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ORONZO CANA', UNO DI NOI. L'ULTIMA PARTITA DEL REGIO

"M'avete preso per un coglione!", "Ma no, sei un eroe!". Lino Banfi nel cult "L'allenatore nel pallone"
La Fondazione Teatro Regio ha scelto la società specializzata Praxi - protagonista fra l'altro del primo sfortunato tentativo di dare un direttore al Museo del Cinema nel remoto ottobre 2016 - per avviare "una manifestazione di interesse per la raccolta di candidature finalizzata al conferimento dell’incarico di sovrintendente". Dopo aver farfugliato per settimane di "procedure comparative" e altre misurazioni a doppio senso, finalmente gli allegri compagni del Regio hanno escogitato un nome per la sacra rappresentazione.
Ho letto il testo dell'avviso pubblicato sul sito della Praxi, e potete leggerlo anche voi a questo link. E dopo averlo letto, studiato e forse capito - magari anche troppo bene - mi sono girate seriamente le palle. Se questo è l'esordio del nuovo Consiglio d'indirizzo, stiamo freschi.
Così ho scritto un articolo che esce domani sul Corriere in cui esprimo con pacatezza le mie riserve e pongo alcune rispettose domande riguardanti le modalità dell'operazione Trova-Il-Tuo-Sovrintendente.
Non voglio ripetermi qui sul blog, in attesa che esca l'articolo. Ma potete verificare voi stessi come funziona la brillante operazione: gli aspiranti alla cadrega dovranno inviare documenti, autocertificazioni, lettera di motivazione, curriculum e pappardelle di rito entro e non oltre il 14 luglio. Due settimane. Scaduto il termine (quindi a partire dal 15 luglio) la Praxi dovrà fare una prima scrematura delle candidature in base ai cv, e inviare ai "finalisti" il famoso Piano industriale; gli sventurati dovranno leggerselo ed "elaborare riflessioni e spunti da illustrare nel corso del successivo colloquio" di fronte al Consiglio d'indirizzo del Regio fissato per venerdì 19 luglio, che così deciderà chi è il sovrintendente che avrà in mano il Regio per i prossimi 5 anni. Insomma: cinque anni in cinque giorni, roba che il Cepu se la sogna.
Alla nobile gara parteciperà anche il sovrintendente uscente Graziosi. Difficile negare che goda di qualche piccolissimo vantaggio. Il fatto che Graziosi il Piano già lo conosca, per averlo scritto con Guerzoni, non è certo un handicap. E poi, fortunata quanto fortuita circostanza, tra i requisiti dei candidati non si richiede una laurea vera, medaglia che purtroppo manca dal pur prestigioso curriculum graziosiano, ma che con tutta evidenza è del tutto superflua per il sovrintendente di uno dei massimi teatri lirici italiani.
Eppure - chissà perché, forse dipende dalla mia natura malfidente - mi ha sfiorato il sia pur sospetto che l'intera "manifestazione d'interesse" possa anche essere soltanto una pantomima proforma, e che lorsignori il prossimo sovrintendente lo abbiano già scelto, e adesso si tratti soltanto di fare un po' d'ammuina a beneficio degli allocchi. E a quel punto mi sono sgorgate dal cuore le immortali parole di Oronzo Canà: "M'avete preso per un coglione!".

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