Il Forte di Exilles passerà dal Demanio alla Regione. Prossimamente. Forse |
Detta così sembra semplice. Ma dietro c'è una lunga e accidentata storia.
Il Forte, proprietà demaniale, nel 2000, dopo una ristrutturazione, fu affidato in gestione al Museo della Montagna: ma nel 2014 (ancora con la giunta Cota) la Regione cominciò a dare segni d'impazienza per una gestione piuttosto sonnacchiosa: seguì un passaggio di mano della gestione a dir poco tormentato. Alla fine, nel 2015 la Regione (giunta Chiamparino) si ritrovò a doversi inventare un destino per il Forte e - in seguito a un accordo con il Comune di Exilles che se ne assunse la gestione "tecnica"- lo affidò per le attività culturali al Salone del Libro e al Circolo dei Lettori.
Ora, vi ricordo che ai tempi del suo massimo potere Picchioni puntava molto sul Forte, con l'ambizione di farne una propaggine del Salone: e intanto ci aveva organizzato delle rassegne estive. Ma proprio nel 2015 Rolando Picchioni lasciò piuttosto bruscamente la presidenza del Salone. E la nuova presidenza non mostrava interesse per il Forte. Sicché fin da subito fu il solo Circolo a incaricarsi concretamente della gestione, affidandola a una associazione, Incontra, che fa capo a due operatori culturali, Pierumberto Ferrero (un dipendente del Salone del Libro) e Fabrizio Vespa. Vespa e Ferrero da allora hanno organizzato, con la formale supervisione e il concreto finanziamento del Circolo, le stagioni estive, proponendo spettacoli e incontri letterari. Con discreto e crescente riscontro di pubblico.
Oggi la Regione precisa che "intende, una volta acquisito il bene, procedere con un bando per la concessione d’uso del complesso a un gestore terzo, che realizzi un progetto di gestione del bene che ne assicuri la valorizzazione, nonché la corretta conservazione e l’apertura al pubblico". Quelli di Incontra prevedibilmente parteciparanno al bando.
C'è anche una dichiarazione congiunta degli assessori Parigi e Reschigna (quello che paga il conto): “Il programma di valorizzazione approvato oggi costituisce un passaggio fondamentale per la sdemanializzazione del Forte, e testimonia l’impegno della Regione nella valorizzazione di un bene di grande valore, capace di rappresentare un importante elemento di attrazione dal punto di vista culturale e turistico. Un progetto di visione che guarda al medio e lungo periodo, per garantire la tutela e la valorizzazione del complesso, e per la cui realizzazione è stato ipotizzato, in un secondo momento, l’affidamento del bene tramite gara pubblica a un concessionario”.
I progetti sono ambiziosi: dalla valorizzazione turistica allo sviluppo culturale, per "fare del Forte di Exilles un luogo-chiave della Valle di Susa, grazie a interventi e iniziative che dovranno essere innovativi e di alta qualità". Vabbé: le solite frasi di circostanza. Vedremo i fatti.
I progetti sono ambiziosi: dalla valorizzazione turistica allo sviluppo culturale, per "fare del Forte di Exilles un luogo-chiave della Valle di Susa, grazie a interventi e iniziative che dovranno essere innovativi e di alta qualità". Vabbé: le solite frasi di circostanza. Vedremo i fatti.
Nel documento approvato dalla giunta si parla anche di soldi, con un impegno per il risanamento e il recupero del complesso: intanto la Regione dichiara che sono stati già realizzate opere di manutenzione ordinaria e straordinaria per 23 milioni di euro.
Sul piano gestionale, tra gli obiettivi vengono citati con particolare enfasi "il consolidamento del Forte come destinazione per il turismo di prossimità e per quello nazionale e internazionale, nonché la creazione di una visione d’insieme per lo sviluppo del monumento, che dia centralità al patrimonio storico-architettonico e lo integri con il territorio, a partire dalle sue ricchezze naturalistiche e paesaggistiche. Un vero e proprio sistema-Forte”.
Sul piano gestionale, tra gli obiettivi vengono citati con particolare enfasi "il consolidamento del Forte come destinazione per il turismo di prossimità e per quello nazionale e internazionale, nonché la creazione di una visione d’insieme per lo sviluppo del monumento, che dia centralità al patrimonio storico-architettonico e lo integri con il territorio, a partire dalle sue ricchezze naturalistiche e paesaggistiche. Un vero e proprio sistema-Forte”.
E stavo in pensiero, se non c'era il sistema.
Commenti
Posta un commento