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L'ISPEZIONE AL REGIO: LEON DICE COSA C'E' NELLA RELAZIONE DEL MEF

Oggi in Consiglio comunale si è finalmente parlato della famosa relazione degli ispettori del Ministero dell'Economia e Finanze (per gli amici Mef) che - stando a fonti giornalistiche - ha individuato alcune irregolarità nella gestione del Regio dal 2010 al 2017, quand'era sovrintendente Vergnano. 
Finora non me ne sono occupato a fondo per il semplice motivo che si tratta di una relazione scritta che non è ancora pubblica: e quando si tratta di documenti scritti io preferisco vederli, prima di avventurarmi in analisi e giudizi. E' vero che ad alcuni giornalisti la relazione pare sia arrivata per vie traverse, ma non a me. Forse perché sono brutto e cattivo.
Oggi però in Consiglio la Leon ha dato delle informazioni che si possono considerare ufficiali; e da ciò che ha detto risulta che i punti dolenti sono in primis il famoso conferimento di immobili al posto dei soldi del contributo comunali (operazione che all'epoca ebbi modo di criticare su tutta la linea). E poi un eccesso di assunzioni a tempo determinato e una notevole generosità negli accordi della contrattazione aziendale: come dire che per assicurare la pace sindacale - in parole povere, niente scioperi - il sovrintendente sarebbe stato di manica larga nelle concessioni (specie economiche) ai dipendenti. Cosa peraltro che non mi giunge nuova. Comunque il Regio dovrebbe presto presentare una controrelazione per eventualmente chiarire e precisare le questioni controverse.
Di sicuro i risultati dell'ispezione ministeriale che rilevano i punti dolenti della passata gestione del Regio sono arrivati a fagiolo in un momento difficile per l'attuale gestione del Regio: per pura casualità, sono trapelati a pochi giorni dalla dura contestazione contro Graziosi.
Ad ogni modo. In questo brutto momento ho ben altro per la testa, e non ho proprio voglia di addentrarmi nella questione. Tanto più che la relazione ancora non s'è vista e non si sa neppure se mai la vedremo. Però riporto qui sotto la sintesi del dibattito preparata dai colleghi dell'ufficio stampa del Consiglio comunale per il sito CittAgorà, sintesi che mi sembra esauriente ed equilibrata. E per oggi direi che basta.

La Sala Rossa ha dibattuto sull'azione ispettiva del Ministero dell’Economia e delle Finanze condotta sulla Fondazione Teatro Regio all’inizio del 2019. L’assessora alla Cultura, Francesca Leon, ha risposto alla richiesta di comunicazioni in Aula del presidente della Commissione Cultura, Massimo Giovara.
Leon ha dichiarato: Il Ministero ha inviato lo scorso giugno alla Fondazione Teatro Regio la relazione sulle ispezioni eseguite a gennaio e febbraio 2019. Tre sono le macro voci oggetto dell’analisi ispettiva: gli equilibri finanziari; la gestione del personale; la regolarità della contrattazione decentrata.
Il Mef - ha spiegato l'assessore - parte dal presupposto che la Fondazione è un Ente Pubblico e non un Ente privato. Per la parte finanziaria il ministero ha rilevato la pesante situazione debitoria della Fondazione, analizzando i bilanci a partire dal 2010. In particolare, il conferimento di immobili nel 2011 e nel 2013 da parte della Città di Torino avrebbe potuto rimediare soltanto allo squilibrio patrimoniale, ma non mitigare o risolvere lo stato debitorio dell’Ente.
Riguardo la situazione del personale - ha detto Leon - il Mef ha rilevato il mancato rispetto della revisione triennale della pianta organica funzionale, in particolare il ricorso a un eccesso di assunzioni di personale a tempo determinato. Nessun rilievo è stato fatto sulle assunzioni a tempo indeterminato, svolte nel rispetto delle normative.
Per quanto riguarda la contrattazione decentrata - ha detto l'assessore - il ministero ritiene siano stati siglati accordi irregolari, in quanto non previsti dalle norme del contratto nazionale di lavoro.
Si tratta di problemi - ha precisato Leon - che si riscontrano in molte altre fondazioni lirico sinfoniche come il Regio, derivanti anche dalla natura giuridica di questi enti; analizzeremo le controdeduzioni della Fondazione alla relazione ministeriale.
L’assessore ha precisato infine che la Fondazione e l’avvocatura della Città stanno valutando se è possibile rendere pubblica la relazione del Ministero.

Qui di seguito, una sintesi degli interventi dei Consiglieri comunali:

Massimo Giovara (M5S): Finalmente abbiamo qualche elemento in più sulla relazione. Non fa piacere leggere certe cose su appalti continuativi, mancata concorrenza e mancato contenimento dei costi. Il Teatro Regio non è messo bene. Attendiamo ora le controdeduzioni della struttura. E mi auguro che anche il Regio possa avere una forma organizzativa speciale, come altre strutture in Italia.

Chiara Foglietta (PD): Avevo fatto richiesta di accesso agli atti per avere il documento e non è ancora arrivato. Non capisco i presunti motivi di privacy, anche perché ne stiamo discutendo oggi e a molti giornalisti è arrivato. Le irregolarità ci sono, ma non spetta a noi risponderne. Attendo intanto il documento quanto prima.

Damiano Carretto (M5S): Anche io non ho letto il documento, ma credo che le parole dell’assessora Leon richiedano un approfondimento. Valutiamo l’istituzione di una Commissione di Indagine sul Teatro Regio, finanziato in parte dalla Città di Torino, per risolvere la situazione che abbiamo ereditato.

Piero Fassino (PD): Si tratta di un’ispezione ordinaria: fa parte delle normali attività ispettive. Sono stati avanzati rilievi, di cui bisogna verificare la fondatezza: ad esempio, le indennità sulle trasferte internazionali sono minori rispetto a quelle stabilite dalle tabelle ministeriali. Sul conferimento degli immobili, che erano liquidabili e negoziabili, bisogna ricordare che si veniva da due esercizi critici, con pesanti tagli agli Enti Locali. Ricordo però che dal 2011 al 2016 il bilancio del Regio è sempre stato in pareggio, con numeri di abbonati e spettacoli in crescita.

Osvaldo Napoli (Forza Italia): Non è nostro compito indagare con una Commissione, ma la situazione appare pesante ed è necessario controllare a fondo quando è avvenuto in questi anni, senza colpevolizzare nessuno a priori.

Commenti

  1. La ringrazio per quanto a scritto e vero a Lei la relazione non è pervenuta come è accaduto a Andrea Rossi de La Stampa che asserisce che anche i lavoratori del teatro ne sono in possesso e Longarin di Repubblica .
    Un giornalista che scrive che le multe prese dai lavoratori vengono pagate dai contibuentie falso o svariate buste paga nelle quali vi sono le trattenute di dette multe .

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