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Visualizzazione dei post da febbraio 23, 2025

COSA C'È A BILANCIO PER LA CULTURA

Nel pomeriggio di ieri sono arrivate alcune comunicazioni sul bilancio regionale 2025 che ritengo utile pubblicare con riserva di verifiche. Intanto, dalla Regione fanno sapere che "nell’ambito della manovra approvata, la legge di stabilità ha previsto alcuni stanziamenti puntuali a sostegno di specifici settori e territori", tra cui 2,7 milioni di euro per il Museo Egizio, un milione per la Fondazione Torino Musei, 1,3 milioni di euro per il Salone del Libro e 100mila euro per la tutela e la promozione del Forte di Fenestrelle. Non è chiaro se si tratti di stanziamenti "in più" rispetto ai consueti contributi che la Regione eroga a quegli enti (ad esempio, il bilancio più recente della FTM, quello del 2023, riporta un contributo regionale di 920 mila euro). A parte, è arrivato anche il comunicato dell'assessorato alla Cultura, che afferma quanto segue: La Regione Piemonte rafforza il sostegno alle associazioni senza scopo di lucro e amplia i finanziamenti desti...

WE DON'T NEED ANOTHER MUSEUM

Ripubblico qui l'articolo uscito ieri sul Corriere e non reperibile on line: Stavo in pensiero: era da un po' che non saltava su qualche cavaliere dell'ideale a propugnare l'istituzione di un nuovo museo. Ma ecco, a rassicurarmi che non s'è esaurita la vena dell'inventiva museale subalpina, arriva – prossimamente in Consiglio comunale - una mozione che impegnerebbe «il sindaco e la giunta a istituire il Museo dell'Immigrazione quale luogo fisico per radicare la storia dell'immigrazione torinese». Prima firmataria della mozione è la consigliera piddina Caterina Greco ( foto ), che spende due cartelle di testo per illustrare storia e gloria dell'immigrazione a Torino, i «valori dell'accoglienza», la «solida cornice storiografica» del futuro museo, il «patrimonio storico-artistico-culturale dell'immigrazione», le «installazioni immersive e le ricostruzioni attoriali», e patapìm e patapàm; ma non scrive da nessuna parte con quali fondi pagherebb...

LA MOSTRA CHE NON FACEMMO

E così, dopo tante liti e tante beghe, è finalmente arrivata alla Mole la famosa mostra The Art of James Cameron , "ideata - precisano le comunicazioni ufficiali - dalla Cinémathèque française di Parigi in collaborazione con l’Avatar Alliance Foundation", ovvero la fondazione di James Cameron medesimo. Nessun riferimento - e ci mancherebbe pure! - a una qualsiasi forma di co-produzione con il Museo del Cinema: una co-produzione che inizialmente doveva esserci (come da contratto del 22 ottobre 2022) ma poi sfumò in seguito a una serie di sciagurati eventi sfociati in reciproche querele fra la Cinémathéque e il Museo. Alla fine del relativo processo il giudice assolse la Cinémathéque dall'accusa di indempienza contrattuale mossale dal Museo, e in compenso condannò il Museo per il danno d'immagine causato alla Cinémathèque da alcune infelici dichiazioni dell'allora direttore della Mole. L'arroseur arrosé, direbbero a Parigi.  Il piccolo capolavoro di diplomazia ...