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Visualizzazione dei post da gennaio 15, 2023

DIECI ANNI SENZA SERGIO

Sergio Ramella con Herbie Hancock Dieci anni fa perdevamo Sergio Ramella, l'Uomo. Il Grande Promoter, l'infaticabile apostolo del jazz, l'avevamo perso già qualche anno prima, costretto al ritiro da un dispetto del destino bastardo. Ma ciò che Sergio ha costruito, in tanti anni e tanti notti di jazz, resta scolpito nella memoria: mai più, dopo di lui, il jazz a Torino ha conosciuto altrettanti momenti di gloria, nonostante i maldestri tentativi di replicare quella formula speciale di cui soltanto lui conosceva il segreto. Stasera, sabato 21 gennaio, dalle 20,30 il Conservatorio ospita un concerto benefit per ricordare Sergio Ramella nel decennale della scomparsa. I presentatori sono Daniele Lucca e Marco Basso. Sul palco si esibirà il fior fiore della scena jazz torinese:  3chic, Caterina Accorsi, Mattia Barbieri, Flavio Boltro, Diego Borotti, Stefano Calcagno, Massimo Camarca, Claudio Chiara, Enrico Ciampini, Emanuele Cisi, Maurizio Cuccuini, Furio Di Castri, Monica Fabbri

E ADESSO PIANTIAMOLA DI ROMPERE IL CAZZO (UN SECONDO PACATO COMMENTO SULLO STALLO AL SALONE DEL LIBRO)

La balcanizzazione della procedura per la nomina del nuovo direttore del Salone del Libro, procedura inopinatamente (beh, mica tanto inopinatamente...) degenerata in guerra per bande in cui chiunque - avente e non avente causa - dichiara, caldeggia, sostiene, candida, avversa, pretende, suggerisce, mormora in una nobile e strenua tenzone alla minchiata più sesquipedale, tale balcanizzazione, dicevo, mi aveva ispirato qualche giorno fa un pacato commento intitolato, su questo blog, "Hanno rotto il cazzo". Nel frattempo, però, la pantomima è ulteriormente scaduta:  candidati che rilasciano interviste come se già avessero la nomina in tasca (cala, Trinchetto, cala...); politici con competenza in materia culturale  equiparabile a quella del ministro in  carica , anche in versione  guida tv , belli come il sole   sponsorizzano questo o quel candidato e dettano le linee brematurate con scappellamento a destra per due come se fosse antani; mentre i giornali non si dan pace e inve