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VORREI MA NON POSSO: LA STREET CULTURE DEL CONTE MASCETTI

Un assessore, al telefono con un organizzatore di festival,
spiega come sosterrà concretamente la lodevole iniziativa
Lo spiantato che si vanta è un classico della comicità di tutti i tempi e tutti i paesi: dai romanzi picareschi ai cinepanettoni. La macchietta dello sborone con le pezze al culo, che se la tira da miliardario e non ha in tasca un soldo per far ballare un orso, è una garanzia: funziona sempre e tira la risata. Il Marchese di Forlimpopoli nella "Locandiera" goldoniana è il modello definitivo: tronfio e ridicolo, la sua boria gli nega il rispetto umano che sempre merita la povertà dignitosa. Semplificando, per chi non frequenta i teatri: avete presente il conte Mascetti di "Amici miei"? Ecco. 
Ieri mattina capito alla presentazione di un festival nuovo, che si chiama Maze, si tiene nel weekend in piazzale Valdo Fusi e all'ex Borsa, e si occupa di street culture. Non sto a spiegarvi cos'è la street culture: se vi interessa, qui sotto potete leggere il comunicato. Fatto sta che c'è questo festivalino appena nato, che mi sembra interessante e coraggioso, organizzato da un'associazione culturale nuova, che punta su una nuova idea. Niente di che: ma in una città che muore, ogni germoglio, per quanto piccolo, fa sperare.
Arrivo alla presentazione e ci trovo schierati in prima fila non uno, non due, ma ben tre assessori: Leon (Cultura), Giusta (Gioventù) e Sacco (Turismo). Ha un senso, penso fra me e me: la cultura (di strada) interessa ai giovani e attira (si spera) turismo. 
E difatti i tre acchiappano il microfono e sciorinano parole alate, e non risparmiano lodi e grandi visioni: "una cultura molto importante per i nostri giovani" (Leon), "un festival che interessa molto alla Città anche dal punto di vista commerciale e turistico, perché la Città vuole continuare a offrire occasioni di richiamo anche internazionale" (Sacco), "vogliamo una Torino attrattiva per i giovani e abbiamo in cantiere progetti in quella direzione" (Giusta), e "tarapio tapioco come se fosse antani la supercazzola brematurata con scappellamento a destra, per due" (Mascetti). 
Così io ripenso fra me e me: "Vedi? L'amministrazione comunale lascia morire certe manifestazioni, ma almeno investe su altre: è una scelta politica, c'è una logica sotto".
Balle.
Mentre lorsignori fanno gli splendidi davanti ai giornalisti, io mi informo sull'investimento della Città. Chiedo a quello che tiene i conti del festival quanto sia il contributo del Comune a Maze, e apprendo che il contributo è zero spaccato. A onor del vero, gli assessori - quando quelli di Maze sono andati a parlargliene - sono stati prodighi di bravi-bene-bis-andate-avanti-così. Ma in concreto non hanno sganciato neppure un centesimo, a fronte di un budget che sfiorerà i centomila euro e che si regge soltanto su uno sponsor generoso (Defendini), sull'affitto di qualche stand, e sulla speranza di incassare con i biglietti. 
Di più: come da regolamento, gli organizzatori di Maze dovranno pagare al Comune l'occupazione del suolo pubblico in piazzale Valdo Fusi (sono quattro soldi, ma tutto fa), né hanno ricevuto agevolazioni di sorta sul piano organizzativo. E hanno rinunciato ai manifesti, sennò tossivano pure la tassa sulle affissioni.
Insomma, la solita storia. Da quando faccio questo mestiere, ne ho visti e sentiti a legioni, di 'sti artisti del Vorrei-Ma-Non-Posso. Passano le giunte, ma lo stile quello resta. A volte mi fanno tenerezza, a volte mi incazzo. Oggi sono lievemente incazzato.
Mentre mi informo sui soldi veri, la pantomima dei tre Marchesi di Forlimpopoli (o conti Mascetti, fa lo stesso) va avanti, tra lodi sperticate e fantasmagorici progetti per "una città a misura dei giovani". L'assessore Giusta è molto compiaciuto perché quelli di Maze installeranno in piazzale Fusi una nuova rampa per lo skateboard. E tenta il colpo: "Ma dopo ce la lasciate, vero?", azzarda, rivolto agli organizzatori. "Se ce la pagate...", replicano i pragmatici organizzatori.
Giusta si tace. Egli è povero, non può pagare rampe da skateborad.
E a me tornano alla memoria gli immortali versi di una antica canzone di Enzo Jannacci. Si intitolava "La disperazione della pietà" e faceva così: "Signore, abbiate vera pietà dei ricchi che impoverirono e diventano eroi e alla santa povertà danno un’aria grande. Abbiate immensa pietà degli uomini pubblici, specialmente dei politici, per la loquela facile, l’occhio lucido, la sicurezza del gesto, ma abbiate profonda pietà dei loro servi, umili e parenti, fate Signore che da essi non nascano altri fonometri".

Il comunicato di Maze

Maze merita un'informazione adeguata. Quindi pubblico qui il comunicato che spiega esattamente cosa, dove e quando,

Da venerdì 8 a lunedì 11 settembre, Torino ospiterà l’edizione 0 del primo festival interamente dedicato al mondo della street culture: Maze.
In piazzale Valdo Fusi e negli spazi dell'ex Borsa Valori, Maze porterà esibizioni,
battle di streetdance e breakdance, contest di skate, mostre, performance di aerosol art, conferenze, esposizioni d’arte, sfilate, laboratori e workshop dedicati alle espressioni contemporanee della cultura urbana.
L'edizione 0 di Maze si suddivide in tre macroaree: Fair, area espositiva aperta al pubblico dedicata ai brand di streetwear più rappresentativi a livello nazionale ed internazionale; Fashion, in cui i brand nazionali ed internazionali coinvolti
presenteranno le nuove tendenze streetwear con sfilate e lanci di collezioni; e il Festival, attività aperte al pubblico con un villaggio tematico dedicato alla street culture in tutte le sue forme. 
Maze è ideato e creato dall'Associazione Interculturale Multiethnic Media, nata nel 2007 per sostenere il dialogo tra le diverse culture della società contemporanea della città ed è realizzato in collaborazione con Studio2fashion Events, struttura che opera da quasi trent’anni nel settore della moda internazionale.
La manifestazione ha il patrocinio del Comune di Torino, della Camera di Commercio Industria, Artigianato e Agricoltura di Torino e Ascom Confcommercio ed è organizzata grazie al contributo dei main partners Urban, Point Break, HUB Style e Satispay ed è realizzata in collaborazione con Casa Oz.
Info http://www.maze.events/it/
Orario: 10-22, piazza Valdo Fusi e ex Borsa Valori
Ingresso: piazzale Valdo Fusi gratuito
ex Borsa Valori 10 euro
Jazz Club, piazzale Valdo Fusi, h. 22-2 eventi a pagamento
Big Club, corso Brescia, h. 22-2 eventi a pagamento

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