sale per otto giorni filati, che già è un bel risultato; ma le ha riempite senza trucchetti da avanspettacolo, con un  programma di qualità. Gliel'ho detto, a Li Calzi: quello che hanno confezionato lui e il suo sodale Diego Borotti è un Festival con una fisionomia ben precisa; una logica interna, un progetto leggibile e coerente. Con una consequenzialità, insomma. Anche aspra, a volte;