Ma sì, continuiamo a farci del male. Sul Corriere di oggi (ecco il link) registro la ripresa della gazzarra sul prossimo direttore del Salone del Libro: preceduto da un'ennesima raffica di insostenibili "indiscrezioni" sul nome del papabile, s'è immancabilmente manifestato pure il prezzemolino Sgarbi, con perle di saggezza, un endorsement familistico e un impegno che merita di passare agli annali, e quindi riporto pure qui (“Mi ero dimenticato della questione Salone del Libro, stasera me ne occupo. Chiamerò Cirio e Lo Russo, devono dire ai privati che comandano loro. Sono tutti diplomatici e l’unico che si arrabbia è Giordano”) con le conseguenti chiose: 1) di grazia, onorevole, continui a dimenticarci, stiamo meglio così; 2) voi, sventurati Cirio e Lo Russo, se quello chiama non rispondete, sarete mica cretini, immagino e spero che sappiate da soli cosa dire a chi; 3) e no, non è Giordano l'unico che s'arrabbia, siamo tutti diplomatici ma, se qualcuno viene a fare il padrone a casa nostra, nel nostro piccolo ci incazziamo pure noi.
William Turner, "Il Naufragio" Cristina Seymandi Tanto tuonò che piovve. Sicché posso abbandonare, almeno per un post, la spiacevole incombenza di monitorare i contraccolpi dell'emergenza virale. La storia è questa. Ieri in Consiglio comunale un'interpellanza generale ( qui il testo ) firmata pure da alcuni esponenti grillini o ex grillini, ha fatto le pulci a Cristina Seymandi, figura emergente del sottogoverno cinquestelle che taluni vedono come ideale continuatrice, a Palazzo Civico, del "potere eccentrico" di Paolo Giordana prima e di Luca Pasquaretta poi . E che, come i predecessori, è riuscita a star sulle palle pure ai suoi, non soltanto a quelli dell'opposizione. L'interpellanza prendeva spunto dell'ultima impresa della Seymandi, la mancata "regata di Carnevale" , ma metteva sotto accusa l'intero rapporto fra costei, Chiarabella e l'assessore Unia, di cui è staffista. Alla fine Chiarabella, nell'angolo, h
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