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MUSEI: ABBONAMENTO ALLA RISCOSSA

L'altro giorno ho scambiato quattro chiacchiere con la direttrice dell'Abbonamento Musei Simona Ricci, in occasione di un incontro sull'iniziativa "Il Quartiere al Museo". La direttrice mi ha sciorinato un po' di cifre, per capire come sta andando l'Abbonamento. Mi ha detto che al momento le tessere attive sono 128 mila e le adesioni sono in crescita, dopo un 2018 difficile che ha fatto registrare ancora un -0,2% rispetto al 2017, un'annata già non esaltante (qui la situazione come si presentava al 31 dicembre 2017)Nel primo trimestre di quest'anno ci sono stati 50 mila tesseramenti (+12% rispetto allo stesso periodo del 2018) al netto delle 8 mila tessere che il Politecnico ha acquistato in blocco per distribuirle - a prezzo ridotto - a studenti e docenti (l'anno scorso ne aveva diffuse il doppio, e gratuitamente).
Sono numeri confortanti, specie se rapportati al -11,5% della consorella Torino+Piemonte Card, come di recente dichiarato dall'assessore Parigi
Tutto ciò mi ha suggerito una riflessione che ho pubblicato sul Corriere e che potete leggere a questo link.
Aggiungo che l'incasso medio per ogni tessera è lievitato a 45 euro (era 42 nel 2018), il che significa che se ne vendono di più a prezzo intero; e sono aumentati gli ingressi per singola tessera, circa otto all'anno (altro dato in crescita rispetto alle 6-7 del passato), con una remunerazione media per il museo che rimane, a seconda dei casi, attorno al 40-50% del prezzo reale del biglietto.
La direttrice Simona Ricci spiega l'inversione di tendenza con il miglioramento dell'offerta espositiva: in particolare, a suo giudizio, hanno influito positivamente sulla percezione del pubblico le mostre dei Macchiaioli alla Gam e di Van Dyck ai Musei Reali.

Il Quartiere al Museo

Simona Ricci mi ha snocciolato tutti i dati - a memoria, complimenti... - ieri a Palazzo Barolo, in occasione dell'incontro conclusivo dell'iniziativa "Il Quartiere al Museo", un progetto di "cultura come strumento di inclusione sociale" che - e a questo punto lascio la parola all'ufficio stampa - "ha lo scopo di avvicinare il patrimonio museale alle fasce di cittadinanza tradizionalmente meno coinvolte nella fruizione culturale e di aumentare la diffusione della tessera, lavorando quindi in una logica di audience development. Nel corso del 2018, attraverso il supporto delle Case del Quartiere, inserite nei territori della città con un minore livello di diffusione della tessera abbonamento musei, sono state selezionate circa 1.000 persone che avessero più di 60 anni d’età e non possedessero l’Abbonamento Musei da almeno due anni. Sono stati organizzati dei gruppi, individuati degli “attivatori” al loro interno (persone più dinamiche capaci di attivare, appunto, il gruppo), sono state organizzate visite e incontri nei musei. Tutto con un unico scopo: coinvolgere un nuovo pubblico che, per fattori storici e sociali, aveva un limitato accesso ai musei e alla cultura. I riscontri ottenuti sinora, a un anno di distanza, sono positivi: gli ingressi registrati alla data di marzo 2019 sono stati più di 4.000 e su 966 tessere distribuite, oltre 700 hanno registrato ingressi presso musei e mostre del circuito, anche grazie al programma di appuntamenti riservati organizzati dall’Associazione in collaborazione con i musei che sono stati la scintilla propulsiva senza i quali non si sarebbe messo in moto il progetto. L’obiettivo del progetto è confermare e consolidare il ruolo dell’Abbonamento Musei Piemonte come strumento di welfare culturale, per favorirne una fruizione attiva, nella consapevolezza che la cultura è un ambito fertile di sviluppo sociale e che i musei rappresentano il luogo ideale per realizzare coesione e inclusione culturale e sociale". Bon, e anche questa è fatta.

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