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Visualizzazione dei post da marzo 23, 2014

MA IL CHIARELLA NON C'E' PIU'

Il Politeama Chiarella com'era prima di essere distrutto dai bombardamenti. Vi suonò Louis Armstrong Sul post del Torino Jazz Festival ho ricevuto un commento che mi è davvero dispiaciuto non pubblicare, in quanto anonimo. E, come ben sapete, noin pubblico commenti anonimi, neanche se corretti, gentili e - in questo caso - utili. Ci ho pensato su, e alla fine ho trovato questo escamotage. Il commento anonimo non lo pubblico, perché le regole sono regole. Però la segnalazione la riporto in questo post, ringraziando il gentile lettore che me l'ha inviata. Allora, la questione riguarda la serata del pre-Festival del 17 asprile che si terrà, scrivevo, in quello che un tempo fu il glorioso Politeama Chiarella, che ospitò i primi due concerti italiani di Louis Armstrong, e che oggi è diventato un cinema a luci rosse, il Metropol, in via Principe Tommaso 6. Il cortese lettore mi fa notare che detta così è un errore: il Politeama Chiarella fu distrutto dai bombardamenti dell'

TORINO ENTRA NELLA REGGIA. E VANELLI ASPETTA IL TRENO

Alberto Vanelli e Fabrizio Del Noce (para amigos Noisette) Allora è fatta, il Comune di Torino entra ufficialmente nel Consorzio della Venaria Reale. Lunedì prossimo il presidente Noisette e il direttore Vanelli si vedranno con Fassino per mettere a punto l'operazione. Oggi, mentre ero a Venaria per la conferenza stampa di presentazione della mostra "Alta Moda, Grande Teatro" , ho chiesto a Vanelli che cosa porterà in dote il Comune, che notoriamente non ha più un soldo. Vanelli si è mostrato assai realista. "Per i soldi, vedremo. Magari ci dicono che mettono 500 mila euro, magari no, magari ce lo dicono ma non li hanno. Non è questo l'importante". E mi hai spiegato quello che è ben chiaro a tutti. La partecipazione diretta di Torino nella Venaria è semplicemente logica: il vero contributo del Comune verrà - dovrà venire - in termini di promozione, di organizzazione di eventi, di miglioramento dei collegamenti fra la Reggia e la città. Per dire, ho scop

ALTA MODA ALLA VENARIA

Tre abiti di scena per la "Carmen" dell'86 all'Arena di Verona, creati da Karl Lagerfeld per Fendi Modellino semplice semplice di Versace per "Souvenir de Léningrad La "bata de coda" (soprattutto coda) di Armani per Joaquin Cortés ("Soul", 2000) E alla fine arriva l'Alta Moda. Alla Reggia di Venaria prosegue la sfrenata stagione espositiva . Da domani, e fino al 14 settembre, potete visitare - oltre alla mostra degli Este e a quelle delle carrozze del bucintoro dei Savoia - anche "Alta Moda, Grande Teatro". E' un'esposizione - davvero da urlo - che raccoglie abiti creati dai massimi stilisti italiani (da Armani a Versace, da Valentino a Capucci, Fendi, Missoni, in tutto sono undici) per i grandi interpreti della scena teatrale mondiale. Sono 204 pezzi, uno più sconvolgente dell'altro. Creatività, arte, festa degli occhi. Insomma, una mostra che farà impazzire le signore, gli esteti, i gay, gli etero

#OMOFOBIA: TREMATE, TREMATE, LE SCHEDE SON TORNATE!

Frontespizio dell'Indice dei Libri Proibiti del 1758 E alla fine, le famigerate schede sono di nuovo on line sul sito del Comune. Vi invito a cliccare qui e verificare di persona di che cosa si tratta. Potrete apprezzare la nuova, più fedele traduzione del celebre discorso di Aristofane tratto dal "Simposio" di Platone  e il brano del Genesi sulla distruzione di Sodoma non più nella versione Cei del 1971, ma in quella, più recente, di Rav Disegni e Rav Toaff. Perché di questo si tratta. A questo ha portato il can can scatenato dal consigliere Ncd Silvio Magliano e avallato dalla debolezza della giunta, che ha acconsentito a ritirare temporaneamente le schede per sottoporle a "ulteriore verifica". In parole povere, sono riusciti a censurare (pur se per poche ore) la Bibbia , il Corano e Platone. E pure l 'Enciclopedia Treccani , giusto per non farsi mancare nulla. Complimentoni. Goebbels non avrebbe saputo far meglio. A questo punto mi auguro c

LA NOMINATION DEI MUSEI

Quella della "nomination" è l'ultima iattura modaiola. Lasciamo perdere la "nomination" della sbronza. Mi basta, per rabbrividire, la NeKNomination lanciata da Radio Deejay (cantare una canzone di Nek e nominare altri dj a fare altrettanto). Però una nomination migliore è possibile. Da oggi ci provano i musei italiani con la  "MuseumNomination",  in occasione della #MusemWeek organizzata da Twitter.  Tutti i musei italiani e internazionali che saranno (museum)nominati, dovranno raccontare cos'è un museo in un video di pochi secondi, nominando, a seguire, un'altra istituzione che dovrà replicare. Oggi  la "MuseumNomination" parte da Torino: il primo museo "nominato" è infatti la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo https://www.youtube.com/watch?v=FxmLN5IpVXk Tra i musei di tutto il mondo che hanno aderito ci sono anche la Gam e Palazzo Madama.

IL SALONE VIEN DI CORSA. MA ANCHE NO

Picchioni in versione cioccolato-addict L'assessore Braccialarghe Il Salone del Libro incombe: manca poco più di un mese all'inaugurazione e per l'intrepido timoniere Rolando Picchioni ogni giorno ha la sua pena. Il presidente le affronta tutte con impassibile aplomb e riservatezza d'altri tempi, ma qualcosa trapela. Adesso, ad esempio, Picchio deve risolvere una grana muscolare. Pare che l'assessore Braccialarghe si sia invaghito di uno stravagante progetto, la "Corsa del Libro": una gara podistica che dovrebbe partire dalla pista del Lingotto, scendere lungo la rampa elicoidale e poi percorrere la città. Questo durante il Salone. Picchioni nicchia. Nessun preconcetto, beninteso. Ma tra tutte le grane che il Salone si trova quotidianamente ad affrontare, ci mancava la corsa podistica. Che avrebbe comunque un costo organizzativo, in termini di spesa e di mobilitazione del personale. Personale che, come le risorse finanziarie, è già ridotto all

FILURA E L'#OMOFOBIA 4: LA TRADUZIONE DEL #SIMPOSIO

Anselm_Feuerbach (1829-1880): "Il Simposio di Platone"   Ultima notizia. GaboSuTorino ha appreso - da fonte attendibile e riservata - che l'unica pecca degna di nota nelle schede sotto esame (a parte alcuni errori di sintassi prontamente corretti) è risultata essere l'insoddisfacente traduzione di una citazione dal "Simposio" di Platone. Si è proceduto a sostituirla con una più aderente al testo greco. Domani le schede torneranno on line. E adesso davvero basta. E' stata una giornata triste e imbarazzante. Stanotte mi auguro che molti si vergognino.

FILURA E L'#OMOFOBIA 3: ERA UN PESCE D'APRILE ANTICIPATO

L'illustre storico Jacques Le Goff al lavoro, circondato da parte dei testi consultati per controllare le schede sotto esame Non ci posso credere. Ma è tutto vero. Insomma: terminata l'alacre giornata istigata dalle alzate d'ingegno di un cenacolo di fini intellettuali , mi apprestavo - per restare nel mood - a rivedermi un film con Alvaro Vitali. Per scrupolo, ho dato ancora un'occhiata alle mail, e guardate che cosa ho trovato: DIRITTI E PARI OPPORTUNITA’: LE POLITICHE DELLA CITTA’ IN TEMA DI DIFESA DEI DIRITTI NON SONO IN DISCUSSIONE Le schede relative all’omofobia nel settore “diritti e pari opportunità” del sito della Città per il corso “contrastare il bullismo omo/ transfobico ” rivolto a docenti della scuola secondaria saranno rimesse online entro domani. L’attività di controllo delle schede e delle loro fonti che l’Assessorato ha ritenuto di dover fare per non offendere le sensibilità di nessuno è quasi ultimato: un’azione di scrupo

FILURA E L'OMOFOBIA 2: UN TWEET E UNA TESTIMONIANZA

Aggiungo, al precedente post sulla miserabile vicenda delle schede scomparse , due elementi. Il primo è il tweet che mi invia il consigliere Magliano. Non so - non capisco, nella mia pochezza - se sia un saggio di umorismo Ncd, o un dato di fatto. Spererei nell'umorismo, ma temo sia un dato di fatto. CONTROLLATE? E da chi? Da un comitato scientifico convocato all'uopo? Da un funzionario che ha frequentato un corso di storia delle religioni all'Università della Terza età? Dalla segreteria di qualche partito? Dagli avventori del bar dello sport? Dalla Santa Inquisizione? Dai soci del Club di Topolino? Dalla Spectre? Dal Vaticano? Dai ragazzi del Grande Fratello? Ma si rendono conto, di quello che dicono e scrivono? Fantastico. C-O-N-T-R-O-L-L-A-T-E. Adesso possiamo dormire sonni tranquilli. Da qualche parte c'è qualche fine intellettuale che veglia sulle nostre povere testoline, e si sincera che nulla possa turbarle. CONTROLLATE. Se è un film, più che "Le vi

APOSTROFI E PROPAGANDA

Avete visto il post "Politica, cultura e ortografia" ? Beh, lo scaltro assessore Coppola ha rimediato con eleganza alla grezza ortografica, grazie al tweet, indirizzato a Gabo e al simpatico collega Infelise, che qui vi riproduco. Diavolo d'un uomo, se n'approfitta pure per fare propaganda alla Reggia e alla prossima mostra. Questo è talento. Però ribadisco: "qual è" senza apostrofo. La mia è una missione. P.S. Aggiungo che, in ambienti bene informati, circola l'ipotesi che il post incriminato, su Facebook, in realtà non fosse di pugno (o meglio, di dito) di Coppola. Si sospetta che nello staff dell'assessore s'annidi una talpa della sgrammaticatura. Il commissario Zingarelli indaga.

FILURA E L'OMOFOBIA: IL MISTERO DELLE SCHEDE SCOMPARSE

Ricevo un curioso comunicato. Mi limito a pubblicarlo per diritto di tribuna, dato che non ho tempo di procedere alle verifiche di rito (beh, ragazzi, ho anche una vita mia, mica sto tutto il tempo a fare GaboSuTorino!). Va da sè che sarò lieto di dare il massimo risalto alla risposta che il sindaco riterrà eventualmente di mandarmi. Il comunicato è firmato dal presidente del circolo glbtq Christian Ballarin. Eccolo:  Prima e dopo: la schermata del 20 febbraio e, sotto, quella di oggi "Fassino il revisionista. Il sindaco di Torino ha fatto rimuovere dal sito del Comune le schede prodotte dal Servizio lgbt del Comune di Torino dedicate  alla rappresentazione dell'omosessualità e dei pregiudizi ad essa collegati nella storia e nelle cultura, materiali per la didattica nelle scuole contro l'omolesbotransfobia. Questa incredibile reazione viene dopo le proteste di un consigliere comunale ciellino. Offeso, pare, dalle citazioni di quelle fonti bibliche spesso uti

IL FORTE DI EXILLES PIACE AL SALONE

Per il Forte di Exilles c'è un progetto: entro un paio di settimane si capirà se avrà un seguito Ricordate il pasticciaccio del Forte di Exilles? Ve l'ho raccontato il mese scorso in questo e in quest'altro post . Adesso - stando alle voci arrivate a GaboSuTorino - ci sarebbe finalmente un progetto sensato per uscire dall'impasse e valorizzare la struttura. Un progetto che arriva dal Salone del Libro. Pare - e dico pare - che si sia mosso addirittura il presidente Picchioni, con un piano per creare finalmente una "rete" delle fortezze del Piemonte. E per Exilles c'è già una concreta proposta, presentata all'assessore regionale alla Montagna, Gian Luca Vignale, che coinvolge tutti i soggetti interessati al Forte: oltre al Salone del Libro, dovrebbero partecipare infatti il Museo della Montagna (cui è ancora affidata la gestione del complesso, benché la convenzione con la Regione sia in scadenza), il Forte Bramafam di Bardonecchia che potrebbe tras

POLITICA, CULTURA E ORTOGRAFIA

STASERA AL CHELSEA HOTEL

Mi capita di rado di tornare a rivedere uno spettacolo. Stasera, per "Chelsea Hotel" , faccio un'eccezione. E non perché gli autori-protagonisti sono due amici, Massimo Cotto e Mauro Ermanno Giovanardi. Ma perché è davvero uno spettacolo che vale la pena. Soprattutto per noi stagionati rockettari. Perché la storia dell'albergo di New York da dove sono passati un po' tutti - da Leonard Cohen e Janis Joplin, che ci fecero l'amore, ad Arthur Clarke, che ci scrisse "Odissea nello Spazio" - è la storia della vita che abbiamo attraversato. Una vita, a conti fatti, piuttosto interessante. "Chelsea Hotel" va in scena stasera alle 21 al teatro Matteotti di Moncalieri (via Matteotti 1) .

TORINO JAZZ FESTIVAL, IL PROGRAMMA COMPLETO

Una premessa. Stavolta ho poco da obiettare al Torino Jazz Festival. Considero la prima, imbarazzante edizione il peggior spreco di denaro pubblico e privato della recente storia culturale torinese. La seconda era andata meglio: merito del direttore Stefano Zenni, che è uno che ne capisce, e sa fare.  La terza, che andrà in scena dal 25 aprile al  maggio, mi convince quasi completamente. Nomi davvero significativi, una logica nel programma, un costo non basso (tutt'altro: di questi tempi, fa paura) però congruo - beh, quasi... - al prodotto. E finalmente hanno pure capito che alcuni artisti non sono adatti alla manifestazione gratuita di piazza; necessitano dello spazio teatrale. Ed è giusto che per quegli spettacoli si paghi un biglietto, seppur a prezzo stracciato . Ma ci voleva tanto ad arrivarci? I costi: il budget del Festival è 840 mila euro, ha detto stamattina in conferenza stampa l'assessore Braccialarghe. Soldi che arrivano dagli sponsor (Iren, Compgnia di San Pao