Passa ai contenuti principali

DE CHIRICO ALLA GAM CHIUDE A 42 MILA, A PALAZZO MADAMA SPLENDE LA LUNA

Domenica scorsa, 25 agosto, alla Gam si è chiusa la mostra "Giorgio De Chirico. Ritorno al futuro", inaugurata lo scorso 19 aprile. In quattro mesi ha totalizzato 42.390 visitatori. E' costata in totale 450 mila euro, di cui la metà pagati dalla Gam e l'altra metà dalla società privata Metamorfosi che l'ha co-prodotta.
Sempre il 25 agosto, a Palazzo Madama la mostra "Dalla Terra alla Luna. L'arte in viaggio verso l'astro d'argento", inaugurata il 16 luglio, ha superato il traguardo diecimila visitatori. Curata da Luca Beatrice e Marco Bazzini e realizzata in collaborazione tra Palazzo Madama e Gam con il contributo della Regione, costa circa 200 mila euro e resterà aperta fino all'11 novembre. Non so dire se sia una bella mostra - non l'ho ancora vista, quando l'hanno aperta avevo già lasciato Torino - ma certo ha colpito la curiosità del pubblico, come spesso accade alle mostre di Beatrice (un altro esempio è stata "Easy Rider" alla Venaria, 103 mila presenze in dieci mesi) che mettono insieme, con attitudine molto pop, "alto" e "basso". Una dote, questa, che potrà tornare utile se l'ex presidente del Circolo dei Lettori andrà davvero a dirigere il Museo del Cinema, come l'assessore Poggio ha auspicato a mezzo stampa (ammesso e non concesso che quello della Vittoria fosse un semplice auspicio e non già un annuncio tanto anticipato quanto irrituale dell'esito di un bando in teoria ancora da definire...).

Ad ogni modo. Torniamo alle mostre. Considerato l'impegno e l'investimento, il risultato di De Chirico non segna una tappa particolarmente esaltante per le tormentate sorti delle mostre temporanee alla Gam. Con i Macchiaioli (101.684 presenze in 150 giorni, dal 25 ottobre al 24 marzo scorso) si era finalmente superata la soglia psicologica dei centomila visitatori (mai più toccata dopo i fasti ormai remoti di Monet e la suicida rinuncia a Manet) con un buon esito anche sul piano finanziario: costava un milione, interamente pagati dalla società curatrice 24 Ore Cultura che ha incassato i proventi della biglietteria fino al raggiungimento del break even point fissato a 70 mila ingressi, per poi riconoscere alla Gam una percentuale sugli incassi oltre quel tetto.
La precendente temporanea della Gam fu, dal 21 febbraio al 24 giugno 2018, quella dedicata al Guttuso "rivoluzionario": interamente prodotta dalla Gam, costava 240 mila euro più 60 mila di promozione. Promozione che non credo abbia dato buoni frutti: in quell'occasione infatti dalla Fondazione Torino Musei non arrivò nessun resoconto sulle presenze complessive, il che mi induce a sospettare che non siano state entusiasmanti. Una conferma può venire dalla constatazione che nel primo semestre del 2018, guarda caso, la Gam perse il 5 per cento di visitatori rispetto allo stesso periodo del 2017: anno molto negativo, quello, per la Gam, ma puntellato dal buon esito di "Colori", mostra a mezzadria con il Castello di Rivoli (unico tentativo di "unificazione" effettiva dei due musei) che in 117 giorni, dal 14 marzo al 23 luglio 2017 raccolse 138 mila visitatori fra le due location. E pochi giorni prima della chiusura, l'11 luglio, risultava che le presenze alla sola Gam erano arrivate a quota 72 mila. Meglio assai del 2016, anno orribile per la Gam che dalle vette dei trecentomila e rotti di Monet precipitò alle ventimila presenze per "Organismi" e alle 36 mila per l'omaggio a Carol Rama.

Commenti

Post popolari in questo blog

SUI COLLI FATALI SORGE IL FESTIVAL ROMANISSIMO

Oggi a Roma c'è stata la conferenza stampa del Torino Film Festival prossimo venturo. Da tempo ormai il Tff ha dismesso la civile consuetudine della doppia conferenza stampa, a Roma e a Torino. E con sto piffero che io mi scapicollo fino a Roma scialando tempo e denaro per assistere all'inutile pantomima. Tanto l'unica novità che rivesta un qualche interesse è l'elenco dei selezionatori scelti da Base: in ordine alfabetico, Davide Abbatescianni, Martina Barone, Ludovico Cantisani, Elvira Del Guercio, Veronica Orciari e Davide Stanzione (alcuni li vedete nelle foto in alto, presa da Fb). Per me sono illustri sconosciuti, ma io sono ignorantissimo. Da un rapido giretto in rete mi è parso di capire che, casualmente e salvo abbagli, sono tutti romani, nativi o stanziali. Altre imprese d'alto profilo al momento mi sono sfuggite: garantisco che appena possibile e con la massima sollecitudine porrò rimedio alle mie lacune. Ma l'unica cosa davvero notevole e divertente

L'UCCELLINO, LA MUCCA E LA VOLPE: UNA FAVOLA DAL FRONTE DEL REGIO

Inverno. Freddo. Un uccellino intirizzito precipita a terra e sta morendo congelato quando una mucca gli scarica addosso una caccona enorme e caldissima; l'uccellino, rianimato dal calore, tutto felice comincia a cinguettare; passa una volpe, sente il cinguettìo, estrae l'uccellino dalla cacca e se lo mangia. (La morale della favola è alla fine del post) C'era una volta al Regio Ora vi narrerò la favola del Regio che dimostra quanta verità sia contenuta in questo elegante aforisma. Un anno fa Chiarabella nomina alla sovrintendenza del Regio William Graziosi, fresco convertito alla causa grillina, imponendolo al Consiglio d'indirizzo e premendo sulle fondazioni bancarie: "Io non vi ho mai chiesto niente - dice ( bugia , ma vabbé) - ma questo ve lo chiedo proprio".  Appena installatosi, Graziosi benefica non soltanto i nuovi collaboratori marchigiani, ma anche i fedelissimi interni. Però attenzione, non è vero che oggi al Regio sono tutti co ntro Graz

L'EGIZIO MILIONARIO DI CHRISTIAN SUPERSTAR, MA CRESCONO ANCHE GLI ALTRI

Siamo al solito consuntivo di fine anno delle presenze nei musei torinesi (a questo link  trovate i dati del 2022). La notiziona riguarda, come da copione, l' Egizio che mette a segno un altro record straordinario. Infatti è il primo museo torinese a superare la soglia psicologica del milione di visitatori: nel 2023 sono stati 1.061.157 ( cifra che comprende anche gli eventi istituzionali e privati) a fronte degli 898.500 del 2022. L'ufficializzazione delle notizia è arrivata nel pomeriggio; e, per un curioso destino, proprio nel preciso istante in cui il superdirettore Christian Greco  ( nella foto, con Alba Parietti conduttrice dello spettacolo ) , chiamato sul palco di piazza Castello  durante il concerto di musica classica dedicato per l'appunto al bicentenario dell'Egizio, riceveva dai seimila e rotti spettatori un'ovazione da autentica popstar. Mai s'era visto - a mia memoria - il direttore di un museo, in questa o in qualsiasi altra città, circondato da