A proposito delle norme sulla trasparenza, del blocco dei contributi comunali al Salone del Libro, e delle dimissioni di Massimo Lapucci dal CdA, ricevo dal felpato portavoce della Fondazione per il Libro la nota che qui lestamente pubblico:
La Fondazione sta attendendo con sollecitudine un chiarimento fra Regione e Comune sugli obblighi di pubblicazione dei dati relativi ai componenti degli organi statutari.
Secondo i pareri già acquisiti dell’Avvocatura e Legale della Regione, il nostro sito presenta già attualmente tutti i dati richiesti. Secondo il Comune, invece, bisogna aggiungere le dichiarazioni dei redditi di Presidente, Direttore e Consiglieri. Per la Regione sono infatti sufficienti quelle dei soci fondatori Chiamparino e Fassino, secondo il Comune no: anche se - come è noto - Presidente, Direttore e Consiglieri svolgono il loro lavoro a titolo gratuito.
Ci auguriamo che questo rebus si sciolga il più rapidamente possibile, in quanto la Fondazione non può operare senza questi contributi.
Apprendo quindi che c'è una differenza sostanziale di vedute fra Comune e Regione: la Regione ritiene che non sia necessaria la pubblicazione delle dichiarazioni dei redditi dei consiglieri d'amministrazione, per cui ha dato l'ok al versamento del contributo promesso; di diverso avviso gli uffici comunali, che di conseguenza bloccano l'erogazione dei 300 mila euro già deliberati. Si discute in punta di diritto, fior di avvocati ci stanno lavorando.
E la questione della trasparenza non riguarda soltanto il Salone. Ad esempio: Massimo Lapucci (come pure Piero Gastaldo) siede anche nel Consiglio direttivo della Fondazione Torino Musei, nel cui sito sono riportati l'atto di nomina e il curriculum - ma non la dichiarazione dei redditi - dei soli componenti di "nomina politica", ovvero Antonella Parigi, Maurizio Braccialarghe e Patrizia Asproni.
La Fondazione sta attendendo con sollecitudine un chiarimento fra Regione e Comune sugli obblighi di pubblicazione dei dati relativi ai componenti degli organi statutari.
Secondo i pareri già acquisiti dell’Avvocatura e Legale della Regione, il nostro sito presenta già attualmente tutti i dati richiesti. Secondo il Comune, invece, bisogna aggiungere le dichiarazioni dei redditi di Presidente, Direttore e Consiglieri. Per la Regione sono infatti sufficienti quelle dei soci fondatori Chiamparino e Fassino, secondo il Comune no: anche se - come è noto - Presidente, Direttore e Consiglieri svolgono il loro lavoro a titolo gratuito.
Ci auguriamo che questo rebus si sciolga il più rapidamente possibile, in quanto la Fondazione non può operare senza questi contributi.
Apprendo quindi che c'è una differenza sostanziale di vedute fra Comune e Regione: la Regione ritiene che non sia necessaria la pubblicazione delle dichiarazioni dei redditi dei consiglieri d'amministrazione, per cui ha dato l'ok al versamento del contributo promesso; di diverso avviso gli uffici comunali, che di conseguenza bloccano l'erogazione dei 300 mila euro già deliberati. Si discute in punta di diritto, fior di avvocati ci stanno lavorando.
E la questione della trasparenza non riguarda soltanto il Salone. Ad esempio: Massimo Lapucci (come pure Piero Gastaldo) siede anche nel Consiglio direttivo della Fondazione Torino Musei, nel cui sito sono riportati l'atto di nomina e il curriculum - ma non la dichiarazione dei redditi - dei soli componenti di "nomina politica", ovvero Antonella Parigi, Maurizio Braccialarghe e Patrizia Asproni.
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