Il Festival delle Colline, a chiusura della ventiquattresima edizione, tira le somme: 24 spettacoli in 19 giorni di programmazione - un totale di 61 recite, di cui 52 sold out (i sold out sono cresciuto del 50% sul 2018) - hanno totalizzato 4363 spettatori paganti (la media è 71,54 per recita). C'è stato un "leggero calo" delle presenze rispetto alla scorsa edizione, ammettono gli organizzatori, che lo giustificano con la disponibilità, quest'anno, di sale meno capienti: mi si ricorda inoltre che uno degli spettacoli in cartellone, "Medea per la strada", si teneva in un furgone per soli 7 spettatori a replica. Nel 2018 furono dichiarati 4826 paganti: il che significa una flessione anno su anno di oltre il 10%. In compenso sono aumentati gli abbonamenti, 328, con un 30% in più rispetto al 2018. Agli eventi gratuiti - dichiara l'organizzazione - hanno partecipato circa 450 persone (360 nel 2018).
William Turner, "Il Naufragio" Cristina Seymandi Tanto tuonò che piovve. Sicché posso abbandonare, almeno per un post, la spiacevole incombenza di monitorare i contraccolpi dell'emergenza virale. La storia è questa. Ieri in Consiglio comunale un'interpellanza generale ( qui il testo ) firmata pure da alcuni esponenti grillini o ex grillini, ha fatto le pulci a Cristina Seymandi, figura emergente del sottogoverno cinquestelle che taluni vedono come ideale continuatrice, a Palazzo Civico, del "potere eccentrico" di Paolo Giordana prima e di Luca Pasquaretta poi . E che, come i predecessori, è riuscita a star sulle palle pure ai suoi, non soltanto a quelli dell'opposizione. L'interpellanza prendeva spunto dell'ultima impresa della Seymandi, la mancata "regata di Carnevale" , ma metteva sotto accusa l'intero rapporto fra costei, Chiarabella e l'assessore Unia, di cui è staffista. Alla fine Chiarabella, nell'angolo, h
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