Passa ai contenuti principali

CAVALLERIZZA, 6 ANNI PER UNA SCORREGGINA. FARSI FURBI, NO?


La giunta comunale ha finalmente approvato il Pur, ovvero il Piano unitario di riqualificazione, della Cavallerizza. L'ennesimo, in una pantomima che si stiracchia da tempo immemorabile: la famosa "occupazione" risale al 2014, ma le sventure recenti della Cavallerizza (dopo i bombardamenti e l'abbandono) erano già cominciate con l'uscita dello Stabile dal primo progetto di riutilizzo. E i primi tentativi di valorizzazione del bene risolgono addirittura agli anni Novanta, ai tempi dell'assessore Perone e della giunta Casellani. Fatevi conto del paese dove ci tocca di vivere. Ci hanno messo molto meno tempo i Savoia a costruirla, la disgraziata Cavallerizza.
Adesso il Pur (ideale abbreviazione di Pur-chessìa, o Pur-ché Funzioni...) dovranno discuterlo nelle varie commissioni, e infine - chissà quando, chissà se - andrà al voto in Consiglio. I pasionari cinquestelle dei "beni comuni", da sempre filo-occupazione, voteranno di sicuro contro, già lo hanno annunciato. Sono, ça va sans dire, la pura e dura Vivirosso Ferrero e il transfuga Damiano Carretto che di recente ha mollato il M5S e Chiarabella accusandone il deviazionismo, ed è approdato al Gruppo Misto refugium peccatorum degli ormai tanti ex grillini in Sala Rossa. E fin qui tutto regolare.
Altrettanto regolare che il Pd abbia già annunziato che voterà a favore, salvando così il culo a Chiarabella che sennò non avrebbe i numeri in Consiglio, perché, ha detto il capogruppo Lo Russo, "il progetto ricalca quello della passata amministrazione", ovvero il Masterplan presentato nel 2016 quando il regno di Filura era agli sgoccioli. Masterplan che la sopravvenuta Chiarabella si affrettò a buttare nel cesso.

La memoria e la Sganga

Meno regolare - sempre a voler utilizzare convenzionalmente il termine "regolare" in una vicenda in cui l'unica vera regolarità è la regolare imbecillità della turba infernale di mestatori, vagabondi, saltimbanchi, contafrottole, profittatori, animebelle, espertoni, somari calzati e vestiti, mosche cocchiere, idraulici falliti, mangipane a ufo, intellettuali disorganici, cavalieri dell'ideale, ladri di cavalli e altra umanità nociva e/o sofferente, che da tempo immemorabile ci mettono il peperone accomulando minchiate, ritardi, soldi buttati via, dichiarazioni trucibalde, posizioni di principio, incendi, delibere, manifestazioni di piazza, riunioni di condominio, sedute consigliari, sedute sul cesso, sedute di autocoscienza, incoscienza, incontinenza verbale, incontinenza fisica e infiniti malestri, malesseri, malanni, male parole e parole alate, sventate, illuminate, sgrammaticate, farfugliuate - meno regolare, dicevo, è stata la replica della capogruppo grillina Valentina Sganga: "Io non ricordo nessun progetto Pd che prevedesse Beni Comuni, vincoli sulle residenze e cotanti spazi recuperati ad uso pubblico" (prendo per buona la dichiarazione della Sganga riportata dal Corriere, benché nutra qualche dubbio sull'effettivo impiego da parte sua della parola "cotanti").

Il Pur del 2020

Orbene: il testo della nuova delibera di giunta non è ancora disponibile, e debbo accontentarmi di quanto riferito in una conferenza stampa dall'assessore Iaria, responsabile dell'operazione-Cavallerizza. Dalle sue parole si evince quanto segue:
1) Il Comune, oltre al Maneggio Alfieriano e il Maneggio Chiablese di proprietà (ma il Maneggio Chiablese già ospita l'aula magna dell'Università, e non si tocca), avrà in convenzione l’ex Accademia della Scherma e il piano terra della Manica della Mosca. Chi comprerà questi spazi dovrà aprirli al pubblico: in questo modo tutto il pian terreno sarà fruibile dalla cittadinanza.
2) Cassa depositi e prestiti e Cct, la società di cartolarizzazione, venderanno e metteranno a bando le parti di loro proprietà, per le quali hanno già manifestato interesse Compagnia di San Paolo, l’Università di Torino e il Polo delle Belle Arti. I futuri utilizzatori dovranno seguire le indicazioni della Convenzione Quadro, che mette dei paletti sulla riqualificazione Cavallerizza: una sorta di regolamento interno culturale, in modo che tutti coloro che vivono nel complesso lavorino in modo coordinato.
Al centro di queste progettualità ci sarà la Crociera Castellamontana, la "galleria" che va da via Verdi ai Giardini Reali passando per la Rotonda del Castellamonte.
3) Nel resto del complesso sono previste residenze per artisti gratuite o a prezzi calmierati, e spazi destinati a realtà del terzo settore.
4) Nel tavolo tecnico dove siederanno tutti i proprietari ci saranno anche gli ex occupanti che fanno parte del comitato 14.45, i quali intenderebbero presentare un progetto per il Salone delle Guardie, che "sarà sede di attività della cittadinanza all’interno delle pratiche dei beni comuni".
Desideroso, in quanto buon cittadino attivo, di aiutare la mia rappresentante-dipendente Sganga nel suo immane sforzo mnemonico, sono andato a recuperare il post nel quale, il 19 aprile 2016, riferivo del Masterplan della Cavallerizza presentato quel giorno da Passoni. A questo link trovate il post completo, con tanto di piantina. Per comodità del lettore, e per facilitare la Sganga, ho qui estrapolato alcuni "passaggi paralleli" che riguardano gli spazi della Cavallerizza di cui ieri l'assessore Iaria ha esplicitato il futuro utilizzo. Così, giusto per poter constatare - al di là dei noti limiti della memoria italiota, che in genere non si spinge oltre le ventiquattr'ore - quali siano le affinità e quali le divergenza fra i due progetti. E poter giudicare se valessero la pena di perderci cinque anni delle nostre non eterne vite.

Il Masterplan del 2016

1) La Cavallerizza Alfieriana tornerà al Teatro Stabile. La Manica Mosca diventerà un ostello della gioventù a gestione privata. L'Accademia della scherma sarà un punto informazioni e una biglietteria unificata per tutte le attività culturali di Torino. Negli edifici su via Verdi ci saranno uffici collegati a quelle attività: vi si potrebbe ad esempio trasferire Turismo Torino.
2) La galleria che collega via Verdi con i Giardini Reali, passando dalla Rotonda diventerà una grande "passeggiata espositiva" coperta, dove andranno le mostre temporanee promosse dalla Città. Per rendere l'intera area più fruibile, via Verdi sarà interamente pedonalizzata.
3) L'area dell'Accademia Militare, attualmente di proprietà della Cassa Depositi e Prestiti è l'edificio di minor pregio architettonico del complesso, in gran parte ricostruito dopo i bombardamenti, ospiterà uffici e imprese del terziario. La gestione sarà privata. L'edificio sulla destra dell'ingresso da via Verdi (che già in passato ebbe una utilizzo residenziale) diventerà una residenza universitaria, in parte a gestione pubblica tramite l'Edisu, in parte privata.
4) Le Pagliere diventeranno un "incubatore" per attività artistiche, artigianali, scientifiche e culturali. Qui potranno trovare spazio anche alcune esperienze attualmente in atto con l'occupazione.

I meritatissimi applasi finali

Giudichi il benigno lettore. A me sembra che anche il Masterplan prevedesse "Beni Comuni, vincoli sulle residenze e cotanti spazi recuperati ad uso pubblico". Differenze fondamentali tra i due progetti non riesco a vederle. Mia nonna avrebbe detto che se non è zuppa è pan bagnato. Ma io non sono un genio, e quindi avranno ragione i genii. I quali genii potranno spiegare dove sta il rivoluzionario cambiamento, onde - alla luce di cotante fondamentali migliorie - giustificare e dare un senso a sei anni di scazzi, balletti, ripicche, invettive, dichiarazioni, concioni, rinfaccini, sgambetti, sberleffi e altri bamboleggiamenti consumatisi in interminabili sedute, riunioni, commissioni, consigli comunali, conferenze e spettacoli d'arte varia. Il tutto per partorire una scorreggina a spese dei contribuenti, che dopo altri sei anni di attesa si ritrovano con la Cavallerizza al punto di sei anni fa.
Complimentoni a tutti gli artisti. Lo spettacolo è stato degno di voi. Applausi. Però adesso anche basta. Andate a cantare in un altro cortile. E permettetemi un sommesso, amicale, spassionato suggerimento: fatevi furbi.

Commenti

Post popolari in questo blog

L'AFFONDAMENTO DELLA SEYMANDI

William Turner, "Il Naufragio" Cristina Seymandi Tanto tuonò che piovve. Sicché posso abbandonare, almeno per un post, la spiacevole incombenza di monitorare i contraccolpi dell'emergenza virale. La storia è questa. Ieri in Consiglio comunale un'interpellanza generale ( qui il testo ) firmata pure da alcuni esponenti grillini o ex grillini, ha fatto le pulci a Cristina Seymandi, figura emergente del sottogoverno cinquestelle che taluni vedono come ideale continuatrice, a Palazzo Civico, del "potere eccentrico" di Paolo Giordana prima e di Luca Pasquaretta poi . E che, come i predecessori, è riuscita a star sulle palle pure ai suoi, non soltanto a quelli dell'opposizione. L'interpellanza prendeva spunto dell'ultima impresa della Seymandi, la mancata "regata di Carnevale" , ma metteva sotto accusa l'intero rapporto fra costei, Chiarabella e l'assessore Unia, di cui è staffista. Alla fine Chiarabella, nell'angolo, h

LE RIVELAZIONI DI SANGIU: "GRECO NON HA DECIFRATO LA STELE DI ROSETTA". E ADESSO DIREI CHE BASTA

È una storia da dimenticare È una storia da non raccontare È una storia un po' complicata È una storia sbagliata Cominciò con la luna sul posto E finì con un fiume di inchiostro È una storia un poco scontata È una storia sbagliata La ridicola pantomima è finita com'era cominciata, sempre con un tizio che giudica un egittologo senza sapere un cazzo d'egittologia. Il fratello d'Italia laureato in giurisprudenza Maurizio Marrone pontifica che Christian Greco è un egittologo scarso , e - dopo una settimana di silenzi imbarazzant i, strepiti da lavandaie e minchiate alla membro di segugio  blaterate da una scelta schiera di perdigiorno presenzialisti e critici col ciuffo - un altro fratello d'Italia, il giornalista Gennaro Sangiuliano, sancisce che no, Greco è "un apprezzato egittologo" benché - sfigatone! - "non abbia decifrato la stele di Rosetta" (questo è un capolavoro comico, non siete d'accordo?).  Il presidente della Regione Cirio s'a

BASIC BASE

Il nuovo direttore del Tff La  nomina di Giuliobase alla direzione del Torino Film Festival  è ampiamente trattata sul Corriere di Torino di stamattina: c'è un mio modesto commento , ma soprattutto c'è una magistrale intervista al neodirettore, firmata dall'esperto collega Fabrizio Dividi. Vi consiglio di leggervela da cima a fondo (sul cartaceo, o  a questo link ): vale da sola ben più del prezzo del giornale. Ed è talmente bella che mi permetto di estrapolarne alcuni passaggi, che giudico particolarmente significativi. Ecco qui le domande e le risposte che più mi hanno entusiasmato. In neretto le domande, in chiaro le risposte, in corsivo le mie chiose: Emozionato a dover essere «profeta in patria»?  «Ovvio, ma studierò. In questo anno e mezzo studierò e tiferò per Steve Della Casa e per il suo festival, ma sempre stando un passo indietro, con umiltà e discrezione».  Qualcuno lo avverta: l'hanno nominato per l'edizione 2024. Ciò significa che dovrà cominciare a la