Ieri sera ci ha lasciati, all'età di 82 anni, Luciano Casadei, l'uomo che portò i Rolling Stones a Torino, l'organizzatore dei grandi concerti - Bob Marley, il Dalla-De Gregori di Banana Republic, i cantautori italiani... - che toccarono l'apice tra gli anni Settanta e i Novanta, fu anche uno dei fondatori di Radio Flash e prima ancora sindacalista, responsabile stampa e propaganda del Pci torinese, e mille altre vite ancora. Una figura centrale per la scena musicale, e non solo, della Torino del secondo Novecento. Un carattere sanguigno, talora scostante, ma sempre lucido e coerente con i propri ideali politici. Gli volevo bene, a volte ci litigavo ma sempre con reciproco rispetto: è stato un onore conoscerlo.
Stamane ero in dubbio se presentarmi ai Magazzini Oz per la conferenza stampa di riparazione del Tff, quella elargita ai giornalisti torinesi dopo la presentazione in pompa magna a Roma, venerdì scorso. Che ci vado a fare? pensavo, se quel che avevano da dire l'hanno già detto a Roma? Per di più, sulla scorta delle notizie romane, avevo già espresso le mie valutazioni nell'articolo di oggi sul Corriere e quindi tanto valeva restarmene a casetta mia. Alla fine, però, il senso del dovere ha prevalso: sono andato, e bene ho fatto. E non per la notizia extra, che il direttore Giulio Base ( destra nella foto con il presidente del Museo del Cinema Enzo Ghigo e il direttore del Museo medesimo Carlo Chatrian ) si lascia sfuggire, forse casualmente, dell'arrivo di Antonio Banderas a completare la dozzina delle Stelle della Mole; notizia che mi lascia piuttosto freddo, nonostante i favorevoli commenti dalle signore in sala. Semmai, con la contemporanea presenza al Festival di Ba...