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IL SALONE VA, MA LA MOLE NON S'ILLUMINA

Poltrone vuote all'Auditorium Rai: ieri sera molti invitati hanno fatto sega
Pronti via. Alle 10,30 si apre il 29° Salone del Libro: c'è Franceschini per la cerimonia. 
E agli ingressi c'è il metal detector antiterroristi: sign o'the times.
Ieri la serata inaugurale all'Auditorium Rai è stata, da copione, nobilmente noiosa. Niente Mole illuminata con l'azzurro di "Visioni", l'opera di Mimmo Paladino: c'è stato un guasto all'impianto. Ci riprovano stasera. 
All'Auditorium è andato in scena il solito C'eraquestoc'eraquello. Molto in vista e assediato dai clientes Michele Coppola, l'ex assessore alla Cultura della giunta Cota che adesso, come responsabile dei beni artistici di Intesa San Paolo, è nei fatti il nuovo boss del Salone, il privato che mette i soldi grossi.
Rispetto al passato, ho notato e apprezzato il discorsetto light della presidente Milella, meno impegnativo delle prolusioni ore rotundo di Picchioni. Piuttosto conciso anche Ferrero nella sua laudatio di Ariosto, Cervantes e Shakespeare.
Troppi posti vuoti in sala, per via dei soliti presenzialisti alla rovescia che scatenano l'inferno per avere l'invito e poi fanno sega. Io ho scelto una via di mezzo, svignandomela dopo la prima parte del concerto: ero stanchino e non me la sentivo di affrontare Sciostakovich. Uscendo mi sono molto mortificato perché la Mole non era azzurra.

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