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Visualizzazione dei post da settembre 13, 2020

I TEATRI E IL MINISTRO

Ricevo e (già che ne ho parlato nel post precedente ) volentieri pubblico: A pochi mesi dalla propria costituzione, l’Associazione Teatri Privati Italiani (ATIP) - che annovera nel proprio Consiglio Direttivo 18 tra i più grandi Teatri italiani sparsi lungo tutta la Penisola per un totale di oltre 28.000 posti a sedere- si è già distinta come interlocutore concreto, operativo e propositivo delle Istituzioni. Dopo i diversi interventi pubblici e svariati proficui confronti con parlamentari e Commissioni, in cui ATIP ha manifestato la propria missione, l’associazione di categoria presieduta da Massimo Romeo Piparo è stata ricevuta personalmente dal ministro Dario Franceschini per un confronto serio e collaborativo alla luce della schiacciante crisi causata dall’emergenza sanitaria in corso. Confermato l’apprezzamento per quanto fin qui messo in campo dal Ministro per sostenere la categoria dei lavoratori dello Spettacolo dal vivo, l’ATIP ha espresso la propria preoccupazione per il pross

IL CTS HA DETTO SI', CIRIO FIRMERA': PIU' GENTE A TEATRO. PURCHE' DURI...

Forse ci siamo. Stando a quanto leggo sul Corriere , il Comitato tecnico scientifico ha detto sì. Entro la settimana prossima Cirio dovrebbe firmare la sospirata ordinanza che introdurrà anche in Piemonte (come già deciso da altri sette presidenti di Regione quando il covid regrediva e al Billionaire si festeggiava) la deroga al limite tassativo dei duecento spettatori nei teatri a prescindere dalle dimensioni della sala . Secondo le indicazioni del Cts, ogni teatro dovrà garantire quattro parametri di sicurezza: un metro e mezzo di distanza da bocca a bocca (e quindi, una seduta sì e una no), mascherina obbligatoria, areazione consigliata e ingressi e uscite separati. Scrivo "forse" non per mancanza di fiducia nella buona volontà di Cirio di allentare una regola che in pratica equivaleva, specie per i grandi teatri, ad andare in scena semivuoti, e quindi rimettendoci ogni sera fior di soldi; o, in alternativa, a rimanere chiusi. Incalzati dal grido di dolore degli operator

BIENNALE DEMOCRAZIA, UNA POLTRONA PER DUE

Una Biennale in maschera. Foto ricordo ieri pomeriggio alla Cavallerizza Ieri alla Cavallerizza, pomeriggio assolato, presentano la settima edizione di Biennale Democrazia, la prima dell'era-covid e del post-Larotella. All'ingresso avvisto Alessandro Isaia, il nuovo segretario generale della Fondazione Cultura , in amabile conversari con Angela Larotella, ex segretario generale della medesima fondazione dalla quale, dopo lunga e negli ultimi quattro anni travagliata permanenza ,  è di recente trasmigrata al Politecnico dove si occupa della nascitura Biennale Tecnologia .  Ma, apprendo sfogliando la cartella stampa, Angela è tutt'altro che una ex per Biennale Democrazia: le viene infatti attribuito il "Coordinamento organizzativo" della manifestazione. Invece il suo successore Isaia viene citato come "Responsabile organizzativo". A questo punto non ci capisco più una benamata. Chi organizza in concreto Biennale Democrazia? Mi illuminano, come semp

REGIO, LA GUERRA LAMPO DELLA NAPOLETANA OTTIMISTA

Commissario, si accomodi  La commissaria Purchia mi ha fatto una buona impressione; almeno al primo incontro collettivo con la stampa, ieri pomeriggio. Mi è sembrata un donnino risoluto, sbrigativa ma con buona creanza. Insomma, una via di mezzo fra la Signora Luisa che arriva presto e va via presto , e Victor-Jean Reno "le nottoyeur" in "Nikita" ; senonché, a differenza della signora Luisa, la commissaria Purchia sembra intenzionata a pulire tutto, anche il water; ricorrendo però a sistemi meno cruenti di Victor. L'acido ci sarà risparmiato, pare. Già mi piace una che la nominano il venerdì sera a Napoli e il sabato mattina si presenta a Torino armi e bagagli, e tra il sabato e il martedì incontra i lavoratori del Regio e li rassicura e li conforta; ingaggia un direttore amministrativo nella persona del manager Guido Mulé ( curriculum importante, arriva dall'Alenia e ha già collaborato con la Purchia al San Carlo ) e un direttore marketing,  Agustì F

L'UMARELL DELLA MOLE

Il Premio Cipputi è sospeso ma forse anche no; intanto il Museo del Cinema progetta le videoclip del direttore come quelle dell'Egizio, ma... Alla Mole c'è un cantiere aperto, e io, da bravo umarell , mi sono piazzato a guardare molestando chi lavora. La cronaca della mia umarellata è sul Corriere di stamattina: questo è il link all'articolo.

FONDAZIONE CRT: NIENTE TAGLI PER EGIZIO, MOLE, STABILE E MUSEI CIVICI

Il segretario generale di Fondazione Crt Lapucci (a sin.) e il presidente Quaglia Il CdA della Fondazione Crt , che si riunisce oggi, salvo colpi di scena non ridurrà neppure per quest'anno - a differenza da quanto già deciso dalla Regione - lo stanziamento a favore di a lcune istituzioni culturali considerate particolarmente strategiche: il Museo del Cinema, lo Stabile, la Rete Italiana di Cultura Popolare, l'Egizio e la Fondazione Torino Musei.  Per le altre realtà sovvenzionate limature ci saranno, ma nell'ordine di poche migliaia di euro.  Non era scontato: i malesseri della borsa, a cominciare dal caso-Atlantia, e l'azzeramento dei dividendi azionari hanno ridotto di molto gli introiti delle fondazioni bancarie, e di conseguenza tocca di ridurre alcuni impegni. Gli investimenti in cultura saranno tra i meno colpiti, per una precisa scelta  programmatica della Fondazione . E, suppongo, anche  perché il pasdaran della cultura Giampiero Leo in Consiglio d'

IL TFF DEI POVERI CANCELLA IL PREMIO CIPPUTI: MA E' SOLO L'INIZIO

La decisione del direttore del Torino Film Festival, Stefano Francia di Celle, di cancellare ("sospendere" è l'eufemismo usato) dal programma della trentottesima edizione il Premio Cipputi ("visti i tagli al budget e l'emergenza covid non possiamo assolutamente permetterci di sostenerlo") ha suscitato, com'è nell'ordine naturale delle cose, la pronta reazione di Marco Grimaldi, capogruppo di Leu in Regione. Grimaldi ipotizza che si tratti di una scelta politica. In effetti, il Premio Cipputi - creato 25 anni fa da Altan e da Cosimo Torlo - premia ogni anno un film del Festival dedicato ai temi del lavoro. Ammetto quindi che possa apparire un po' troppo "rosso", per i gusti dell'attuale giunta regionale. Ma Grimaldi ammette anche che potrebbe trattarsi di "un pretesto per parlare del sottodimensionamento del Tff". Pur non ponendo limite all'idiozia umana, stavolta propendo per quest'ultima motivazione. Ed è que

DARE ARIA AI DENTI: LA CANDIDATURA DEI MARZULLI

E' mai possibile o porco di un cane    che le avventure in codesto reame debban risolversi tutte con grandi puttane? Ti fanno proprio passare ogni entusiasmo. Persino la magnifica illusione di una Torino candidata a Capitale europea della Cultura nel 2033, che pure m'aveva riacceso un barlume di speranza , s'ammoscia alla prova dei fatti, infrangendosi sugli scogli della inconcludenza e del velleitarismo parolaio. Niente di nuovo, si capiva fin dall'inizio, fin dalle prime baruffe dell'asilo Mariuccia comunale: siamo sprovvisti dei cervelli necessari all'impresa. Non ci sono oggi, e chissà se mai ci saranno. Ma adesso che sono cominciati i "lavori" (vabbé, lavori...) con le audizioni in Commissione, appare evidente che buona parte di quella che dovrebbe essere la classe dirigente cittadina non ha la minima idea su ciò di cui si sta discutendo; o se qualche idea ce l'ha, non riesce ad esprimerla in mani