Il coniglietto pasqualino porta al Museo del Cinema un canestro di direttori.
Intanto il direttore del Lovers Film Festival: ieri la commissione selezionatrice composta da Giaime Alonge, Alessandro Battaglia, Rick Merighi, Roberto Piana e Bruna Ponti ha presentato al Comitato di gestione della Mole i candidati (su una quindicina di aspiranti) a succedere a Irene Dionisio, sbarcata con sollecitudine al termine del suo mandato triennale. Il nome del nuovo direttore (i candidati "finalisti" Vladimir Luxuria, Pier Maria Bucchi e due ex del Festival, Angelo Acerbi e Fabio Bo) sarà annunciato in tempo per l'inaugurazione di Lovers 2019, il prossimo 24 aprile, terza e ultima edizione curata dalla Dionisio. Qui l'identikit del favorito.
Intanto il direttore del Lovers Film Festival: ieri la commissione selezionatrice composta da Giaime Alonge, Alessandro Battaglia, Rick Merighi, Roberto Piana e Bruna Ponti ha presentato al Comitato di gestione della Mole i candidati (su una quindicina di aspiranti) a succedere a Irene Dionisio, sbarcata con sollecitudine al termine del suo mandato triennale. Il nome del nuovo direttore (i candidati "finalisti" Vladimir Luxuria, Pier Maria Bucchi e due ex del Festival, Angelo Acerbi e Fabio Bo) sarà annunciato in tempo per l'inaugurazione di Lovers 2019, il prossimo 24 aprile, terza e ultima edizione curata dalla Dionisio. Qui l'identikit del favorito.
Ma incombe anche la nomina del direttore per antonomasia. Il direttore del Museo Nazionale del Cinema. Quello che manca dal 31 dicembre 2016. Il successore di Alberto Barbera (ricordate?). Alla fin fine pure stavolta hanno affidato a una società esterna la prima selezione delle candidature: il Comitato di gestione sceglierà quindi l'atteso messia da una rosa di 3 o 5 finalisti. In questi giorni sono trapelati i nomi di alcuni dei candidati. In genere mi paiono credibili. Tra i più citati ci sono Stefano Francia di Celle (sodale del Tff e della Mostra di Venezia, tra gli autori di "Fuori Orario") e Jacopo Chessa, attuale direttore del Torino Short Film Market, che sarebbe il meglio piazzato.
Vabbè, presto sapremo. Presto il Museo avrà un direttore. Forse. Perché, ormai s'è capito, dalle nostre parti c'è sempre l'eventualità che all'ultimo minuto una malaminchiata nullità politica infili nella faccenda il suo esorbitante peperone e mandi a pallino qualsiasi scelta basata sulla logica, sul merito e sulla legalità.
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