Passa ai contenuti principali

GIPO E FRED FINALMENTE AI MURAZZI

Gipo Farassino (1934-2013)
Fred Buscaglione (1921-1960)

Due righe veloci veloci per segnalarvi che domani, giovedì 28, alle 11, ai Murazzi c'è la cerimonia dell'intitolazione a Gipo Farassino e a Fred Buscaglione dei due tratti del lungopò a destra e sinistra del ponte di piazza Vittorio. Sono passati tre anni e mezzo da quando, nel febbraio del 2014, la Commissione toponomastica del Comune prese quella semplice e logica decisione. Torino non dorme, insomma.
Come ebbi modo di scrivere, l'intitolazione è doverosa: nonostante i riusciti tentativi di chiuderli e dannarne la memoria, i Murazzi restano il simbolo di una stagione musicale straordinaria per Torino; e mi pare giusto onorare e ricordare proprio lì due artisti che, molti anni prima, hanno colorato con la loro musica una città, Torino, che allora non aveva né colori né musica. E poi non vuol dire, se Fred e Gipo appartenevano a una generazione diversa da quella dei Murazzi: Fred era Fred, e se ai suoi tempi i Murazzi fossero stati i Murazzi, state sicuro che i whisky facili andava a scolarseli da Giancarlo; quanto a Gipo, non credo che sia necessario spiegare perché il suo nome è perfetto, in quel luogo. Ma se non lo sapete, leggete qui.
E niente, domani c'è l'intitolazione, qualcuno dirà due parole, qualcuno farà un po' di musica. A me, temo, prenderà un po' di magone.

Commenti

Post popolari in questo blog

L'AFFONDAMENTO DELLA SEYMANDI

William Turner, "Il Naufragio" Cristina Seymandi Tanto tuonò che piovve. Sicché posso abbandonare, almeno per un post, la spiacevole incombenza di monitorare i contraccolpi dell'emergenza virale. La storia è questa. Ieri in Consiglio comunale un'interpellanza generale ( qui il testo ) firmata pure da alcuni esponenti grillini o ex grillini, ha fatto le pulci a Cristina Seymandi, figura emergente del sottogoverno cinquestelle che taluni vedono come ideale continuatrice, a Palazzo Civico, del "potere eccentrico" di Paolo Giordana prima e di Luca Pasquaretta poi . E che, come i predecessori, è riuscita a star sulle palle pure ai suoi, non soltanto a quelli dell'opposizione. L'interpellanza prendeva spunto dell'ultima impresa della Seymandi, la mancata "regata di Carnevale" , ma metteva sotto accusa l'intero rapporto fra costei, Chiarabella e l'assessore Unia, di cui è staffista. Alla fine Chiarabella, nell'angolo, h

LE RIVELAZIONI DI SANGIU: "GRECO NON HA DECIFRATO LA STELE DI ROSETTA". E ADESSO DIREI CHE BASTA

È una storia da dimenticare È una storia da non raccontare È una storia un po' complicata È una storia sbagliata Cominciò con la luna sul posto E finì con un fiume di inchiostro È una storia un poco scontata È una storia sbagliata La ridicola pantomima è finita com'era cominciata, sempre con un tizio che giudica un egittologo senza sapere un cazzo d'egittologia. Il fratello d'Italia laureato in giurisprudenza Maurizio Marrone pontifica che Christian Greco è un egittologo scarso , e - dopo una settimana di silenzi imbarazzant i, strepiti da lavandaie e minchiate alla membro di segugio  blaterate da una scelta schiera di perdigiorno presenzialisti e critici col ciuffo - un altro fratello d'Italia, il giornalista Gennaro Sangiuliano, sancisce che no, Greco è "un apprezzato egittologo" benché - sfigatone! - "non abbia decifrato la stele di Rosetta" (questo è un capolavoro comico, non siete d'accordo?).  Il presidente della Regione Cirio s'a

BASIC BASE

Il nuovo direttore del Tff La  nomina di Giuliobase alla direzione del Torino Film Festival  è ampiamente trattata sul Corriere di Torino di stamattina: c'è un mio modesto commento , ma soprattutto c'è una magistrale intervista al neodirettore, firmata dall'esperto collega Fabrizio Dividi. Vi consiglio di leggervela da cima a fondo (sul cartaceo, o  a questo link ): vale da sola ben più del prezzo del giornale. Ed è talmente bella che mi permetto di estrapolarne alcuni passaggi, che giudico particolarmente significativi. Ecco qui le domande e le risposte che più mi hanno entusiasmato. In neretto le domande, in chiaro le risposte, in corsivo le mie chiose: Emozionato a dover essere «profeta in patria»?  «Ovvio, ma studierò. In questo anno e mezzo studierò e tiferò per Steve Della Casa e per il suo festival, ma sempre stando un passo indietro, con umiltà e discrezione».  Qualcuno lo avverta: l'hanno nominato per l'edizione 2024. Ciò significa che dovrà cominciare a la