Passa ai contenuti principali

IL TOTO-ASSESSORE ALLA SANDRETTO

Ieri alla Fondazione Sandretto si inauguravano quattro mostre quattro. Cose interessanti, come al solito. Anzi, più del solito, a mio ignorante parere. Patrizietta non molla, nonostante i tempi duri, e va dritta per la sua strada. Un sacco di gente al vernissage, le ragazze Nonino che distribuivano grappa a fiumi, e il "flash mob" danzereccio - ultima tendenza.  Nel "sacco di gente" non ho visto i politici. Ho avvistato Luca Cassiani e Giampiero Leo, nel loro inesausto vagare in caccia dell'ultimo voto; assenti invece Fassino e Coppola, che di solito alle inaugurazioni in Sandretto passano almeno per un salutino. Però c'era la moglie di Fassino. Vale?
In compenso ho sentito parlare molto di politica. Per la precisione, di futuri assessori alla Cultura.
Anzi, no. Prima il risultato. Nel senso che la sindrome Grillo si avverte: da quel che mi dicono, i sondaggi "segreti" (nel senso che non escono sui giornali, ma li sanno tutti) danno ancora in vantaggio il Chiampa, ma sono poco affidabili, perché il potenziale elettore grillino è restio a palesarsi ai sondaggisti. Pare certo che M5S supererà il Pd, ma la coalizione di centrosinistra dovrebbe farcela. Ad ogni modo, se vince il Chiampa non avrà una maggioranza forte in Consiglio, e qui cominciano i guai: perché tutti dicono che nel caso lui sarebbe intenzionato ad imbarcare quelli del Nuovo CentroDestra: non saranno tanti (se va bene, un paio di consiglieri) ma basterebbero per non ballare ad ogni votazione. Peccato che i suoi alleati di Sel - anche loro potrebbero piazzare un paio di eletti - gli abbiano già detto chiaro e tondo che nel caso loro non ci starebbero nemmeno morti. Quindi, se in maggioranza entra Ncd, esce Sel, e siamo daccapo. Un bel casino. Questo, tra l'altro, fa svanire le speranze di Coppola e Leo, entrambi di Ncd: loro ci avevano fatto più di un pensierino, alla poltrona di assessore alla Cultura.
Ad ogni  modo. Facciamo che Chiampa vinca, e che riesca a formare una giunta. Fino a qualche giorno fa, per l'assessorato alla Cultura si dava per certo Sergio Soave, ex deputato e ex sindaco Pd di Savigliano, professore di Storia contemporanea. Pare però che le sue quotazioni siano precipitate. Più in generale, se Chiampa avrà una maggioranza stretta sfrutterà al massimo la possibilità di inserire in giunta assessori esterni. Quella della Cultura è una poltrona politicamente meno significativa di altre (agli occhi chiamparineschi) e dunque crescono le opportunità per gli esponenti della "società civile". Il nome che sento fare con insisenza è quello di Alberto Barbera, attuale direttore del Museo del Cinema. Ma gira anche quello di Walter Vergnano. il sovrintendente del Regio. Candidature inappuntabili: Barbera e Vergnano nei rispettivi settori sono dei numeri uno, hanno lavorato benissimo e sono stimati. Vergnano, poi, è prossimo alla scadenza dell'incarico al Regio, e con Chiampa è sempre andato d'accordo. A me non dispiacerebbe né l'uno né l'altro. Ho qualche dubbio che Barbera accetterebbe di lasciare il suo amato Museo per ficcarsi nel ginepraio della politica locale.
Sento anche (ri)parlare di Antonella Parigi. La direttrice del Circolo dei Lettori è spendibile dappertutto - la citano anche per la presidenza del Salone del Libro - ma ho l'impressione che alla fine resterà al suo posto, dov'è stata confermata appena un anno fa. Aggiungo che qualcuno aggiunge alla lista dei papabili anche Patrizia Sandretto: io gliel'ho accennato, a Patrizietta, ma quella s'è messa a ridere. Secondo me non sta in piedi, come candidatura: non me la vedo, la "terza donna più influente dell'arte contemporanea in Europa", rinunciare alla sua vita internazionale e alla sua Fondazione per andarsi ad accapigliare con qualche compagnia di danza sfigata.
E allora torniamo ai politici: tra i candidati alle Regionali nelle liste del centrosinistra, è noto che Luca Cassiani farebbe carte false per l'assessorato alla Cultura. In Comune si è mosso bene, smarcandosi dalla linea Fassino-Braccialarghe dei "grandi eventi". Questo gli ha procurato anche qualche rimbrotto da Fassino. Però per puntare alla poltrona ha bisogno di una caterva di voti. Lui ci prova. Stasera chiude la campagna elettorale con una festa a Hiroshima. Sarà interessante vedere chi c'è e chi no, per capire su quali alleati potrebbe contare.
Nel listino del Chiampa - quindi sicuro eletto - c'è poi Marco Grimaldi di Sel, uno che nell'ambiente della cultura (quella giovanile) a Torino è molto amato. Lui nicchia, ma scommetto che se glielo proponessero, l'assessorato lo prenderebbe al volo. Dubito però che glielo proporranno.
Infine c'è il candidato segreto. Quello che nessuno cita, e che quindi ha più possibilità di chiunque altro. Per me, il candidato segreto è Ilda Curti. Pd, area Civati, oggi assessore alle Pari Opportunità in Comune, dove sta lavorando bene. Molto "indie", ma senza estremismi. Una, per intenderci, che se la cava sia con la grana dei Murazzi sia con le relazioni internazionali. Per alcuni è la perfetta candidata sindaco del dopo Fassino. Al momento, una outsider credibile per la giunta del Chiampa.
Tutti questi ragionamenti presuppongono però che il Chiampa vinca. Se la spuntasse invece il Movimento 5 Stelle, l'assessore alla Cultura è già deciso, sarà Roberto Guenno, dipendente del Regio, sindacalista. Mi pare una persona per bene, benché certi punti del suo programma mi lascino perplesso. Ad esempio: a un dibattito ci siamo beccati sulla questione della "consultazione in rete" dei cittadini sul gradimento delle offerte culturali. E' una loro mania, lo so. Gli ho chiesto che mi spiegasse come pensava di "consultare" mia mamma, ultraottantenne che va al Regio ma non va su Internet. Mi ha risposto che per gli anziani "si potranno organizzare corsi di alfabetizzazione informatica". L'ho comunicato a mia mamma. L'arzilla nonnetta ha caricato a sale la spingarda, nel caso qualche "albatizzatore informatico" si presenti alla sua porta.

Commenti

Post popolari in questo blog

L'AFFONDAMENTO DELLA SEYMANDI

William Turner, "Il Naufragio" Cristina Seymandi Tanto tuonò che piovve. Sicché posso abbandonare, almeno per un post, la spiacevole incombenza di monitorare i contraccolpi dell'emergenza virale. La storia è questa. Ieri in Consiglio comunale un'interpellanza generale ( qui il testo ) firmata pure da alcuni esponenti grillini o ex grillini, ha fatto le pulci a Cristina Seymandi, figura emergente del sottogoverno cinquestelle che taluni vedono come ideale continuatrice, a Palazzo Civico, del "potere eccentrico" di Paolo Giordana prima e di Luca Pasquaretta poi . E che, come i predecessori, è riuscita a star sulle palle pure ai suoi, non soltanto a quelli dell'opposizione. L'interpellanza prendeva spunto dell'ultima impresa della Seymandi, la mancata "regata di Carnevale" , ma metteva sotto accusa l'intero rapporto fra costei, Chiarabella e l'assessore Unia, di cui è staffista. Alla fine Chiarabella, nell'angolo, h

LE RIVELAZIONI DI SANGIU: "GRECO NON HA DECIFRATO LA STELE DI ROSETTA". E ADESSO DIREI CHE BASTA

È una storia da dimenticare È una storia da non raccontare È una storia un po' complicata È una storia sbagliata Cominciò con la luna sul posto E finì con un fiume di inchiostro È una storia un poco scontata È una storia sbagliata La ridicola pantomima è finita com'era cominciata, sempre con un tizio che giudica un egittologo senza sapere un cazzo d'egittologia. Il fratello d'Italia laureato in giurisprudenza Maurizio Marrone pontifica che Christian Greco è un egittologo scarso , e - dopo una settimana di silenzi imbarazzant i, strepiti da lavandaie e minchiate alla membro di segugio  blaterate da una scelta schiera di perdigiorno presenzialisti e critici col ciuffo - un altro fratello d'Italia, il giornalista Gennaro Sangiuliano, sancisce che no, Greco è "un apprezzato egittologo" benché - sfigatone! - "non abbia decifrato la stele di Rosetta" (questo è un capolavoro comico, non siete d'accordo?).  Il presidente della Regione Cirio s'a

BASIC BASE

Il nuovo direttore del Tff La  nomina di Giuliobase alla direzione del Torino Film Festival  è ampiamente trattata sul Corriere di Torino di stamattina: c'è un mio modesto commento , ma soprattutto c'è una magistrale intervista al neodirettore, firmata dall'esperto collega Fabrizio Dividi. Vi consiglio di leggervela da cima a fondo (sul cartaceo, o  a questo link ): vale da sola ben più del prezzo del giornale. Ed è talmente bella che mi permetto di estrapolarne alcuni passaggi, che giudico particolarmente significativi. Ecco qui le domande e le risposte che più mi hanno entusiasmato. In neretto le domande, in chiaro le risposte, in corsivo le mie chiose: Emozionato a dover essere «profeta in patria»?  «Ovvio, ma studierò. In questo anno e mezzo studierò e tiferò per Steve Della Casa e per il suo festival, ma sempre stando un passo indietro, con umiltà e discrezione».  Qualcuno lo avverta: l'hanno nominato per l'edizione 2024. Ciò significa che dovrà cominciare a la