Marco Biscione, direttore del Mao, punta altrove I lettori ricorderanno certamente l'interminabile e imbarazzante pantomima del bando che portò alla nomina di Marco Biscione a direttore del Mao . La vicenda mise in grave imbarazzo l'allora presidente della Fondazione Torino Musei e l'allora assessore alla Cultura Maurizio Braccialarghe, e suscitò l'indignazione dell'allora consigliere d'opposizione Chiara Appendino , all'epoca molto attenta alla correttezza e trasparenza dei bandi pubblici. Da quel dì molte cose sono cambiate. Chiara Appendino è diventata sindaco e nei fatti ha un po' modificato la sua opinione sui bandi . Patrizia Asproni ha dovuto fare le valige . Marco Biscione, invece, è rimasto al suo posto. Ma su di lui si staglia l'ombra minacciosa del capogruppo (e consigliere unico) della Lega Fabrizio Ricca, che ha preso il posto di Appendino come fustigatore degli usi e costumi del governo della cultura torinese. Ricca ha di recen...
L'ANSiA della cultura torinese