Le boccaccesche disavventure di Genny Sangiuliano gettano un'ombra insieme sinistra e ridicola sull'avvenire del Museo Egizio così come ce lo stava architettando l'uomo sceltissimo e immenso che non sa scegliere né le amanti né i consiglieri . Avrete ben presente lo stravagante progetto ministeriale di levarsi dai piedi in un sol colpo la presidente Christillin e - ricaduta ineluttabile - il direttore Christian Greco, designando al vertice dell'Egizio (come gli consentirebbe di fare l'articolo 6 dello Statuto della Fondazione ) l' esuberante Zahi Hawass . Tale alzata d'ingegno sembrava ai più una sublime bischerata prima ancora che la farsaccia pompeiana certificasse agli occhi dell'universo mondo il pessimo intuito del Sangiu in materia di nomine. Oggi però la pratica Hawass è da considerarsi chiusa: è lampante che se un tizio piace a Sangiuliano probabilmente non va bene per nessun altro. Non so se dipenda dalla sfiga, da un innato cattivo gusto mini...
L'ANSiA della cultura torinese