Signorini, il catalogo è questo. La Stagione e i suoi artefici: da sinistra Noseda, Braccialarghe, Vergnano e Fournier-Facio |
Poi, per senso del dovere, decido di restare, e così assisto in diretta al discorso di un soddisfatto Vergnano che risponde - felpatamente, secondo il suo stile - ai detrattori del Regio.
Intanto ricorda l'alta produttività del teatro: elenca i dieci titoli nel prossimo cartellone, gli altri 5 in tournée all'estero, gli spettacoli estivi in piazza San Carlo, più varie ed eventuali. Insomma, i ragazzi si sbattono, dice Vergnano, e i risultati si vedono.
Rivela pure che - senza strombazzarlo in giro - da tempo il Regio riserva regolarmente posti gratuiti per i più poveri, su indicazioni che arrivano da Sermig, Caritas, Camilliani e altre organizzazioni assistenziali: tanto per tranquillizzare Nosiglia.
Poi sottolinea che ci sono oltre quarantamila studenti coinvolti nel progetto "La scuola all'opera", e così è servito chi dice che al Regio ci vanno solo le cariatidi.
Non dimentica il gran lavoro del Regio Itinerante, che ogni anno porta i suoi concerti in una quarantina comuni piemontesi; e rende omaggio a Giorgio Balmas che ne fu l'ideatore.
Dice anche, Vergnano, che il Regio fa sistema con le altre istituzioni culturali torinesi, e che quello è il Sistema Torino, e non ci vede proprio niente di male, anzi.
Infine ringrazia i lavoratori del teatro che "dal 2000 non hanno saltato un solo giorno di lavoro per agitazioni interne, e anche in occasione degli scioperi nazionali hanno rinunciato alla retribuzione senza però mai chiudere il teatro ai cittadini".
E' un Vergnano così lieto da sbilanciarsi in una dichiarazione per lui estrema: "Il Regio, adesso possiamo dirlo, è partito come teatro di media dimensione nazionale ed è diventato un teatro di rilevanza internazionale".
E finalmente la notizia: l'allestimento (scene e costumi) della "Bohème", che apre la stagione (con la regia di Alex Ollé della Fura dels Baus, wow!), sarà interamente pagato dall'associazione Amici del Regio. E' la prima volta in Italia che un'associazione di sostenitori di un ente lirico mette mano così pesantemente al portafogli per aiutare concretamente il teatro di cui si sentono amici.
Per vostra conoscenza, il Regio ha un bilancio che pareggia a 37 milioni: come contributi pubblici ha ricevuto nel 2015 dallo Stato 14.103.687 euro, 2,5 milioni dalla Regione e 4 milioni dal Comune. Numerosi gli sponsor privati, in crescita l'incasso della biglietteria e gli altri proventi propri.
Il Regio secondo il Regio
Ad ogni modo, per chi è interessato pubblico a seguire il comunicato stampa diffuso oggi dal Regio al termine della presentazione. Sovrabbonda di maiuscole, ma è piuttosto esaustivo. Preciso soltanto che la "Manon Lescaut" per la regia del noto attore francese Jean Reno è la ripresa dell'allestimento prodotto dal Regio per le "Olimpiadi della Cultura 2006".La Stagione 2016-2017 del Teatro Regio si compone di dieci titoli: otto opere, di cui cinque nuovi allestimenti coprodotti con importanti teatri; il più celebre musical di Leonard Bernstein, West Side Story; e per la grande danza, lo Staatsballett Berlin, per la prima volta in Italia, con La bella addormentata di Čajkovskij nella versione di Nacho Duato. Un cartellone armonioso ed equilibrato che spazia da Vivaldi a Bernstein con cinque titoli del repertorio italiano e cinque del repertorio internazionale; quattro grandi direttori d’orchestra italiani e quattro stranieri; una Stagione resa ancor più prestigiosa dagli importanti inviti internazionali che porteranno il Teatro Regio a Lugano, Edimburgo e Muscat.
Il Direttore musicale del Regio, Gianandrea Noseda, inaugura la Stagione il 12 Ottobre con La bohème, presentata in un nuovo allestimento realizzato in occasione del 120° anniversario della prima esecuzione assoluta dell’opera avvenuta nel nostro Teatro. Lo spettacolo è firmato da Àlex Ollé de La Fura dels Baus, il collettivo teatrale che ha saputo rinnovare il linguaggio operistico con visioni e suggestioni che hanno creato un punto di svolta nella storia della regia d’opera. La bohème (12-23/10) è, per Noseda, l’opera dei sogni, della gioventù, il frutto dell’opera romantica che guarda al futuro. Per rendere contemporaneo il capolavoro di Puccini, questo allestimento centra l’attenzione su un gruppo di bohémien multietnico che abita nella banlieue parigina, unito da sogni e passioni comuni. Il cast rispetta questa precisa volontà registica: Mimì è Irina Lungu, soprano moldavo; Rodolfo è l’italiano Giorgio Berrugi; Musetta è Kelebogile Besong, soprano sudafricano; Schaunard è il baritono coreano Julian Kim; Marcello l’italiano Massimo Cavalletti. Lo spettacolo è realizzato in coproduzione con il Teatro dell’Opera di Roma e con la partecipazione degli Amici del Regio, l’Associazione che, primo esempio in Italia, ha contribuito alla realizzazione dell’allestimento.
A Novembre (15-26/11) mettiamo in scena Sansone e Dalila, di Camille Saint-Saëns, in un nuovo allestimento in coproduzione con il National Centre for the Performing Arts di Pechino, frutto dello storico protocollo d’intesa che il Regio, primo teatro in Europa, ha firmato con il NCPA. Hugo de Ana, regista tra i più immaginifici del teatro d’opera, che vanta con il Regio una lunga e stretta collaborazione, ha creato regia, scene e costumi di questo spettacolare allestimento, intriso di magia ed esotismo. Pinchas Steinberg, direttore tra i più apprezzati nel repertorio tardo ottocentesco, torna sul podio dell’Orchestra e Coro del Regio per dar vita a una partitura giocata su finezze strumentali che richiedono grande maestria. Gregory Kunde, tenore dalla voce raffinata e dalla grande presenza scenica, interpreta Sansone, nuovo ruolo del suo repertorio applaudito dal pubblico e lodato dalla critica. Daniela Barcellona, mezzosoprano richiesto in tutti i più importanti teatri internazionali, interpreta Dalila, cimentandosi così nel repertorio francese di fine Ottocento, ruolo perfetto per il suo timbro brunito e ricco di armonici.
A Dicembre (6-11/12) con il Progetto Musical si entra nel vivo dei filoni tematici inaugurati nella Stagione in corso: arriva al Regio – per la prima volta – West Side Story, di Leonard Bernstein, nell’allestimento della BB Promotion. L’Orchestra del Teatro, diretta da Donald Chan, si cimenta con i frenetici ritmi e le melodie tra blues e jazz firmate da Bernstein per il suo capolavoro teatrale. In scena ci sarà lo spettacolo con regia e coreografia originali create nel 1957 da Jerome Robbins, la cui versione cinematografica vinse ben dieci Premi Oscar. Le otto recite di West Side Story saranno le uniche date italiane della tournée per le prossime celebrazioni dei cent’anni dalla nascita di Bernstein.
Sempre a Dicembre (17-22/12) ospitiamo lo Staatsballett Berlin ne La bella addormentata di Čajkovskij con coreografia e regia di Nacho Duato, direttore artistico della compagnia. Le celebri e delicate melodie del grande compositore russo saranno interpretate dall’Orchestra del Regio sotto la guida di Pedro Alcalde. La compagnia berlinese, per la prima volta in Italia, presenta un allestimento elegante e suggestivo che mette in luce gli aspetti romantici di uno dei balletti più famosi di Čajkovskij.
A Gennaio (11-22/1), per otto recite, presentiamo un nuovo allestimento di Pagliacci, di Ruggero Leoncavallo. L’opera, dalle forti tinte e dalla verace passione che s’infiamma in gelosia, viene letta e interpretata da Gabriele Lavia, attore e regista tra i più rappresentativi degli ultimi quarant’anni, per la prima volta al Regio in veste di regista. Direttore d’orchestra della produzione è Nicola Luisotti, artista dall’importante carriera internazionale, attualmente Direttore musicale della San Francisco Opera. Pagliacci si regge su un quartetto di cantanti che, sia dal punto di vista musicale sia drammaturgico, costituiscono un piccolo universo sonoro e teatrale. Per l’occasione il cast è formato da artisti del calibro di: Erika Grimaldi, Fabio Sartori, Roberto Frontali e Juan José de León. Scene, costumi e video sono di Paolo Ventura, che ambienta l’opera negli anni della ricostruzione, in un dopoguerra che ammicca ai colori del Neorealismo; un vero esercizio di stile che Ventura, fotografo tra i più apprezzati nel mondo dell’arte contemporanea, ha saputo elaborare con immagini poetiche ed essenziali.
A Febbraio (15-23/2) riprendiamo il Progetto Janáček-Carsen. Dopo La piccola volpe astuta, presentiamo Katia Kabanova, opera del 1921, in prima esecuzione a Torino, che ha come protagonista Katia, personaggio dalla coscienza inquieta, agitata da forti conflitti; una vera eroina novecentesca che soccombe al “male di vivere” che la attanaglia. Questo personaggio ha trovato in Robert Carsen un grande poeta che ha saputo mettere in luce con la sua regia, vincitrice del Premio Abbiati, un personaggio delicato, ricco di spunti e interpretazioni. L’allestimento proviene dalla Vlaamse Opera di Anversa, il cast impegnato nelle cinque recite, dalla grande esperienza interpretativa nella produzione di Janáček, renderà al meglio la prosodia e la musicalità intrinseca della lingua ceca. Protagonista: il soprano russo Tat’jana Monogarova. L’Orchestra e il Coro del Teatro Regio sono diretti da Marco Angius, esperto conoscitore del repertorio novecentesco, nonché apprezzato direttore a livello internazionale per il suo impegno e il suo lavoro sulla musica contemporanea.
Dal 14 al 26 Marzo, per otto recite, Gianandrea Noseda torna sul podio dell’Orchestra e Coro del Regio con un altro titolo profondamente legato al nostro Teatro, dove andò in scena in prima assoluta: Manon Lescaut, opera di Giacomo Puccini che il Direttore musicale affronta per la prima volta. La regia, classica ma non convenzionale, è del celebre attore Jean Reno, protagonista di capolavori del cinema quali Le Grand Bleu, Nikita e Léon. Il nostro allestimento rispetta l’ambientazione settecentesca prescritta nel libretto; la scenografia diventa invece rarefatta e simbolica nelle scene finali nel deserto. Reno porta sul palco la propria esperienza cinematografica ideando una struttura con un’inclinazione che si accentua con l’andamento della storia d’amore che muta in tragedia. Nel cast: María José Siri, Gregory Kunde, Dalibor Jenis e Carlo Lepore.
Ad Aprile (13-23/4), per il progetto dedicato all’opera barocca, mettiamo in scena, a 300 anni dalla prima rappresentazione e per la prima volta in Italia in tempi moderni, L’incoronazione di Dario di Antonio Vivaldi. Una grande operazione culturale di recupero del nostro patrimonio musicale antico e di valorizzazione dell’opera del più grande compositore barocco italiano, in gran parte custodita nella Biblioteca Nazionale di Torino. Il nuovo allestimento, in coproduzione con il Teatro Massimo di Palermo e in collaborazione con l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, vanta la regia di Leo Muscato, già vincitore del Premio Abbiati nel 2013 come miglior regista d’opera. L’opera barocca richiede artisti specializzati nel rendere al meglio questo linguaggio così peculiare quindi, per l’occasione, abbiamo riunito un cast di cantanti di assoluto livello: Carlo Allemano, Sara Mingardo, Delphine Galou, Veronica Cangemi, Riccardo Novaro, Roberta Mameli e Lucia Cirillo. L’Orchestra del Regio, dopo le superbe prove rese con l’esecuzione delle opere di Händel e Purcell, affronta Vivaldi sotto la salda guida di Ottavio Dantone, tra i barocchisti più accreditati a livello mondiale.
Dalla storia alla fiaba il passo è breve e, in questo ideale viaggio tra i capolavori operistici di ogni tempo, Vivaldi consegna il testimone a Mozart. Dal 16 al 28 Maggio, Il flauto magico sarà in scena per ben dieci recite, una grande occasione per avvicinare quanto più pubblico possibile alla scoperta, o riscoperta, di questo capolavoro del teatro musicale mozartiano. La favolosa avventura di Tamino che, accompagnato da Papageno, cerca di salvare Pamina, è la metafora di un cammino iniziatico per giungere all’amore universale. La regia è di Roberto Andò – regista, sceneggiatore e scrittore – che restituisce l’immaginario Egitto colorato e fantastico pensato da Mozart e Schikaneder. L’Orchestra e il Coro del Teatro – quest’ultimo magistralmente istruito da Claudio Fenoglio – saranno diretti da Asher Fisch, esperto conoscitore del repertorio austro-tedesco; la produzione del Regio prevede un cast di prim’ordine: Markus Werba, Ekaterina Bakanova, Antonio Poli e Olga Pudova.
Chiude la Stagione il capolavoro giovanile di Verdi: Macbeth, nove recite dal 21 Giugno al 2 Luglio. Gianandrea Noseda sul podio dell’Orchestra e Coro del Teatro sceglie l’imponente partitura per proseguire il suo percorso di ricerca e approfondimento del repertorio verdiano con i complessi del Regio, dopo gli acclamati esiti ottenuti recentemente con Don Carlo, Otello e Simon Boccanegra. Macbeth è l’opera del mistero, del soprannaturale – una tematica che mai più Verdi prenderà in considerazione – ma è anche un soggetto che, tratto da Shakespeare, gli permette di indagare una questione a lui molto cara: il potere e le conseguenze del suo abuso. La regia del nuovo allestimento – in coproduzione con il Teatro Massimo di Palermo – è di Emma Dante, artista creatrice di una drammaturgia tellurica che, con i suoi spettacoli d’opera e di prosa, ha riportato in vigore la tradizione italiana del “teatro di regia”. Il cast prevede grandi nomi, acclamati da pubblico e critica per le loro interpretazioni verdiane: Dalibor Jenis, Anna Pirozzi, Vitalij Kowaljow e Piero Pretti.
Tutte le opere della Stagione, grazie alla consolidata partnership con Rai-Radio3, saranno trasmesse in diretta radiofonica. La bohéme sarà inoltre trasmessa in streaming su www.TheOperaPlatform.com, l’unico portale europeo dedicato all’opera.
Questa Stagione, così articolata nelle sue proposte culturali, avrà diversi approfondimenti sinfonici nella parallela Stagione de I Concerti; un’offerta a tutto tondo nella quale si potrà conoscere il genio creativo dei compositori presenti in cartellone. Per quanto riguarda gli importanti appuntamenti internazionali, eseguiremo a Ottobre, in forma di concerto, La bohème al LAC, il nuovissimo Centro Culturale di Lugano, mentre ad Agosto 2017 metteremo in scena i nostri allestimenti de La bohème e Macbeth al 40° Festival di Edimburgo e a Settembre saremo ospiti della Royal Opera House di Muscat dove porteremo Aida con la regia di William Friedkin. Tutte queste produzioni saranno dirette da Gianandrea Noseda.
Da Ottobre a Luglio la nuova Stagione presenta dunque dieci titoli di assoluto rilievo artistico, espressione di una indiscutibile qualità, frutto di un assiduo lavoro da parte di tutti. Siamo orgogliosi di essere un teatro di primo piano nel panorama mondiale, simbolo virtuoso del sistema culturale italiano, un ruolo che richiede un impegno costante e una continua ricerca della perfezione. Il miglior riconoscimento per questo grande lavoro è dato dal fondamentale apporto dei Soci della Fondazione, dall’appoggio degli Amici del Regio e dal sostegno delle numerose Imprese che continuano a credere nel Teatro Regio. Un doveroso ringraziamento va infine al nostro affezionato pubblico che, come ogni Stagione, troverà nel Regio il luogo delle emozioni.
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