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Visualizzazione dei post da gennaio 3, 2021

SMORZA 'E LIGHTS

Anziché spegnersi domenica prossima, come da programma, le Luci d'Artista restano accese fino al 28 febbraio. Ciò ci ricorda che ci sono le Luci d'Artista: fra chiusure, coprifuoco e giorni rossi le hanno viste in pochi. Se stanno ancora accese ci sarà un perché, ma stento a capirlo. Stentavo a capirlo già quando le accesero , lo scorso 30 ottobre: e ancora non sapevamo quello che ci aspettava a novembre e dicembre.  Trenta giorni per montarle, venti per smontarle, nove chilometri di reti elettriche per farle funzionare, una spesa di almeno 750 mila euro a carico dei soliti sponsor. Il tutto per cosa? Per invitare i torinesi a correre ad assembrarsi in centro per ammirarle? Solo fino alle dieci di sera, però, che poi si va a nanna. Boh.  Quanto all'idea di proseguire per un altro mese e mezzo, sono confuso. Questi poi vengono con il ditino alzato a dirmi che a casa mia, quando esco da una stanza, devo spegnere la luce per risparmiare le risorse energetiche del pianeta. L

VA BENE STUPINIGI, MA C'E' UN PIANO PER IL DOPO-COVID?

La giunta regionale schierata e mascherinata per la conferenza stampa d'inizio anno Ieri c'è stata la solita conferenza stampa d'inizio anno con la quale le giunte regionali magnificano il loro operato , in attesa che le opposizioni dichiarino che sono tutte balle. Il copione si è ripetuto anche stavolta, e non ho nessuna voglia né motivo per occuparmene, se non per quanto Cirio e i suoi pards hanno detto a proposito della cultura. Non molto, in realtà: monsù Cirio ha dedicato all'argomento due minuti d'orologio della sua relazione durata quasi un'ora e mezza. La ripartizione per settori delle risorse del Riparti Piemonte Un minuto è servito per ricordare ciò che hanno fatto nel 2020, ovvero 51,5 milioni di euro di aiuti distribuiti in cinque interventi con il "Riparti Piemonte", tra cui il Fondo di solidarietà di 11 milioni per microaziende e lavoratori autonomi; ha glissato invece sul "Bonus cultura" di 3 milioni finanziato tagliando linear

"IL MUSEO DI SCIENZE RIAPRE A OTTOBRE". SI ACCETTANO SCOMMESSE

Il buco prodotto dall'esplosione del 2013 Oggi ho avuto la felice opportunità di rispettare il mio rituale più antico: la sempiterna domanda all'assessore regionale alla Cultura sulla data di riapertura del Museo di Scienze Naturali, chiuso dalla celebre alba del 3 agosto 2013 quando l'esplosione di una bombola causò un buco (un semplice buco) nel pavimento del pianterreno, e altri danni minori. Da quel dì sono passati esattamente 7 anni, 5 mesi, e tre assessori alla Cultura (Coppola, Parigi e ora Poggio). Ciascuno degli assessori, regolarmente interpellati sulla sorte del Museo , me ne garantiva l'imminente riapertura (già Coppola, subito dopo l'incidente, la fissò "al massimo" entro l'estate 2014). Di imminenza in imminenza i lavori hanno ormai superato la durata del conflitto tra Francia e Inghilterra che insanguinò l'Europa e le colonie in America, Africa e Asia dal 1756 al 1763 e che gli storici chiamano giustappunto Guerra dei Sette Anni.  I

GIULIO CAMARCA: ADDIO ALLA CHITARRA DEL JAZZ TORINESE

Giulio Camarca (1941-2021) Se n'è andato un protagonista della scena jazz blues e rock torinese - e italiana - degli ultimi cinquant'anni; il chitarrista Giulio Camarca è mancato ieri. Ad aprile avrebbe compiuto 80 anni. Animatore della band di prog rock Gialma 3 negli anni 70 e in seguito di innumerevoli formazioni jazz e di musica brasiliana, con all'attivo innumerevoli concerti nei club torinesi e di tournée in Italia e all'estero, Camarca ha suonato con i grandi - da Chet Baker a Franco Cerri - e con decine di formazioni locali, spesso insieme con il figlio Massimo al basso, Gampaolo Petrini alla batteria e Fulvio Chiara alla tromba. Il suo negozio Tuttomusica è stato un punto di riferimento per tanti musicisti, giovani e meno giovani. Era un jazzman di classe, e una bella persona. Un saluto affettuoso.

IL METODO SCEMO & PIU' SCEMO

Stamattina sul Corriere ho voluto aggiungere qualche mia modesta riflessione all'ampio dibattito (aperto da un intervento di Paolo Verri ) a proposito della decadenza torinese e delle sfide che attendono il nuovo sindaco. L'articolo potete leggerlo a questo link , e posso così riassumerlo: per uscire dalla crisi è necessario che Torino abbandoni il metodo "Scemo & più scemo" finora adottato per selezionare la classe dirigente. Il metodo consiste in ciò: il culo di pietra al potere seleziona come suoi scherani-reggicoda e/o possibili successori (il più tardi possibile) personaggetti fedeli e soprattutto più scemi di lui (che in genere è già piuttosto scemo di suo) così da non fargli ombra o men che meno scalzarlo dalla cadrega. Questo spiega come, nel giro di pochi lustri, ci ritroviamo la classe dirigente che ci ritroviamo. Mi dicono che già di buon'ora qualche culo di pietra s'è dispiaciuto per le mie mielate parole, Mi sento un vero mariolo a dargli tant