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CHIARABELLA E LE PENNE DEL PAVONE HITECH



🛰 Da IBM a Facebook. Passando per start up e realtà emergenti e affermate dell'hitech.
Succede a Torino. Qui abbiamo deciso di puntare sull'innovazione come leva di sviluppo e questi nomi sono il segnale che ci stiamo muovendo nella direzione giusta.
Quando la Città porta avanti progetti seri e credibili nascono realtà come OGR Tech, di cui vi ho parlato solo ieri.
Tutto questo rappresenta opportunità di sviluppo del territorio. Occasioni per nuove imprese e nuovi posti di lavoro.
Che sono e rimangono la priorità del nostro territorio.
#TorinoRiparte🚀

E riparto anch'io. Chiarabella ieri ci annunciava quanto sopra, a mezzo Fb, esultando per l'inaugurazione dell'ala tecnologica delle Ogr.
Però io, che son tardo di mente, non capisco. "Quando la Città porta avanti progetti seri e credibili nascono realtà come Ogr Tech...".  No, scusa Chiara, ma che dici? La Città porta avanti progetti seri e credibili alle Ogr? Sei fuori? Alle Ogr la Città non porta, non ha portato e non porterà avanti una bella ceppa. Ha fatto tutto la Fondazione Crt, che fino a prova contraria non è la Città, il Comune, il sindaco, la giunta e neppure un'accolita di consiglieri comunali. L'unico ruolo che ha avuto la Città nella rinascita delle Ogr fu, ai tempi di Fassino, rifilare alla Fondazione Crt - con una convenzione firmata nel 2013 - un rudere di cui i nostri brillanti amministratori pubblici all'epoca non sapevano che fare: non avevano uno straccio di progetto, e men che meno i soldi per realizzarlo. Così furono contentoni di smollare il rudere alla Fondazione Crt. Mi domando oggi cosa capiterebbe: basandomi sull'esperienza della Cavallerizza, già m'immagino l'ampio e articolato dibattito sulla "gestione pubblica innovativa", con i risultati ben noti. La Cavallerizza è occupata dal 2014, lo stesso anno in cui sono cominciati i lavori alle Ogr. Guardate le Ogr oggi, e guardate la Cavallerizza.
Ma torniamo a noi. In virtù della convenzione Fondazione Crt, e nessun altro, s'è presa in carico il decadente falansterio e ha buttato nella fornace la bellezza di 100 milioni di euro: il più imponente investimento su un unico progetto della sua storia. E adesso che il rudere è diventato un gioiello, uno scrigno di tecnologia e cultura, la Fondazione continua a investirci barcate di soldi ogni anno per il mantenimento, nell'attesa di raggiungere uno sperabile minimo di redditività che garantisca il pareggio di bilancio.
Tutto questo, lo ripeto, è accaduto e accade senza che il Comune di Torino sborsasse un centesimo bucato. Anzi: adesso i comunali sono sempre lì a sporgere il gobbo, querulamente invocando la concessione di sale delle Ogr a prezzi di favore - meglio se aggratis - per le loro minchiate spettacolistiche.
Altro che "la Città porta avanti progetti seri e credibili": anche il progetto  Ogr Tech si fonda su investimenti p-r-i-v-a-t-i, come risulta da qualsiasi fonte attendibile. E aggiungo: l'idea dell'ala tecnologica, ovvero Ogr Tech, fa parte da sempre del progetto originario per il recupero del complesso, così come venne concepito già prima che s'iniziassero i lavori.
Ciò non significa che la Città, di suo, non punti sull'innovazione: qualsiasi amministrazione di una grande città lo deve fare, oggi, e se non lo facesse sarebbe semplicemente stupida. In questo campo sono numerosi i meriti, diciamo così, che nessuno si permette di contestare o contendere all'attuale giunta: dal robot barista ai droni di San Giovanni, hai voglia! Torino è smartissima, non c'è che dire. E di sicuro l'attenzione dell'amministrazione può contribuire a creare un ambiente propizio agli investimenti privati. Ma a ciascuno il suo: mi pare onesto. Più onesto che farsi belli con le penne altrui.
Quanto sei sofistico, sbufferà qualcuno: si sarà sbagliata, no? Mica pretendi che un sindaco sia onnisciente e sappia sempre tutto ciò che fa e non fa. Le è scappata una lieve inesattezza... O magari voleva citare la Fondazione Crt, ma quello che le scrive i post se n'è dimenticato... Capita.
Certo, capita anche ai migliori.
Ma Chiarabella è recidiva. Già l'8 giugno, sempre su Fb, si era un cicinin allargata, annunciado l'arrivo di Techstars a Torino, la nostra scriveva:
⭕ La società americana Techstars ha scelto Torino per la sua sede italiana.
È una buona notizia. Lo è per l'economia del territorio, lo è per le opportunità occupazionali che si aprono, lo è per l'immagine di Torino, lo è perché quello che stiamo facendo come Amministrazione e che diciamo dal giorno del nostro insediamento dà i suoi frutti.
🛠 Torino non ha superato la crisi e, probabilmente, l'ha patita più di altre città.
Noi abbiamo sempre ribadito senza sosta una priorità per la nostra città: LAVORO ED ECONOMIA.
🔙 Ricordate quando dicevamo che puntare sull'innovazione era la chiave per fare in modo che Torino tornasse ad essere un polo attrattivo per le imprese dell'industria 4.0?
Quando dicevamo che la guida autonoma, le reti all'avanguardia, i big data, i droni, l'infrastruttura digitale, le politiche come Torino City Lab erano condizioni necessarie per porre le basi di una prospettiva di lungo periodo per l'economia e il lavoro?
✅ Ecco. Questo è esattamente quello che intendevamo.
Sgombriamo subito il campo. Qui non si tratta di attribuirsi meriti, demeriti, o simili. Qui la bagarre politica non c'entra niente. Qui non ci sono tifoserie.
Qui si vince o si perde tutti insieme.
Questa è una vittoria. E a vincere è Torino.
Andiamo avanti. Con Giunta, Maggioranza e tutte e tutti i cittadini che vorranno partecipare a questo nuovo corso per la Città.
#TorinoRiparte🚀

Brava, così si parla: qui si vince o si perde tutti insieme. Come in una squadra di calcio: se l'attaccante segna un gol, vince anche il centrale di riserva. Ma vorremo dirlo, sì o no, che il gol lo ha segnato l'attaccante e non il centrale di riserva? L'arrivo di Techstars - e relativa Startup Week - a Torino nasce così: "Techstars, leader globale che supporta la crescita e lo sviluppo delle startup, le fondazioni torinesi Fondazione Crt e Compagnia di San Paolo e Intesa Sanpaolo Innovation Center hanno annunciato la loro collaborazione finalizzata alla creazione di un hub internazionale per l'innovazione. La partnership prevede un impegno triennale per favorire lo sviluppo della città di Torino come ecosistema internazionale per l'innovazione e la sua affermazione come modello di innovazione di successo in Italia e in Europa". Avete letto da qualche parte in questo comunicato ufficiale le parole "giunta", o "maggioranza"? No. Neppure "minoranza", se è solo per questo. Ha vinto Torino, non lorsignori. E sono d'accordissimo, non è il caso di buttarla nella solita caciara politica: nell'arrivo di Techstars la politica non c'entra. E allora la politica non tenti di imbucarsi. Alla cornacchia non ha detto mica tanto bene, a farsi bella con le penne del pavone.

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