Passa ai contenuti principali

CHI SALVERA' IL MUSEO DELLA RESISTENZA?

Ancora un rapido post, in segno di doverosa solidarietà con il Museo Diffuso della Resistenza, strangolato dal taglio delle risorse: il bilancio comunale 2017 prevedeva l'azzeramento del contributo, adesso la giunta ha annunciato di aver trovato le famose "risorse aggiuntive" ma - come si può leggere qui - saranno probabilmente ben poca cosa. Le difficoltà sono aumentate dal ritardo con cui vengono erogati i fondi regionali. Il Museo ha esaurito il fido bancario ed è in crisi di liquidità, anche per pagare gli stipendi. E non si capisce quali siano le prospettive future. Per protestare contro queste poverate, un mese fa si è dimesso il presidente del Museo, Pietro Marcenaro. E l'altro ieri 37 intellettuali torinesi hanno sottoscritto un appello che ritengo doveroso pubblicare:

Alla liberazione dell'Italia dal fascismo e dalla guerra Torino e il Piemonte hanno dato un contributo inestimabile, pagato con il sacrificio di migliaia di giovani e testimoniato dalle lapidi e dai monumenti che in ogni vallata, in ogni paese ricordano l'eroismo, le sofferenze e il dolore della nostra comunità. Un contributo solennemente riconosciuto dal conferimento della medaglia d'oro al valor militare alla città di Torino.
Il Museo della Resistenza di Torino è da anni prezioso presidio di quelle pagine di storia, realizzando quotidianamente un'opera di ricostruzione storica e di memoria che ha consentito di trasmettere a intere generazioni conoscenza della storia del Paese e consapevolezza di quanto i valori della Resistenza e della
Costituzione siano fondamento irrinunciabile della vita democratica del nostro Paese.
Per questo non possiamo tacere la nostra preoccupazione di fronte al rischio che l'attività del Museo della Resistenza venga compromessa dalla insufficienza di risorse e dal venir meno dell'indispensabile sostegno delle istituzioni.
Ci rivolgiamo perciò alle istituzioni cittadine e regionali perché vogliano assicurare, come è avvenuto fino a oggi, il sostegno e le risorse necessarie alla continuità operativa del Museo e delle sue attività.
Al tempo stesso sentiamo il dovere morale e civile di fare appello alla società torinese e ai suoi tanti mondi perché con generosità vogliano contribuire a questo sostegno aderendo alla sottoscrizione di fondi che, come firmatari di questo appello, sentiamo la responsabilità di promuovere e di sostenere noi per primi.
I contributi potranno essere versati con bonifico bancario intestato a Associazione Museo Diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà,
Banca Prossima - IBAN IT80 Q033 5901 6001 0000 0019 375, oppure direttamente dalla pagina web:
http://www.museodiffusotorino.it/Sostieni-il-Museo.

Aldo AGOSTI
Gianmaria AJANI
Silvio Pietro ANGORI
Piero BIANUCCI
Andrea BOBBIO
Sonia BRUNETTI
Marco CARASSI
Mario CARRARA
Giancarlo CASELLI
Valentino CASTELLANI
Piero FASSINO
Massimo FIRPO
Bruno GAMBAROTTA
Giacomo GIACOBINI
Jessica KRAATZ MAGRI
Tullio LEVI
Nicoletta MACCARIO
Dora MARUCCO
Susanna MARUFFI
Gian Giacomo MIGONE
Mario NAPOLI
Diego NOVELLI
Enrico PASINI
Alberto PIAZZA
Marco REVELLI
Isa RICCI
Laura ROMEO CASELLI
Ada RUATA PIAZZA
Bruno SEGRE
Mariagrazia SESTERO
Alberto SINIGAGLIA
Sesa TATO'
Ermanno TEDESCHI
Enrica VALFRÈ
Luciano VIOLANTE
Alida VITALE
Vladimiro ZAGREBELSKY

Commenti

Post popolari in questo blog

L'AFFONDAMENTO DELLA SEYMANDI

William Turner, "Il Naufragio" Cristina Seymandi Tanto tuonò che piovve. Sicché posso abbandonare, almeno per un post, la spiacevole incombenza di monitorare i contraccolpi dell'emergenza virale. La storia è questa. Ieri in Consiglio comunale un'interpellanza generale ( qui il testo ) firmata pure da alcuni esponenti grillini o ex grillini, ha fatto le pulci a Cristina Seymandi, figura emergente del sottogoverno cinquestelle che taluni vedono come ideale continuatrice, a Palazzo Civico, del "potere eccentrico" di Paolo Giordana prima e di Luca Pasquaretta poi . E che, come i predecessori, è riuscita a star sulle palle pure ai suoi, non soltanto a quelli dell'opposizione. L'interpellanza prendeva spunto dell'ultima impresa della Seymandi, la mancata "regata di Carnevale" , ma metteva sotto accusa l'intero rapporto fra costei, Chiarabella e l'assessore Unia, di cui è staffista. Alla fine Chiarabella, nell'angolo, h

LE RIVELAZIONI DI SANGIU: "GRECO NON HA DECIFRATO LA STELE DI ROSETTA". E ADESSO DIREI CHE BASTA

È una storia da dimenticare È una storia da non raccontare È una storia un po' complicata È una storia sbagliata Cominciò con la luna sul posto E finì con un fiume di inchiostro È una storia un poco scontata È una storia sbagliata La ridicola pantomima è finita com'era cominciata, sempre con un tizio che giudica un egittologo senza sapere un cazzo d'egittologia. Il fratello d'Italia laureato in giurisprudenza Maurizio Marrone pontifica che Christian Greco è un egittologo scarso , e - dopo una settimana di silenzi imbarazzant i, strepiti da lavandaie e minchiate alla membro di segugio  blaterate da una scelta schiera di perdigiorno presenzialisti e critici col ciuffo - un altro fratello d'Italia, il giornalista Gennaro Sangiuliano, sancisce che no, Greco è "un apprezzato egittologo" benché - sfigatone! - "non abbia decifrato la stele di Rosetta" (questo è un capolavoro comico, non siete d'accordo?).  Il presidente della Regione Cirio s'a

BASIC BASE

Il nuovo direttore del Tff La  nomina di Giuliobase alla direzione del Torino Film Festival  è ampiamente trattata sul Corriere di Torino di stamattina: c'è un mio modesto commento , ma soprattutto c'è una magistrale intervista al neodirettore, firmata dall'esperto collega Fabrizio Dividi. Vi consiglio di leggervela da cima a fondo (sul cartaceo, o  a questo link ): vale da sola ben più del prezzo del giornale. Ed è talmente bella che mi permetto di estrapolarne alcuni passaggi, che giudico particolarmente significativi. Ecco qui le domande e le risposte che più mi hanno entusiasmato. In neretto le domande, in chiaro le risposte, in corsivo le mie chiose: Emozionato a dover essere «profeta in patria»?  «Ovvio, ma studierò. In questo anno e mezzo studierò e tiferò per Steve Della Casa e per il suo festival, ma sempre stando un passo indietro, con umiltà e discrezione».  Qualcuno lo avverta: l'hanno nominato per l'edizione 2024. Ciò significa che dovrà cominciare a la