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DIRETTORI CHE VANNO, PRESIDENTI CHE VENGONO: UNA LETTERA DAL LIBECCIO


E' stato  un giorno di libeccio e la spuma bianchissima ribolliva giù in scogliera, e sopra la casa passavano nubi altissime; ma verso sera il vento è calato, e siamo usciti con le barche della processione sul mare per la festa di San Pietro, che è il protettore dei pescatori; e sul peschereccio che guidava la processione hanno caricato la statua del santo e la banda che continuava a suonare, e a me pare che suonassero "La società dei magnaccioni"; ma innocentemente, perché fa allegria. 
Così siamo andati fino al largo di Cussorgia, e nella rada l'acqua era calma e limpida e sul fondo si vedevano nitidamente le grandi conchiglie delle nacchere confitte nella sabbia; i pescatori hanno gettato a mare mazzi di fiori, e hanno fatto urlare le sirene dei loro pescherecci, e siamo tornati in porto che il sole era ancora abbastanza alto, in tempo per preparare un cuscus con la fregola e bere un vermentino ghiacciato aspettando che sull'isola qui di fronte, che si chiama San Pietro, comincino i fuochi d'artificio, che potremo goderci dal patio in santa pace e senza polizia e altre rotture; e intanto dalla scogliera sale il respiro profondo dell'onda lunga del libeccio che ancora viene a rompersi sulla costa; ma il vento ha fatto il suo giro e presto sarà maestrale, e il cielo sarà pulito e trasparente come un cristallo e il mare pieno di piccole onde e riflessi d'oro, e tutto questo per farvi capire quanto me ne possa fregare delle miserie che si agitano parecchio più a nord, nella città dei due fiumi e delle tante sfighe.
Eppure la vecchia malattia non passa in un giorno, non la spazza via una libecciata. Per cui, se ci sono notizie, almeno devo levarmi la voglia di pubblicare i comunicati, mentre aspetto i fuochi di San Pietro.
Quindi ecco le novità di giornata, così come annunciate dai diretti interessati (non pensateci nemmeno, che mi sbatta a fare una telefonata per "approfondire": l'unica cosa che intendo approfondire è la pesca di certi tonnetti di passo qui nel canale).

Milani presidente del Museo del Cinema

Cominciamo dalla Mole. Quello che segue è il comunicato dell'ufficio stampa del Museo del Cinema (tutte le maiuscole e i Dott. e Dott.ssa  e Avv. sono nell'originale):
"Laura Milani è il nuovo Presidente del Museo Nazionale del Cinema di Torino. È stata eletta all'unanimità nel corso della seduta del Collegio dei Fondatori svoltasi oggi 29 giugno alla presenza dei rappresentanti di Regione Piemonte, Città di Torino, Città metropolitana di Torino, Compagnia di San Paolo, Fondazione Crt, Associazione Museo Nazionale del Cinema e Gtt S.p.A. Il mandato di Laura Milani avrà durata di tre anni. 
Il Comitato di Gestione del Museo Nazionale del Cinema è quindi ora così composto: Dott.ssa Laura Milani (Presidente), Avv. Annapaola Venezia (Vicepresidente), Dott.ssa Giorgia Valle, Dott. Gaetano Renda, Dott. Paolo Del Brocco.
«Rappresentare uno degli emblemi della propria Città è un compito importante che non sempre nella nostra vita veniamo chiamati a svolgere, per questa ragione ringrazio il Collegio dei Fondatori e i suoi illustri rappresentanti (sì, c'è scritto proprio "illustri", NdG) per la stima e per la fiducia. La visione, il progetto e la costruzione fanno parte di un Dna contemporaneo, organico e relazionale che metterò a disposizione del Museo, della Città, del territorio con una vocazione certamente internazionale». 
Laura Milani, torinese, è Direttore e Ceo di IAAD - Istituto di Arte Applicata e Design, Fondatore de La Scuola Possibile, Vice Presidente dell’Associazione Coordinamento Istituzioni Afam non Statali. Studia design, si specializza in marketing communication e marketing internazionale, matura una parte significativa di esperienza professionale in Carré Noir, agenzia internazionale specializzata in strategic design. Insegna Comunicazione pubblicitaria allo IAAD e dal 2000, a soli 28 anni, ne diventa Direttore e Ceo. Nel 2005 porta lo IAAD, primo in Italia, all’accreditamento europeo dei titoli di studio: i titoli rilasciati diventano così riconosciuti da Eabhes - European Bachelor e Master of Science in design, con 4 possibili specializzazioni. Nel 2012 sigla un’importante partnership con École de Condé, primo gruppo di università private in Francia con sedi a Parigi, Nizza, Lione, Nancy e Bordeaux. Nel 2017, a conclusione di un progetto di ricerca sul rapporto fra creatività e infanzia, fonda La Scuola Possibile. Una scuola libera e innovativa che pone l’attenzione su ciascun bambino, sui suoi bisogni, sulle sue potenzialità e sulle sue aspirazioni. La scuola del presente per il prossimo futuro. Sempre nel 2017 è nominata Vicepresidente dell’Associazione Coordinamento Istituzioni Afam non Statali, comparto universitario che fa capo al Miur e che riunisce per la prima volta tutte le principali scuole private di Alta Formazione di Arte, Moda e Design. Nel 2017 riceve Premio Curcio per le Attività Creative “per il suo contributo allo sviluppo scientifico e applicativo del Design italiano nello scenario nazionale e internazionale”.
Fin qui il comunicato della Regione, nel quale brilla per la sua assenza il sia pur minimo riferimento all'ex presidente Paolo Damilano. E' una dimenticanza del tutto irrituale: il protocollo per simili comunicazioni prevede in genere una citazione e un ringraziamento all'uscente, comunque sia andata (si veda ad esempio il prossimo capitoletto di questo stesso post).
Insolita anche l'enfasi profusa nella descrizione dell'ultima impresa della neo-presidente, con due frasi-slogan alquanto pleonastiche: "Una scuola libera e innovativa che pone l’attenzione su ciascun bambino, sui suoi bisogni, sulle sue potenzialità e sulle sue aspirazioni. La scuola del presente per il prossimo futuro" fa pensare più a un dépliant pubblicitario che alla comunicazione ufficiale di una Fondazione culturale. 
Adesso il primo impegno della nuova presidenza sarà sbrogliare la questione del bilancio in perdita. Tendo a presumere che, una volta appianata la governance, la cosa andrà placandosi con naturalezza. L'altra urgenza è la decisione sul direttore del Museo: pare si vada verso i pieni poteri alla direttrice pro-tempore Donata Pesenti. Di un nuovo bando nessuno banfa più. Le cose cambiano. Dopo una figura dimmerda, cambiano assai velocemente.

Tazzetti presidente del Castello di Rivoli

Ed ecco il comunicato della Regione sulla nomina del nuovo presidente del Castello di Rivoli:
"Alberto Tazzetti è il nuovo presidente del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea. Lo hanno deciso l’Assemblea dei Soci e il CdA dell’ente, riunitisi questa mattina presso l’Assessorato regionale alla Cultura. Alberto Tazzetti, ingegnere, imprenditore (è amministratore di Sicurezza Lavoro srl, è stato presidente dell'Unione Industriale dal 2004 al 2008, e siede o ha seduto nei CdA che contano, da Fsu a Intesa San Paolo Assicura, dalla Centrale del Latte fino al Comitato direttivo del Centro Einaudi, NdG), presidente del Museo Civico "Arnaldo Tazzetti" di Usseglio e promotore del Museo Diffuso di Arte Sacra della Valle di Viù, succede a Daniela Formento, che ha presieduto il Museo per due anni, dal luglio 2015.
Nella seduta odierna è stato inoltre approvato il bilancio 2016 del Castello di Rivoli, positivo sia sul versante dello stato patrimoniale, che ha registrato una riduzione dei debiti e dei crediti, sia del conto economico. Quest’ultimo, rispetto all’esercizio 2015, ha infatti registrato un aumento delle entrate per 350 mila euro: una quota a cui hanno contribuito, oltre alla Regione Piemonte (100 mila euro), gli Amici del Castello (106 mila euro) e le sponsorizzazioni da privati (143 mila euro).
“Il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea si conferma come una delle istituzioni culturali più significative della nostra Regione, che sta vivendo un’importante fase di crescita e rinnovamento – dichiara Antonella Parigi, assessore alla Cultura della Regione. – Risultati resi possibili anche dal lavoro svolto in questi ultimi anni da Daniela Formento, a cui vanno i miei più sentiti ringraziamenti, e che il neopresidente Tazzetti saprà certamente proseguire grazie alle sue competenze manageriali e di conoscitore e amante dell’arte”
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E Navello lascia ufficialmente il Tpe

Oggi è arrivata la lettera con cui Beppe Navello si congeda ufficialmente e definitivamente dalla direzione del Teatro Piemonte Europa. Eccola:
"Ho definitivamente deciso di non presentare domanda di rinnovo del mio mandato di direttore a Fondazione TPE per il prossimo triennio. È stata una decisione combattuta e sofferta perché si tratta di un teatro che non esisteva, nato dieci anni fa da un mio progetto condiviso e sostenuto da compagni di strada che non fnirò mai di ringraziare (Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, Regione Piemonte, Comune di Torino oltre a Fondazione CRT, Compagnia di San Paolo e Intesa San Paolo). Insieme abbiamo creato un centro di cultura teatrale aperto all’Europa, alla creatività e all’innovazione giovanile, attento al territorio, meritandoci nel 2015 l’ambito riconoscimento a Teatro di Rilevante Interesse Culturale. Il Festival Teatro a Corte è stato di questa attività la più concreta sintesi agli occhi di tutta Europa.
Ringrazio i molti che mi hanno aiutato: il teatro non si fa mai da soli. Insieme a me, ci sono stati, in questa meravigliosa avventura di un decennio, tre straordinari consigli d’amministrazione, una quindicina di dipendenti appassionati, una pattuglia di tecnici lodati dai teatranti di tutta Europa, una compagnia giovane di eccellenti attori cresciuti nella continuità di lavoro intorno a registi, scenograf, costumisti e musicisti di qualità e che hanno raggiunto livelli di eccellenza unanimemente riconosciuti; e infne il pubblico fedelissimo e numeroso che ci ha seguito con passione ed emozione.
Mi piace sperare che chi mi succederà vorrà difendere e sviluppare tutto questo. Mi piace anche portarmi dietro il ricordo di quel pomeriggio dell’ultima replica dell’ultima puntata de I Tre Moschettieri in 8 episodi (1 maggio 2016) quando un gruppo di spettatori mai identifcati srotolò agli applausi una scritta che diceva: “l’anno prossimo Il Conte di Montecristo!”
Quanti altri registi al mondo hanno avuto l’onore di uno striscione da stadio?"

Beppe Navello

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