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Visualizzazione dei post da febbraio 18, 2018

DIECI GRANDI FILM PER MEZZO SECOLO DI AIACE

"Il cacciatore" apre martedì 27 il ciclo di proiezioni per i 50 anni dell'Aiace Nel 2018 cadono diversi anniversari significativi: si va dal centenario di Vittorio Veneto al mezzo secolo del Sessantotto. A me, personalmente, suscita più nostalgici frisson pensare che esattamente cinquant'anni fa uscirono "Electric Ladyland" e il "White Album", per non dire di "Cheap Trills" di Janis e "Ars Longa Vita Brevis" dei Nice. Il '68 fu pure l'anno del "Laureato", di "C'era una volta il West" e di "2001 Odissea nello spazio". Mi sa che in questi ultimi cinquant'anni qualcosa ci ha detto male.  Cinquant'anni sono trascorsi anche dalla nascita dell'Aiace, l'Associazione degli Amici del Cinema d'Essai, a Torino . L'Aiace nazionale era stata fondata sei anni prima a Roma, ma una volta tanto fu Torino a "scippare" qualcosa a un'altra città: nel 1993 la sede n

SALONE DEL LIBRO, BANDI TECNICI JUST IN TIME

Il Salone del Libro lancia i due bandi "tecnici" per gli allestimenti e le attività commerciali, e ciò è rassicurante: vuol dire che, bene o male, sta rispettando i tempi consueti. L'anno passato i bandi furono pubblicati il 10 febbraio, con scadenza il 27 febbraio . Stavolta la scadenza è fissata per il 5 marzo. Una settimana di ritardo non mi sembra terribile, considerati gli inenarrabili casini che abbiamo attraversato .  Intanto l'intero staff del Salone ha lasciato la sede di piazza Bernini e s'è trasferito nel palazzo che ospita anche l'assessorato alla Cultura, in via San Francesco da Paola. Soluzione decisamente pratica: la maggior parte del personale collabora infatti con il Circolo dei Lettori (che è a un tiro di schioppo) per organizzare il Salone, mentre il vicedirettore Marco Pautasso e l'esperto musicale Pierumberto Ferrero sono con Angela Larotella alla Fondazione Cultura (che ha sede nello stesso stanbile) per occuparsi del Salone Off. 

AFFONDAZIONE MUSEI 3: CON GUTTUSO LA GAM CE LA PUO' FARE, ANCHE SENZA DONNE NUDE

Nonostante Carolyn: visione panoramica del "boudoir" che nasconde gli unici due nudi della mostra di Guttuso alla Gam C'è un piccolo segreto, nella mostra di Renato Guttuso inaugurata ieri alla Gam. Se volete vedere le donne nude, dovete andare nel boudoir.  Donne nude nel boudoir La direttrice Carolyn Christov Bakargiev ha confinato gli unici due nudi in esposizione - più un terzo dipinto, un piccolo ritratto femminile - in una stanzina laterale, alla fine del percorso.  Lo stanzino - che Carolyn stessa ha ribattezzato "boudoir" - non è neppure segnalato, e a non saperlo si esce dalla Gam senza averlo visto e quindi un po' perplessi, perché i nudi di Guttuso - quelli "scandalosi" di Marta Marzotto, in particolare - fanno parte dell'immaginario nazionale sul gran pittore comunista tanto osannato in vita quanto trascurato in morte, almeno da quel mercato dell'arte che crea miti e se ne disamora con la rapidità e l'imprevedibilit

AFFONDAZIONE MUSEI 2: PALAZZO MADAMA RIALZA LA TESTA

Guido Curto è da due anni il direttore di Palazzo Madama Come vi dicevo nel post precedente , Maurizio Cibrario adesso ha qualche buon motivo per guardare con ottimismo al futuro della Fondazione Musei, dopo tanti mesi bui. Oggi si vedeva che non stava nella pelle. Anche Palazzo Madama, mi ha detto, sta andando benissimo. Ciò è tutt'altro che scontato. Il 2017 di Palazzo Madama si è chiuso con una perdita secca di circa 80 mila visitatori, crollati a 228 mila dai 310 mila del 2016: quasi un quarto in meno. Però, mi garantisce Cibrario, la tendenza è cambiata, in questo inizio d'anno c'è stato un aumento del 45 per cento rispetto allo stesso periodo del 2017.  Mi sembra un dato magnifico, e con una sua logica. A Palazzo Madama da due anni mancano le grandi mostre: l'ultima fu "Da Poussin agli Impressionisti", in collaborazione con l'Ermitage, che ebbe circa sessantamila presenze in due mesi . Neppure uno sfracello. Ma adesso quelle, piccoline e low c

AFFONDAZIONE MUSEI, MA CIBRARIO E' SICURO: ACCORDO VICINO, SALVI I POSTI DI LAVORO

La strategia del presidente: Maurizio Cibrario è ottimista Alla presentazione della mostra di Guttuso , stamattina alla Gam, la faccia bonaria del presidente Cibrario non riusciva a mascherare sotto il posticcio cerone dell'imperturbabilità istituzionale quell'espressione estasiata di chi, dice il poeta, ha raggiunto finalmente un traguardo. Così non mi sono sorpreso - semmai rallegrato - quando Maurizio Cibrario, visitando la mostra, mi ha confermato ciò che la sua faccia non sapeva nascondere: la traversata del deserto è finita, dopo tante liti e tante beghe la crisi della Fondazione Musei si avvìa - salve impreviste ma non imprevedibili alzate d'ingegno di qualche pasticcione - verso un esito meno infausto di quanto apparisse fino a ieri. Martedì mattina si riunirà l'ennesimo tavolo - questa città è piena di tavoli, tipo Ikea - ma Cibrario è fiducioso.  Soldi e riassorbimenti L'impegno economico della Regione ha salvato la baracca: ai 350 mila euro subi

INTERPRETANDO LEON: UN ESERCIZIO DI ESEGESI SULLA CULTURA NELLE PERIFERIE

L'assessore Leon: nuovo corso per la cultura in periferia? Ci ho riflettuto per due giorni. E non riesco a venirne a capo. L'altro giorno , durante il convegno "Città della cultura, leva di sviluppo" organizzato alla Cavallerizza dall'Università, l'assessore Francesca Maiunagioia Leon è stata sollecitata dal moderatore sul tema della cultura nelle periferie, con sfumato riferimento all'esperienza - non fortunatissima - di Luci d'Artista. Incuriosito ho registrato la sua risposta. Quella che segue è la trascrizione. Ve la riporto parola per parola, numerando (da 1 a 5) le singole proposizioni per rendere poi più agevole l'esame del testo. Testo che, devo ammettere, ha messo a dura prova le mie doti d'esegeta, pur affinate dalla frequentazione dell'involuto Ammiano Marcellino, nonché dei più oscuri tomi neoplatonici. Mi è sembrato di intravedervi alcune notizie significative sui futuri indirizzi dell'azione dell'assessorato rett

KAPPA FUTURFESTIVAL, PARTENZA RECORD

Il Kappa FuturFestival ha aperto da poco più di un mese le prevendite per l'edizione 2018 ed è già arrivato a 8500 presenze, con un aumento del 70% rispetto allo stesso periodo del 2017. Crescono soprattutto le formule weekend e gli ospiti dall’estero (già 54 nazionalità). Lo scorso anno il KFF ebbe 45 mila spettatori, il 26% dei quali stranieri, con 62 nazionalità rappresentate. Intanto si progetta l'allestimento di un quarto palco, per allargare il festival alla parte nord di Parco Dora,  per una superficie totale di 70 mila mq. Kappa FuturFestival è nato per iniziativa di due imprenditori privati, Juni Vitale e Luigi Mazzoleni, gli stessi che in autunno organizzano Movement. Movement e Kappa FuturFestival sono due tra i pochi eventi torinesi riconosciuti e amati in tutto il mondo; non a caso liberi dalla petulante presenza dalla mano pubblica . I due festival si mantengono con proventi propri  e sponsorizzazioni d'alto livello . Per il 2018 è confermata la partnersh

PAGELLA: UNA SABAUDA PIU' CONTEMPORANEA

Pagella e la soprintendete Papotti davanti all'opera di Carol Rama Che cosa ci fanno Carol Rama e Carlo Mollino tra le opere d'arte antica della Galleria Sabauda? Non ci sarebbe nulla di strano se il dipinto di Carol del 1954, e uno dei "coccodrilli di carta" che Mollino regalava agli amici ( un altro lo potete vedere esposto a Camera ), fossero esposti temporaneamente per "dialogare" con qualche quadro d'epoca nella saletta "Confronti" che la direttrice dei Musei Reali, Enrica Pagella, s'è inventata per questo genere di incontri fra capolavori. Però il dipinto e i coccodrillo non sono ospiti di passaggo alla Sabauda: sono lì per restare. Due recenti acquisizioni statali che il MiBACT ha destinato ai Musei Reali.  La prima buona notizia è che le due opere dovevano essere vendute all'estero: invece lo Stato le ha bloccate e acquistate,  pagandole al prezzo di mercato, 120 mila euro per il dipinto, 20 mila poer il coccodrillo. Una

POLO MUSEALE: VILLA DELLA REGINA ASPETTA LA NUOVA DIRETTRICE

Il Polo Museale del Piemonte comprende nove istituti e siti culturali di proprietà statale: Palazzo Carignano, Villa della Regina, Castello di Moncalieri, Castello e parco di Racconigi, Castello ducale di Agliè, Castello di Serralunga d'Alba, Forte di Gavi, Abbazia di Vezzolano e Abbazia di Fruttuaria a San Benigno Canavese. Finalmente il Polo ha una nuova direttrice: è Ilaria Ivaldi, architetto, 50 anni, nominata dal MiBACT a inizio febbraio. Tra gli interventi urgenti che la attendono, spicca il rilancio di Villa della Regina. La manutenzione è stata trascurata, specie negli ultimi tempi: le condizioni dell'edificio e dei giardini sono precarie, magari non (ancora) disastrose come le descrivono alcune segnalazioni di recente rilanciate dal M5S , ma i sintomi del decadimento sono ben visibili. Per fortuna finora il lavoro de i volontari dell'associazione Amici di Villa della Regina - non sempre agevolato dalle precedenti direzioni - ha limitato i danni. Ma un intervent

SOTTODICIOTTO: L'ANOMALIA DI UN FESTIVAL NORMALE

Cambio generazionale. Il ben portante direttore Steve Della Casa e i suoi giovani e aitanti pards, il futuro di Sottodiciotto E' già difficile, per un ente culturale o un festival, sopravvivere al malsano connubio con la politica quando la politica è rappresentata da persone passabilmente decenti, che magari nella cultura ci credono e qualcosa ne capiscono, e s'immischiano poco e a ragion veduta nelle scelte gestionali e artistiche. Non sto a ricordarvi che cosa capita quando l'ingerenza sale a livelli parossistici e quel poterucolo viene esercitato da personaggetti d'avanspettacolo che dal fondo della loro rumorosa inanità pretendono di ficcare il loro spropositato peperone in ogni dove, distribuendo defenestrazioni e incarichi ad minchiam, consigli non richiesti e ordini sbagliati, istruzioni per la servitù e lezioncine d'arte varia.  Pensate al sistema della successione ai vertici degli enti culturali: la politica blatera di "rinnovamento" - se n

UN PROGETTO PER LA CULTURA: IL MAGNIFICO CI PROVA

Vasti e ambiziosi programmi: il convegno in Cavallerizza Ieri ho trascorso due ore davvero sconfortanti - ma di sconforto prevedibile e nell'ordine delle cose - nell'Aula magna della Cavallerizza, dove l'Università aveva convocato i "protagonisti" (vabbé, diciamo così...) delle politiche culturali torinesi per un confronto sul  tema "Città della cultura, leva di sviluppo" . Per l'Uni c'erano il magnifico rettore Ajani e il vicerettore Scamuzzi. Professoroni, insomma. Ma bastava qualsiasi persona in grado di intendere e di volere e dotata di un minimo di realismo - anche non new - per dire ciò che giustamente hanno detto: e cioé che è indispensabile darsi nuovi obiettivi credibili e un piano di sviluppo serio e concreto, sennò di questo passo finiamo col culo per terra. Loro l'hanno detto con maggiore eleganza. Provo a riassumere i concetti, ma se vi interessa a questo link trovate un dossier dettagliato . Torino - dice il Magnifico - pr

LA TOP TEN DELLA SETTIMANA

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