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Visualizzazione dei post da giugno 16, 2024

EXPOSED, SECONDA PUNTATA: QUELLO CHE NON VA

Seconda puntata di "Exposed, chi l'ha visto?" . Abbiamo qualche novità: intanto, la riunione della cabina di regia del 26 giugno dovrà valutare com'è andato il festival (secondo me malissimo, ma spero di essere smentito), rendere pubblici i dati sui visitatori, e decidere sulla seconda edizione. Credo che i cabinotti dovranno pure valutare il bilancio economico della rassegna, che aveva un budget di 600 mila euro ma corre voce (spero anch'essa destinata a pronta smentita) che i costi siano saliti e le entrate da biglietteria siano state inferiori alle previsioni. Intanto ho finalmente visto la rassegna stampa: per lo più boxini di cortesia sui periodici, discreta copertura delle riviste di settore, scialo di articoli sulle edizioni locali dei quotidiani, poco sulle testate nazionali, due sole presenze sulle internazionali, rituali citazioni in Rai e private, normale visibilità web. Mi sarei aspettato di più da un festival che doveva  essere "una presenza all’

CHI È MARINA CHIARELLI?

A quanto pare il buon Marrone non ce l'ha fatta: resterà assessore al Welfare, accontentandosi - come nella passata consiliatura - di dettare di sg uincio le linee culturali della Regione. Stando alle anticipazioni di oggi - tutte da verificare al momento dell'ufficialità - l'assessore alla Cultura titolare sarà la sorella d'italia novarese Marina Chiarelli ( nella foto, dietro le ortensie ), 49 anni, avvocato, vicesindaco e assessore al Commercio e attività produttive di Novara. In precedenza, al Comune di Novara è stata assessore allo Sport e prima ancora, nel 2018, all'Ambiente. Per me l'avvocato Chiarelli è un'illustre sconosciuta: quindi ho cercato di documentarmi per capire con chi avremo a che fare nei prossimi cinque anni. Ho quindi appreso che è "fortemente sponsorizzata dal senatore Gaetano Nastri , padre padrone di FdI a Novara" nonché  socio d'affari del compagno della Chiarelli medesima; ma le cronache riferiscono anche di alcuni

QUELLO CHE NON SO DI EXPOSED

Ripubblico qui l'articolo uscito ieri sul Corriere. Mi scrive un lettore: “Scusate, ma questo Exposed è pervenuto a qualcuno? Non ne ha parlato nessuno... l'ennesimo flop?”. La domanda, per quanto maliziosa, ci sta. Caso mai non l'aveste notato, si è concluso lo scorso 2 giugno, dopo un mese esatto di dichiarati “eventi”, quello che era stato presentato come “il nuovo festival internazionale di fotografia di Torino, che ogni anno porterà nel capoluogo piemontese mostre temporanee, una fiera specializzata, attività didattiche, incontri, committenze artistiche ed eventi off declinati attorno a un tema... per rinsaldare il profondo legame tra Torino e la fotografia... presenza all’avanguardia nel panorama internazionale... approccio inclusivo per attrarre un pubblico eterogeneo, sia locale che internazionale...”. Pare logico, a cose fatte, chiedersi se e dove si sia visto quel “pubblico eterogeneo sia locale che internazionale” e così via. Sicché lo scorso 5 giugno chiamo Ale

SI PUÒ SAPERE COM'È ANDATO EXPOSED?

Sono passati diciassette giorni dalla conclusione di Exposed, il "festival internazionale della fotografia" organizzato dalla Fondazione Cultura dal 2 maggio al 2 giugno. Nelle trionfalistiche premesse e promesse degli ideatori (Camera di commercio, fondazioni bancarie, Intesa, Regione e Comune) Exposed doveva essere "una presenza all’avanguardia nel panorama internazionale... per attrarre un pubblico eterogeneo, sia locale che internazionale”.  Personalmente sono sempre abbastanza scettico su certi "Grandi Eventi" calati dall'alto, ma non si sa mai: ho provato ad approfondire. Mi incuriosisce il silenzio che ha accompagnato la chiusura della manifestazione. Niente conferenza stampa finale, niente comunicati giubilanti: mi è stato impossibile reperire dati sulle presenze, sugli incassi alle biglietterie, sui flussi turistici. Nell'articolo uscito oggi sul Corriere (potete leggerlo a questo link ) racconto i miei vani tentativi di conoscere gli esiti del

JOUVIN, RALLENTA! QUI DA NOI NESSUNA BUONA AZIONE RESTA IMPUNITA

Ho un problema. Vorrei dire una cosa, ma non so se faccio bene. Mi spiego. Ieri ero al Regio per la presentazione della stagione estiva , cinque concerti  in luglio, alta qualità e prezzo extra.popolare (5 euro), nello splendore della sala grande - con 'sto clima monsonico all'aperto non conviene - e con l'aria condizionata che, ammetterete, è anche meglio che al centro commerciale. Lo sottolineo a beneficio di quelli che "il Regio è troppo elitario" : trovatemi un altro posto in città dove con 5 euro ti fai la serata al fresco e senti pure musica degna anziché la brodaglia dei centri commerciali. C'era il sovrintendente Mathieu Jouvin ( foto ) e si faceva il bilancio di un'altra ottima annata, coronata dal premio Abbiati a "La Juive" come miglior spettacolo del 2023, dalla crescita del pubblico giovane e degli incassi e della visibilità e dei riconoscimenti internazionali e dei progetti per il futuro e tutte le altre buone cose che stanno succ