La speranza è che la situazione si normalizzi quando finalmente uscirà di decreto del Governo che introduce la cassa integrazione in deroga estesa ai lavoratori di tutte le categorie, compreso - ci si augura - quelli della cultura. Intanto, in questi primi giorni di chiusura obbligata, per affrontare il non trascurabile dubbio su come regolarsi con i propri dipendenti si è andati in ordine sparso. E' accaduto anche nei nostri musei più importanti. Direttori e presidenti - in mancanza di linee guida - hanno deciso in base a valutazioni personali, pur nel quadro di un ricorso quanto più allargato possibile allo smart working. Ha suscitato qualche malumore la decisione, piuttosto creativa, dei vertici della Fondazione Torino Musei : i lavoratori sono stati invitati a mettersi in ferie, compresi quelli che svolgono funzioni adattabili allo smart working. Con l'eccezione però di alcuni addetti agli uffici ritenuti essenziali (risorse umane, amministrazione, comunicazione, oltre a
L'ANSiA della cultura torinese