L'altra sera, al summit della “cabina di regia” che doveva fare un bilancio della prima edizione di Exposed, tirava una cert'aria di misurato ottimismo, tipo quando le becchi quattro a zero in casa ma l'allenatore dice che “la squadra ha risposto bene”. I promotori del festival “internazionale” della fotografia svoltosi all'insaputa della masse dal 2 maggio al 2 giugno - Camera di Commercio, Comune, Regione, Intesa e fondazioni bancarie - dopo un paio d'ore di private recriminazioni hanno dato il via libera alla pubblica assoluzione, tramite il rituale “comunicato stampa finale” che dopo un mesetto di reticente ritardo favoleggia inevitabili trionfi. Ma al netto dei contorsionismi lessicali (“alto profilo marcatamente internazionale... logica di sistema e di ottimizzazione delle risorse e delle competenze... confronto dinamico tra artisti e pubblico”) le 46 mila presenze dichiarate con bella generosità, se divise per 32 giorni e 23 sedi, paiono pochine. E poi c'...
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