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SI RIPARTE: MA PRIMA POSSIAMO CHIUDERE LE PRATICHE DI "NARRAZIONI" E "LOVERS"?

Ricominciamo. Si apre la seconda saison dell'assessore Leon
Ok, sono tornato. Stasera vado all'inaugurazione di MiTo, e da domani mi rimetto all'opera di buzzo buono, benché le cronache della bella estate che ci stiamo lasciando alle spalle mi abbiano confermato nel convincimento che ormai l'unico cronista davvero in grado di raccontare la Città dalle Molte Sfighe sarebbe Woody Allen. Oppure Bombolo, se preferissimo risparmiarci l'aspetto più melanconico e crepuscolare che è quasi sempre insito nelle farse.
Ma Bombolo è morto, e Woody Allen non è disponibile; per cui dovrete accontentarvi del poco che passa il convento.

Faccenduole in sospeso

Prima di immergermi nell'esplorazione dei nuovi e fantasmagorici destini della Città dalle Molte Sfighe, vorrei però chiudere un paio di faccenduole in sospeso. Meglio: ambirei ricevere le illuminazioni che lorsignori mi avevano promesso tempo addietro. Forse gli è passato di mente - sono affaccendati in tanti e tanto alti pensieri... - e dunque mi permetto di ricordare sommessamente che aspetto ancora un po' di conti della serva.

Le ricadute di Narrazioni Jazz

L'arretrato più longevo riguarda la semplice domanda che ho rivolto all'assessore Leon durante la presentazione di Narrazioni Jazz, la rassegna che ha rimpiazzato il defunto Torino Jazz Festival e l'espatriato Fringe. Ne ho riferito nel post "I pomodorini e lo stronzo" del 18 aprile scorso. Poiché in Consiglio comunale l'assessore Leon aveva demolito il Torino Jazz Festival denunciandone le scarse ricadute economiche sul territorio (il termine tecnico è "ROI, return on investiment"), io in conferenza stampa le chiesi se esistesse uno studio sulle possibili ricadute economiche sul territorio di Narrazioni Jazz. Francesca mi parve infastidita: "Questo mica posso saperlo adesso! - mi rimbeccò. - Noi ci siamo posti un obiettivo culturale, dopodiché faremo tutte le valutazioni del caso per vedere se abbiamo raggiunto i nostri obiettivi che sono in primo luogo culturali e di interazione con il Salone del Libro". In realtà, gli obiettivi economici e turistici sembravano stare assai a cuore all'Appendino quando fulminava il Torino Jazz Festival dai banchi dell'opposizione (come si evince da questo link), ma insomma: uno può anche cambiare idea.
Ad ogni modo. In conferenza stampa io avevo insistito, forse con un eccesso di petulanza: "Io le domando se avete uno studio sugli obiettivi economici e turistici di Narrazioni Jazz". Al che l'assessore Leon mi aveva impartito una lapidaria lezione di economia politica: "No, gli studi non si fanno in anticipo!". 
Narrazioni Jazz si è tenuto dal 17 al 21 maggio. E un mese dopo, il 22 giugno, in Commissione cultura l'assessore Leon a precisa domanda ancora tergiversava: "Su Narrazioni Jazz stiamo terminando di raccogliere i dati... poi porteremo a conoscenza della commissione... quanto prima... abbiamo raccolto tutte le informazioni... analizzate da parte dei nostri uffici... stiamo raccogliendo le opinioni degli organizzatori...".
Siamo in settembre; sono passati altri tre mesi; immagino che le opinioni le abbiamo raccolte e lo studio sia completato e Francesca disponga di dati e valutazioni. Ecco, a questo punto sarebbe il caso che li comunicasse anche a noi, che le paghiamo lo stipendio (e lo studio).
Non escludo peraltro che lo studio sia stato reso noto a mia insaputa: può accadere. In tal caso, mi avvertano. Anticipatamente ringrazio. Nell'attesa di risposte, però, io mi sono dedicato al fai-da-te, con l'ausilio di Google Trends e l'ammaestramento di Chiara Appendino: il risultato lo potete leggere qui.

Le presenze di Lovers Festival

L'altro arretrato che vorrei risolvere riguarda le presenze della prima edizione del Lovers Festival, ovvero l'ex Tglff. Qualcuno ricorderà: io sostenevo che, a mio modesto avviso, quest'anno nelle sale c'era meno gente che nel 2016, ultima edizione del "vecchio" Tglff. I vertici festivalieri e comunali mi smentivano con fervore. La neodirettrice Irene Dionisio mi assicurò - con cortesia e con il conforto dell'assessore Giusta - che le presenze 2017 erano nettamente superiori al 2016, e che mi avrebbe mostrato le cifre entro "pochi giorni". Un paio dei suoi selezionatori si limitarono invece a dirmi in faccia che "voi scrivete soltanto falsità". Credo che i fortunati giovanotti con quel "voi" si riferissero ai giornalisti, senza contemplare l'ipotesi che la menzogna possa talora infettare altre categorie professionali: compresi assessori comunali e selezionatori di cinefestival.
Ad ogni modo: le cifre certificate - i borderò Siae, per intenderci - io non le ho viste. Non ho visto tabelle che mettano a confronto i risultati di Lovers 2017 con quelli del Tglff 2016. Non ho visto più nulla, da quel dì. Forse anche in questo caso mi è sfuggito qualcosa, e di sicuro non è così importante sapere se il pubblico di Lovers sia cresciuto o diminuito rispetto al Tglff. Però, visto che se ne è discusso, vorrei ufficialmente capire se scrivevo cazzate io o dicevano cazzate loro. Così, per il gusto di saperlo.

E adesso tutti all'inverno

Qui mi taccio. Ci sarebbero altre questioncelle da chiarire, ma non vorrei investire di troppe richieste lorsignori, che non mi paiono multitasking. Tanto l'estate è finita, ci aspetta un lungo e uggioso inverno: avremo fin troppo tempo per scavare nelle nostre miserie.
Da domani si ricomincia. 

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