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STABILE: UN'OTTIMA ANNATA (E IL COMUNE PAGA)

Filippo Fonsatti, direttore del Tst
La notiziona di fine anno, per il Teatro Stabile, l'ho avuta quasi per caso, chiacchierando con il direttore Filippo Fonsatti a proposito dei dati - peraltro ottimi - che hanno diffuso ieri.
La notiziona è che a oggi, fine 2017, il Comune ha già saldato quasi il 90 per cento del contributo del 2016: erano 3,4 milioni, e ne hanno versati tre. I restanti 400 mila euro arriveranno - mi dice Fonsatti - entro febbraio. Un po' di conti li trovate a questo link. Tanta puntualità non si vedeva da tempo immemorabile. Ciò, oltre che eccezionale, è benefico per lo Stabile, che quest'anno non ha dovuto accedere alle linee di credito per fronteggiare le necessità di cassa: di conseguenza non sì è gravato di nuovi interessi passivi.
Fonsatti è tutto trullero: il 2017 è stata un'ottima annata. Però ci tiene a precisare che per i teatri, come per il vino, le annate non sono sempre ottime. E confermare i risultati nel 2018 non è scontato. Tipo che loro avevano preventivato per quest'anno una crescita degli incassi dai biglietti del 5-10 per cento, tenuto conto dell'aumento dei prezzi, e invece hanno sfiorato il 20. Le sale sono quasi sempre piene. Il solo Carignano, domani sera con Agatha Christie, renderà 25 mila euro. Son soldi.
In queste condizioni fa meno paura anche il taglio di 700 mila euro del contributo comunale 2017, precipitato da 2,9 a 2,2 milioni: come sapete, le formichine stabilesche sono riuscite a riassorbirlo ritoccando i prezzi, bloccando il turn over e rinviando una produzione. E il cash flow dal botteghino aiuta. Così, a differenza di moltissime istituzioni culturali, lo Stabile paga puntualmente, il 27 del mese, non solo gli stipendi ai dipendenti, ma anche i compensi agli artisti: in Italia, è già leggenda.
Il rischio che qualcuno si convinca che visti i bei risultati tanto vale ridurre ancora i contributi, è implicito nella diffusione di certi dati confortanti. Per questo motivo Fonsatti ripete il concetto dell'eccezionalità dell'annata. Il bilancio preventivo 2018 è molto prudente. Ma per una volta che posso dare una buona notizia, lo faccio con piacere. Quindi, ecco il comunicato dello Stabile.

I dati: incassi +19%, spettatori +15%

Il Teatro Stabile di Torino chiude in maniera molto positiva l’anno 2017: tutti gli indicatori chiave di prestazione sono infatti in forte progresso rispetto all’esercizio precedente.
Confrontando i risultati del 2016 con quelli del 2017, sul fronte dei ricavi lordi dell’attività gli incassi al botteghino passano da 1,95 a 2,3 milioni di euro, facendo segnare un aumento del 19%, mentre il fatturato per la vendita di spettacoli a terzi e per rientri da coproduzioni cresce da 1,3 a 1,6 milioni di euro, ossia del 23%.
Altrettanto significativo è l’aumento degli spettatori in sede: si passa infatti dalle 137.382 presenze del 2016 alle 158.643 presenze del 2017, in progresso del 15%.
In aumento anche il numero delle recite di produzione e coproduzione: sono state 359 (di cui 232 in sede, 16 in Piemonte, 111 in Italia e all’estero), le recite ospiti 280, e il numero degli spettatori fuori sede 62.477.
Tra spettacoli prodotti, coprodotti e ospitati, in sede e fuori sede, compresi quelli del festival Torinodanza, nel 2017 lo Stabile ha aperto il sipario 639 volte, in crescita del 13% rispetto al 2016.
Infine nel 2017 lo Stabile e Torinodanza si confermano al vertice delle classifiche del MiBACT sia tra i teatri nazionali sia tra i festival disciplinari ed entrambi vedono crescere del 7% il contributo Fus (Fondo Unico per lo Spettacolo) rispetto all’anno precedente, totalizzando 2.828.734 euro.

Dati del 2017 e aumento percentuale sul 2016

Spettatori in sede n. 158.643* + 15%
Spettatori in tournée n. 62.477* + 8%
Spettatori totali (in sede e in tournée) n. 221.120* + 13%
Recite totali (prodotte, coprodotte, ospitate) n. 639** + 13%
Ricavi lordi da bigliettazione € 2.301.250* + 19%
Fatturato lordo per vendita spettacoli € 1.603.700 + 23%

* Dati Siae ** Dati ministeriali

Le dichiarazioni

«A nome mio e di tutto il Consiglio di amministrazione – dichiara il presidente Lamberto Vallarino Gancia – esprimo grande soddisfazione per i risultati ottenuti nell’esercizio che va chiudendosi, che hanno consentito al Teatro non solo di assorbire un forte taglio dei contributi ma addirittura di consolidare le proprie funzioni pubbliche di presidio culturale permanente al servizio della comunità. Un ringraziamento particolare – aggiunge Vallarino Gancia – va ai Soci Aderenti che pur nella difficile situazione generale non hanno mai fatto venir meno il loro sostegno. E un apprezzamento speciale va al direttore Filippo Fonsatti, che con la sua efficiente conduzione manageriale ha saputo affrontare e brillantemente superare le criticità, ai due direttori artistici uscenti, Mario Martone e Gigi Cristoforetti per la qualità altissima della loro programmazione, e a tutto lo staff del Teatro per la competenza, l’impegno e la passione con cui affronta quotidianamente le nuove sfide».

«Incassi e fatturato, contributo Fus, affluenza di spettatori e produttività hanno toccato livelli mai conseguiti prima nella storia del Teatro Stabile – precisa il direttore Filippo Fonsatti. Siamo orgogliosi dell’accoglienza riservata alle nostre proposte, che pur incontrando il favore del pubblico più ampio non hanno mai rinunciato al “rischio culturale”. Da questi dati significativi e competitivi si parte per istruire l’istanza ministeriale per il prossimo triennio 2018-2020 che dovrà confermare allo Stabile lo status di Teatro Nazionale».

I nuovi vertici

Dal 1° gennaio 2018 saranno operativi i nuovi vertici artistici della Fondazione: Valerio Binasco direttore artistico del Teatro Stabile, Anna Cremonini direttrice artistica del festival Torinodanza, Gabriele Vacis direttore della Scuola per attori, Fausto Paravidino drammaturgo residente.

Le produzioni del 2018

A proposito di futuro prossimo, sul fronte delle produzioni e coproduzioni il 2018 si annuncia fin dai primi mesi ricco di proposte: a gennaio debutta al Teatro Gobetti "L’illusion comique" di Corneille per la regia del giovane Fabrizio Falco, approda al Carignano la coproduzione internazionale "Les trois sœurs" di Čechov nella versione della star globale Simon Stone e sarà ripreso "Il Sindaco del Rione Sanità" di Eduardo De Filippo firmato dal direttore artistico uscente Mario Martone, in tournée al Piccolo di Milano e all’Argentina di Roma; a febbraio "Disgraced" di Akhtar messo in scena da Martin Kušej sarà ospite del Residenz Theater di Monaco di Baviera mentre Valerio Binasco inizierà le prove della sua prima produzione da direttore artistico, "Don Giovanni" di Molière, in programma al Carignano da aprile.

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