Passa ai contenuti principali

MIGLIORANO I CONTI DEL REGIO

Ricevo e volentieri pubblico:

ll bilancio 2023 del Teatro Regio è stato approvato ieri all'unanimità dal Consiglio di Indirizzo.
Il Conto Economico dell’esercizio 2023 ha registrato un valore della produzione di € 37.505.593 rispetto ai € 33.233.247 del 2022; con un aumento dei ricavi gestionali del 44% per effetto di una intensa attività artistica e della positiva risposta del pubblico, che è aumentato del 71% passando dai 95.000 del 2022 ai 162.131 spettatori nel 2023.
Gli incassi di biglietteria, pari a € 6.436.343, hanno registrato un aumento del 48% rispetto all’anno precedente, attestandosi ai livelli pre-pandemia, con un tasso di occupazione media della sala del 78% con punte del 93% per i titoli più popolari, confermando così la grande passione con la quale il pubblico segue il Regio. I ricavi commerciali sono aumentati del 111% attestandosi a € 424.080.
I ricavi da contributi pubblici e privati hanno segnato un incremento del 6,5 % e sono stati pari a € 28.445.228, di cui € 4.672.943 sono ricavi provenienti dai 
finanziatori privati, con un incremento del 2% rispetto all’anno precedente. Il totale dei contributi pubblici è di € 23.772.285, di cui € 15.022.822 da parte dello Stato (comprensivo di FNSV – ex contributo FUS – e contributo aggiuntivo), € 2.280.000 dalla Regione Piemonte mentre € 4.000.000 è il contributo ordinario della Città di Torino.
I costi complessivi sono di € 34.515.292.
L’attività pubblica del Teatro è stata numericamente equivalente a quella degli anni pre-pandemia: 109 recite in sala grande, 23 recite al Piccolo Regio e 9 recite nel corso della Stagione estiva.
«Questi risultati mi fanno essere molto positivo sul futuro del Regio, è un ottimo segnale delle capacità del Teatro – sostiene il sovrintendente Mathieu Jouvin (
foto) – è indubbiamente il frutto dell’importante impegno delle lavoratrici e dei lavoratori e del costante sostegno del Consiglio di Indirizzo. Tutti si sono dedicati molto al rilancio del Teatro e i risultati si vedono. Sono particolarmente orgoglioso del rapporto che siamo riusciti a instaurare con i giovani: in 20.000 hanno assistito ai nostri spettacoli grazie alle anteprime a loro dedicate e alla Regio Card Giovani. Il 2023 è stato un anno particolarmente importante per la vita del Teatro, nel quale abbiamo festeggiato i 50 anni del Regio disegnato da Carlo Mollino, celebrato anche dalla mostra a lui dedicata. Penso che questo risultato di bilancio, frutto di una grande attenzione gestionale, si sia ottenuto senza danneggiare la qualità e l’ambizione artistica; abbiamo infatti portato in scena spettacoli accolti trionfalmente dal pubblico e dalla critica come La Juive inaugurale, una scommessa vinta, e La rondine, all’interno del consistente omaggio che già nel 2023 abbiamo dedicato a Giacomo Puccini. Questo risultato non è un punto di arrivo ma è sicuramente un’ottima base di partenza per traghettare definitivamente il Regio fuori da acque pericolose. Proseguiremo quindi il percorso intrapreso per rafforzare le finanze del Teatro, sviluppare la struttura organizzativa, ampliare la proposta al pubblico e rendere il teatro sempre più accessibile a tutti, anche tramite la nostra politica di biglietteria. Continuerà l’investimento destinato al continuo miglioramento della qualità artistica. La Stagione 2024/2025, come sapete, si aprirà a ottobre con la trilogia Manon, Manon, Manon, una sfida che metterà il Regio sotto i riflettori internazionali. Allo stesso tempo persisterò nell’attento lavoro di controllo di gestione e di stretto monitoraggio della situazione finanziaria e patrimoniale. Abbiamo già iniziato a pagare le rate di rimborso del finanziamento di € 25.000.000, erogato da MIC e MEF nel 2022 a copertura del debito equivalente evidenziato nel 2020. Ringrazio quindi le lavoratrici e i lavoratori per la loro dedizione, il Consiglio di Indirizzo per il suo continuo impegno, le istituzioni pubbliche per il sostegno, i soci privati per la fiducia, gli Amici del Regio per la costante presenza al nostro fianco e il nostro amato pubblico».

Commenti

Post popolari in questo blog

L'AFFONDAMENTO DELLA SEYMANDI

William Turner, "Il Naufragio" Cristina Seymandi Tanto tuonò che piovve. Sicché posso abbandonare, almeno per un post, la spiacevole incombenza di monitorare i contraccolpi dell'emergenza virale. La storia è questa. Ieri in Consiglio comunale un'interpellanza generale ( qui il testo ) firmata pure da alcuni esponenti grillini o ex grillini, ha fatto le pulci a Cristina Seymandi, figura emergente del sottogoverno cinquestelle che taluni vedono come ideale continuatrice, a Palazzo Civico, del "potere eccentrico" di Paolo Giordana prima e di Luca Pasquaretta poi . E che, come i predecessori, è riuscita a star sulle palle pure ai suoi, non soltanto a quelli dell'opposizione. L'interpellanza prendeva spunto dell'ultima impresa della Seymandi, la mancata "regata di Carnevale" , ma metteva sotto accusa l'intero rapporto fra costei, Chiarabella e l'assessore Unia, di cui è staffista. Alla fine Chiarabella, nell'angolo, h

LE RIVELAZIONI DI SANGIU: "GRECO NON HA DECIFRATO LA STELE DI ROSETTA". E ADESSO DIREI CHE BASTA

È una storia da dimenticare È una storia da non raccontare È una storia un po' complicata È una storia sbagliata Cominciò con la luna sul posto E finì con un fiume di inchiostro È una storia un poco scontata È una storia sbagliata La ridicola pantomima è finita com'era cominciata, sempre con un tizio che giudica un egittologo senza sapere un cazzo d'egittologia. Il fratello d'Italia laureato in giurisprudenza Maurizio Marrone pontifica che Christian Greco è un egittologo scarso , e - dopo una settimana di silenzi imbarazzant i, strepiti da lavandaie e minchiate alla membro di segugio  blaterate da una scelta schiera di perdigiorno presenzialisti e critici col ciuffo - un altro fratello d'Italia, il giornalista Gennaro Sangiuliano, sancisce che no, Greco è "un apprezzato egittologo" benché - sfigatone! - "non abbia decifrato la stele di Rosetta" (questo è un capolavoro comico, non siete d'accordo?).  Il presidente della Regione Cirio s'a

BASIC BASE

Il nuovo direttore del Tff La  nomina di Giuliobase alla direzione del Torino Film Festival  è ampiamente trattata sul Corriere di Torino di stamattina: c'è un mio modesto commento , ma soprattutto c'è una magistrale intervista al neodirettore, firmata dall'esperto collega Fabrizio Dividi. Vi consiglio di leggervela da cima a fondo (sul cartaceo, o  a questo link ): vale da sola ben più del prezzo del giornale. Ed è talmente bella che mi permetto di estrapolarne alcuni passaggi, che giudico particolarmente significativi. Ecco qui le domande e le risposte che più mi hanno entusiasmato. In neretto le domande, in chiaro le risposte, in corsivo le mie chiose: Emozionato a dover essere «profeta in patria»?  «Ovvio, ma studierò. In questo anno e mezzo studierò e tiferò per Steve Della Casa e per il suo festival, ma sempre stando un passo indietro, con umiltà e discrezione».  Qualcuno lo avverta: l'hanno nominato per l'edizione 2024. Ciò significa che dovrà cominciare a la