Un'inquadratura di "The letter - A message for our heart", film d'apertura di Cinemambiente |
Oggi dovrei scrivere qualcosa su CinemAmbiente: il direttore Gaetano Capizzi ha presentato la ventiseiesima edizione del Festival, che si terrà dal 5 all'11 giugno. Però preferisco rinviare ogni commento al momento dell'inaugurazione (e poi, che bisogno c'è di commenti? Non basta forse ciò che sta accadendo in Romagna, e ciò che è accaduto in tutto il mondo nell'ultimo quarto di secolo, per dimostrare che Capizzi ha avuto ragione fin dall'inizio, e che CinemAmbiente è un festival non solo necessario, ma indispensabile, se non altro per tenere il conto delle idiozie autodistruttive dell'umanità?).
Quindi, per dovere e piacere di cronaca, per ora mi limito a riportare l'ottima sintesi del programma festivaliero fornita dall'organizzazione:
La 26ma edizione del Festival CinemAmbiente, la più importante manifestazione italiana dedicata ai film a tema ambientale, organizzata dal Museo Nazionale del Cinema e diretta da Gaetano Capizzi, si svolge dal 5 all’11 giugno 2023 a Torino e online sulla piattaforma OpenDDB, dove una selezione dei titoli in cartellone sarà visibile in replica, tramite il sito www.festivalcinemambiente.it, fino al 18 giugno.
I FILM E LE SEZIONI. L’edizione 2023 presenta 82 film, in arrivo da 38 Paesi, in rappresentanza di 5 continenti: uno sguardo globale sullo stato del Pianeta e sui temi “più caldi” al centro del dibattito ambientale internazionale (giustizia climatica e giustizia sociale, difesa del suolo, estrattivismo, inarrestabilità del riscaldamento globale, transizione ecologica) che il Festival propone nella consueta suddivisione del Concorso documentari, Concorso cortometraggi e nelle due sezioni non competitive Made in Italy e Panorama.
L’APERTURA E LA CHIUSURA. Il Festival si aprirà, come tradizione, con Il Punto di Luca Mercalli, che sarà seguito dal film inaugurale, The Letter: a Message for Our Earth, ispirato all’enciclica “Laudato si’” di Papa Francesco e introdotto dall’arcivescovo di Torino Roberto Repole. La serata finale ospiterà un talk del Premio Nobel per la Pace Muhammad Yunus, che parlerà di “Un mondo a tre zeri” (zero povertà, zero disoccupazione e zero emissioni); il film di chiusura sarà Breaking Social, il nuovo lungometraggio del regista svedese Fredrik Gertten, già autore di Bikes vs Cars.
GLI OSPITI, I PREMI E LE MASTERCLASS. Tra gli ospiti della 26ma edizione: il regista russo Victor Kossakovsky, che verrà insignito del Premio Stella della Mole 2023 e di cui sarà proiettato l’ultimo film, Gunda; l’attore e drammaturgo Andrea Pennacchi, a cui va il Premio Ciak verde e a cui il Festival rende omaggio con la proiezione di Pluto, di Renzo Carbonera; i due registi presenti in giuria, il georgiano George Ovashvili e la russa Nicole Gratovsky, di cui verranno proposti, rispettivamente, i film Corn Island e I, Beast, codiretto dall’autrice con il marito Alexander; lo scrittore valdostano Claudio Morandini, vincitore del Premio letterario Le Ghiande 2023. Due le masterclass dell’edizione: una affidata a Victor Kossakovsky, l’altra al regista cileno Pablo Larraín.
IL FESTIVAL “OFF”. In un’edizione particolarmente “diffusa”, il Festival si allargherà dalle sale aglispazi aperti cittadini con il Villaggio della Biodiversità, “costruito”, in collaborazione con il Raggruppamento Carabinieri Biodiversità, nelle vie adiacenti il Cinema Massimo, con l’installazione ANTIMATTER_STONE, dello scultore Sebastiano Pelli, realizzata con il Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea in Piazzetta Reale, con la mostra multimediale One Planet One Future dell’artista ambientale Anne de Carbuccia, allestita con l’Università degli studi di Torino nel Cortile del Rettorato.
I TEMI DEI PANEL E DEGLI INCONTRI. Molti, come sempre, i temi di attualità affrontati dal Festival in panel e incontri organizzati con i tanti partner: tra questi, la conversione ecologica (con Casacomune), dibattuta nei suoi molteplici aspetti con interventi, tra gli altri, di Leonardo Boff, Carlo Petrini, Luigi Ciotti, il problema della siccità (con Regione e Arpa Piemonte), le prospettive di Torino Città 30 (con Fiab Torino Bike Pride), esaminate anche nel quadro della proposta di legge nazionale per la riduzione della velocità dei veicoli motorizzati in ambito urbano, gli effetti sociali delle criticità ambientali e la realtà, sempre più drammatica, dei rifugiati climatici (con l’Archivio Superottimisti), le potenzialità del mezzo audiovisivo per la comunicazione scientifica e la diffusione dei risultati della ricerca (con l’Università degli studi di Torino).
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