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Visualizzazione dei post da ottobre 17, 2021

SUPER BOMBER? NO GRAZIE. PREFERIREI UN MEDIANO

Leggo sulle gazzette che il nuovo sindaco sta cercando "tre super bomber" cui affidare tre assessorati che ritiene altamente strategici. Fra tali assessorati c'è anche la Cultura. Di conseguenza le gazzette si sbizzarriscono a indicare i possibili "super bomber della Cultura". Leggo pure che il nuovo sindaco tifa Juventus. Nessuno è perfetto. Ma in quanto tifoso della Juventus, Stefano Lo Russo dovrebbe aver imparato sulla propria pelle che non sempre un super bomber fa vincere gli scudetti (men che meno le Champions), specie quando viene paracadutato in un ambiente che non conosce e che non gli si confà. Lo ammetto: in quanto tifoso del Bologna non sono la persona più adatta a discettare di super bomber, ma se parliamo di assessori alla Cultura mi permetterei di rilevare che non è la prima volta che un sindaco (o un presidente di Regione) decide di darsi una lustratina al blasone affidando l'assessorato alla Cultura a qualche personaggio egregio per meriti

SINDACO, SEI PIU' SVEGLIO DEI TUOI PREDECESSORI? TI PRESENTO CLUB TO CLUB

Club To Club torna in presenza, dal 4 al 7 novembre: eventi diurni alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo e a Porta Palazzo, e live la sera alle Ogr con il 50% della capienza della Sala Fucine. Dopo l’edizione 2020, in streaming dalle sale deserte, è già un buon segnale. A riempire il Lingotto ci penseranno nel 2022, con i grandi nomi internazionali (molti dei quali già sotto contratto). Ma anche nell'edizione di quest'anno non mancano gli stranieri di primo piano, oltre a un bel cast nazionale e torinese: Tirzah, l’angolano Nigga Fox, il duo Space Afrika, il finlandese Ripatti, in tutto una ventina di artisti (rispetto all'abituale cinquantina) per un C2C che per ora rimane C0C, formato ridotto ma qualità sempre alta.  Che si tratti di un'edizione di passaggio lo testimonia il budget, che s'aggira sul mezzo milione di euro rispetto all'abituale uno e mezzo. Ma anche stavolta il conto economico è un buon mix di risorse pubbliche e private: 200 mila euro arrivan

FLASHBACK IN CASERMA

Indisponibile il PalAlpitour (in vista delle Atp Finals), quest'anno Flashback si trasferisce all'ex Caserma Lamarmora di via Asti, dove in passato aveva già trovato casa Paratissima  per un paio di edizioni. Nel 2019 Paratissima aveva dovuto abbandonare l'immobile, proprietà della Cassa Depositi e Prestiti, perché destinato ad alti progetti cultural-sociali : progetti che, com'è naturale a Torino, sono ancora fermi , anzi, ci hanno ripensato. E così, nell'attesa di capire cosa vogliono, la vecchia caserma torna ad ospitare l'arte. Ecco il comunicato: To rna in presenza dal 4 al 7 novembre   Flashback, la fiera dove   l’arte è tutta contemporanea   con la novità del cambio di sede. La IX edizione si terrà, infatti, nell’antica Caserma Dogali, conosciuta come la Caserma di Via Asti; luogo che, di fatto, permette a Flashback di duplicare i propri spazi espositivi per meglio accogliere le gallerie e il pubblico e per dare maggior respiro a tutte quelle iniziative c

ADDIO A PURCHIA, ADESSO ASPETTIAMO L'ASSESSORE

L'occasione - ufficialmente - era la presentazione della stagione 2022 d'opera e balletto al Regio, che comincerà a gennaio quando sarà terminata la prima tranche dei lavori d'ammodernamento del teatro. Ma quella che si è consumata ieri tra i velluti rossi di una platea di nuovo affollata era in realtà la cerimonia degli addii del commissario Rosanna Purchia, che lunedì prossimo, dopo tredici mesi, lascia un teatro molto diverso da quello che aveva preso in mano al suo arrivo. I risultati del suo lavoro sono noti: ma la Capatosta, con apprezzabile onestà intellettuale, ha voluto anche ricordare ciò che non è riuscita a fare. In primis costruire una classe dirigente interna, "perché non compete al commissario": mancano ancora il direttore amministrativo, quello tecnico, quello di gestione e controllo, quelli del personale e del marketing. E poi restano da gestire l’arrivo del finanziamento dal fondo rotativo dello Stato, l’approvazione della pianta organica, i lavo

LA PROVA DEL GEOLOGO

Lo Russo in una ormai rara fotografia con la barba da evaso, sacrificata per piacere di più agli elettori Centocinquantamila visitatori al Salone del Libro, centosessantottomila voti per Stefano Lo Russo. Non so se essere più felice per il Salone, o più depresso per la democrazia rappresentativa.  Nel mio commento di fine Salone, sul Corriere di stamattina , scrivo: "Ai torinesi il Salone ispira fiducia, entusiasmo, senso di appartenenza: la politica non più. Il Salone è riuscito là dove da tempo la politica fallisce: ha costruito e rafforzato un patto con i cittadini, che oggi lo considerano cosa loro, se ne sentono parte, ne vanno orgogliosi". Che poi capisco tutto, capisco la disaffezione e il disinteresse per un'alternativa che a molti sembrava inesistente: su diversi punti le differenze fra i due finalisti erano meno marcate dei punti di convergenza ( "e l'uno l'altro sbeffeggiava e l'altro l'uno ricambiava, pur descrivendo alla rinfusa due volti