Passa ai contenuti principali

TERREMOTO SILENZIOSO AL BORGO: C'E' PASSONI, SE NE VA GHISI

Filippo Ghisi, dimissionario
Filippo Ghisi ha lasciato il Borgo Medievale. Lo ha annunciato ieri a mezzo Facebook. Dal Borgo o dalla Fondazione Musei non è arrivata nessuna comunicazione ufficiale.
Oh bella, si domanderà il distratto lettore: chi è Filippo Ghisi? E perché dovrebbe importarmene se ha lasciato il Borgo?
Io, invece, leggo la notizia su Fb e mi stupisco che sia accaduto, e così alla chetichella.
Ma io, rispetto al distratto lettore, ho un vantaggio. So chi è Filippo Ghisi

E poi ho qualche capacità deduttiva, per cui posso ipotizzare cos'è successo.

Il motore del Borgo Medievale

Ghisi era, fino all'altro ieri, il responsabile direttivo del Borgo Medievale. Nei fatti, lo faceva funzionare: gestiva budget e personale, coordinava eventi e manifestazioni, curava i rapporti istituzionali e, per tagliar corto, faceva tutto quello che di solito fa un direttore. E lo faceva bene, a detta dei più e a guardare i risultati: 112 mila visitatori nel 2015, con un incremento del 244% rispetto al 2014, dopo la rinuncia del Circolo dei Lettori ad addossarsi una struttura che è considerata da sempre la "cenerentola" della Fondazione Musei.
Ma fino allo scorso dicembre ufficialmente la direttrice del Borgo Medievale era Enrica Pagella. Che era anche direttrice di Palazzo Madama: da quanto capivo, però, in concreto lei si occupava soprattutto di Palazzo Madama, lasciando sul Borgo ampia autonomia a Ghisi.

La Fondazione Musei e lo spostamento vantaggioso

Riccardo Passoni, vicedirettore Gam e da dicembre direttore del Borgo Medievale
A dicembre  Pagella passa dall'altra parte di piazza Castello, ai Musei Reali. E alla direzione di Palazzo Madama lo scorso marzo arriva, tramite bando pubblico, Guido Curto. Nota bene: il bando riguarda soltanto Palazzo Madama, non fa cenno al Borgo. 
Per la direzione del Borgo Medievale già a dicembre Patriziona Asproni, presidente della Fondazione Musei, e il suo direttore generale Christian Valsecchi, seguono una strada diversa: nessun bando, bensì un semplice spostamento interno. Affidano così il ruolo a Riccardo Passoni, vicedirettore della Gam: carica che conserva anche quando, il 17 dicembre, diventa direttore del Borgo Medievale. La procedura è legittima e fa risparmiare uno stipendio: Passoni è un dipendente, quindi la Fondazione Musei non assume un direttore dall'esterno e non si sobbarca il relativo compenso. Né deve aumentare la retribuzione di Passoni: è già dirigente e il suo stipendio non varia con il raddoppio degli incarichi.

La scelta di Ghisi

La nomina del nuovo direttore del Borgo passa pressoché inosservata. Ma non serve una laurea in psicologia aziendale per immaginare come l'avrà presa Ghisi. Insomma, vista da fuori è una solenne fregatura. Lui è un funzionario che da anni in pratica fa il direttore; lo sanno tutti, a Torino, che per le faccende del Borgo devi parlare con Ghisi. Quando la poltrona direttoriale si libera, Ghisi potrebbe lecitamente aspettarsi che l'affidino a lui. La promozione sarebbe un riconoscimento del lavoro svolto, ma anche uno scatto di carriera, da quadro a dirigente. E invece no. In Fondazione si saranno fatti due conti in tasca: se promuovi Ghisi direttore, devi aumentargli lo stipendio; spostare Passoni, invece, non costa niente. Di 'sti tempi in Fondazione guardano al centesimo. Per Patriziona, preoccupata del bilancio, ogni occasione è buona per risparmiare qualche soldarello: la vicenda della biblioteca della Gam insegna
Di conseguenza, al Borgo arriva Passoni e Ghisi resta con un palmo di naso. E alla fine decide di togliere il disturbo. Lo annuncia pacatamente su Fb: "Adesso, per me, si aprono nuove sfide professionali e personali. Ma il cuore, o almeno una sua parte, sarà sempre lì. Lunga vita al Borgo!".

Commenti

Post popolari in questo blog

CIAO SERGIO

Sergio Ricciardone non c'è più. Se n'è andato così, ad appena 53 anni, dopo breve malattia. Venticinque anni fa, insieme con i colleghi deejay Giorgio Valletta e Roberto Spallacci, aveva fondato l'associazione X-Plosiva e inventato Club to Club. Il resto è storia. La storia di una piccola serata itinerante nei club torinesi che man mano cresce, evolve, cambia pelle, fino a diventare C2C, uno dei più importanti festival musicali d'Europa e del mondo . Sergio, che di C2C era il direttore artistico, era un mio amico. Ma era molto di più per questa città: un genio, un visionario, un innovatore, un pioniere. E un innamorato di Torino, che spesso non l'ha compreso abbastanza e ancor meno lo ha ricambiato. Un'altra bella persona che perdiamo in questo 2025 cominciato malissimo: Ricciardone dopo Gaetano Renda e Luca Beatrice. Uomini che a Torino hanno dato tanto, e tanto ancora potevano dare.   Scusatemi, ma adesso proprio non me la sento di scrivere altro.

ADDIO, LUCA

Luca Beatrice ci ha lasciati all'improvviso, tradito dal cuore all'età di 63 anni. Era stato ricoverato lunedì mattina alle Molinette in terapia intensiva. Non sto a dirvi quale sia il mio dolore. Con Luca ho condiviso un lungo tratto di strada, da quando ci presentarono - ricordo, erano gli anni Novanta, una sera alla Lutèce di piazza Carlina - e gli proposi di entrare nella squadra di TorinoSette. Non me la sento di aggiungere altro: Luca lo saluto con l'articolo che uscirà domani sul Corriere . È difficile scriverlo, dire addio a un amico è sempre triste, figuratevi cos'è farlo davanti a un pubblico di lettori. Ma glielo devo, e spero che ne venga fuori un pezzo di quelli che a lui piacevano, e mi telefonava per dirmelo. Ma domani la telefonata non arriverà comunque, e pensarlo mi strazia. Ciao, Luca. Funerale sabato 25 alle 11,30 in Duomo.

L'UCCELLINO, LA MUCCA E LA VOLPE: UNA FAVOLA DAL FRONTE DEL REGIO

Inverno. Freddo. Un uccellino intirizzito precipita a terra e sta morendo congelato quando una mucca gli scarica addosso una caccona enorme e caldissima; l'uccellino, rianimato dal calore, tutto felice comincia a cinguettare; passa una volpe, sente il cinguettìo, estrae l'uccellino dalla cacca e se lo mangia. (La morale della favola è alla fine del post) C'era una volta al Regio Ora vi narrerò la favola del Regio che dimostra quanta verità sia contenuta in questo elegante aforisma. Un anno fa Chiarabella nomina alla sovrintendenza del Regio William Graziosi, fresco convertito alla causa grillina, imponendolo al Consiglio d'indirizzo e premendo sulle fondazioni bancarie: "Io non vi ho mai chiesto niente - dice ( bugia , ma vabbé) - ma questo ve lo chiedo proprio".  Appena installatosi, Graziosi benefica non soltanto i nuovi collaboratori marchigiani, ma anche i fedelissimi interni. Però attenzione, non è vero che oggi al Regio sono tutti co ntro Graz...