Passa ai contenuti principali

ERA "TUTTTOVERO": LA MOSTRA DI BONAMI DAL 25 APRILE

Mario Merz: "Igloo con albero"
Ecco, l'ho appena scritto. Non ho voglia di bloggare, oggi. Però mi arriva finalmente il comunicato sulla mostra curata da Bonami a Rivoli, Gam, Fondazione Sandretto e Fondazione Merz, e dato che l'ho anticipata dal tempo che fu, non posso esimermi dal darne conto. Me la cavo col benedetto copia-incolla. Più o meno è come previsto, compresa la scomparsa di Artissima dal progetto.




COMUNICATO STAMPA
TUTTTOVERO
LA NOSTRA CITTA’ LA NOSTRA ARTE TORINO 2015
Mostra a cura di Francesco Bonami
#TUTTTOVERO
25 aprile – 8 novembre 2015
Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea
Gam Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino
25 aprile – 11 ottobre 2015
Fondazione Sandretto Re Rebaudengo
Fondazione Merz
I quattro musei di arte contemporanea dell’area metropolitana torinese – la Gam Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo e la Fondazione Merz – ospitano TUTTTOVERO la nostra città la nostra arte Torino 2015, una grande mostra curata da Francesco Bonami, in collaborazione con un comitato scientifico formato da Danilo Eccher, Marcella Beccaria, Irene Calderoni e Beatrice Merz.
La mostra - che si terrà alla Gam e al Castello di Rivoli dal 25 aprile all’8 novembre e alle Fondazioni Sandretto e Merz dal 25 aprile all’11 ottobre - declina l’interpretazione artistica del concetto di vero, o della realtà, lungo due secoli: dal 1815 al 2015. Per TUTTTOVERO il curatore ha selezionato, dall’immenso e diversificato patrimonio artistico accumulato dai musei pubblici e privati torinesi, le opere che raccontano come il mondo è mutato, trasformandoci e trasformando il concetto di realtà nella nostra cultura e società.
TUTTTOVERO parte dal 1815, l’anno in cui Napoleone è sconfitto a Waterloo e inizia la storia dell’Europa moderna e contemporanea, e arriva al 2015, anno in cui l’Europa deve affrontare una realtà mondiale in drammatico cambiamento. Bonami sottolinea: “Al tempo di Expo 2015, Torino e il Piemonte accettano la sfida di non importare cultura ma di esporre e mettere in mostra ciò che la propria cultura civile, pubblica e privata, ha saputo costruire nel tempo. Se Expo 2015 è dedicata all’alimentazione, Torino e il Piemonte interpretano questo soggetto offrendo il miglior cibo per lo spirito umano, che da milioni di anni si è rivelato indispensabile alla crescita e alla sopravvivenza dell’umanità, l’arte”.



Ognuna delle quattro sedi espone una selezione di opere che meglio rappresenta la propria identità museale.
La Gam presenta, parallelamente alle collezioni permanenti, l’archeologia moderna e contemporanea del concetto di vero: fotografie storiche, video di artisti. Il percorso riporta il museo alle sue origini utopiche e sperimentali e immerge il pubblico in un’esperienza attiva di riflessione e approfondimento. Come evidenzia il curatore, “la Gam diventa il simbolo della dinamicità dove è il pubblico a sperimentare il proprio desiderio di mettersi in relazione con l’arte e la storia”.
Il Castello di Rivoli e i suoi immensi spazi simboleggiano, nella selezione di opere, che la realtà è anche ciò che è capace di rinnovarsi senza cambiare, architetture di grande respiro e sculture di grandi dimensioni esaltano la vocazione alla permanenza: “un museo dove si torna e si ritorna a rivedere capolavori eccezionali che solo lì si possono godere nella loro pienezza e unicità”.
Le due Fondazioni private, Sandretto Re Rebaudengo e Merz, presentano mostre che riflettono le loro specifiche identità, accogliendo anche opere di Gam e Rivoli, per sottolineare la sinergia unica che Torino e il Piemonte hanno sempre voluto fecondare e stimolare, nella convinzione che l’Arte sia patrimonio pubblico, di condivisione sociale e culturale.
La Fondazione Sandretto Re Rebaudengo espone installazioni di artisti delle più recenti generazioni incentrate sulla narrazione che l’indagine contemporanea suggerisce intorno al concetto di vero e di ricostruzione della realtà.
La Fondazione Merz presenta lavori di Mario e Marisa Merz e riflette sul dialogo artistico della coppia di autori, confrontandone le opere con quelle di artisti che provengono dalle collezioni degli altri tre Musei.
La mostra TUTTTOVERO è realizzata nell’ambito di Contemporary Art Torino Piemonte.
TUTTTOVERO inaugura venerdì 24 aprile alle ore 18 in contemporanea nelle quattro sedi museali. La mostra è promossa da Città di Torino, in collaborazione con la Fondazione Torino Musei, e con la partecipazione della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea Crt e della Compagnia di San Paolo.

Commenti

Post popolari in questo blog

L'AFFONDAMENTO DELLA SEYMANDI

William Turner, "Il Naufragio" Cristina Seymandi Tanto tuonò che piovve. Sicché posso abbandonare, almeno per un post, la spiacevole incombenza di monitorare i contraccolpi dell'emergenza virale. La storia è questa. Ieri in Consiglio comunale un'interpellanza generale ( qui il testo ) firmata pure da alcuni esponenti grillini o ex grillini, ha fatto le pulci a Cristina Seymandi, figura emergente del sottogoverno cinquestelle che taluni vedono come ideale continuatrice, a Palazzo Civico, del "potere eccentrico" di Paolo Giordana prima e di Luca Pasquaretta poi . E che, come i predecessori, è riuscita a star sulle palle pure ai suoi, non soltanto a quelli dell'opposizione. L'interpellanza prendeva spunto dell'ultima impresa della Seymandi, la mancata "regata di Carnevale" , ma metteva sotto accusa l'intero rapporto fra costei, Chiarabella e l'assessore Unia, di cui è staffista. Alla fine Chiarabella, nell'angolo, h

LE RIVELAZIONI DI SANGIU: "GRECO NON HA DECIFRATO LA STELE DI ROSETTA". E ADESSO DIREI CHE BASTA

È una storia da dimenticare È una storia da non raccontare È una storia un po' complicata È una storia sbagliata Cominciò con la luna sul posto E finì con un fiume di inchiostro È una storia un poco scontata È una storia sbagliata La ridicola pantomima è finita com'era cominciata, sempre con un tizio che giudica un egittologo senza sapere un cazzo d'egittologia. Il fratello d'Italia laureato in giurisprudenza Maurizio Marrone pontifica che Christian Greco è un egittologo scarso , e - dopo una settimana di silenzi imbarazzant i, strepiti da lavandaie e minchiate alla membro di segugio  blaterate da una scelta schiera di perdigiorno presenzialisti e critici col ciuffo - un altro fratello d'Italia, il giornalista Gennaro Sangiuliano, sancisce che no, Greco è "un apprezzato egittologo" benché - sfigatone! - "non abbia decifrato la stele di Rosetta" (questo è un capolavoro comico, non siete d'accordo?).  Il presidente della Regione Cirio s'a

BASIC BASE

Il nuovo direttore del Tff La  nomina di Giuliobase alla direzione del Torino Film Festival  è ampiamente trattata sul Corriere di Torino di stamattina: c'è un mio modesto commento , ma soprattutto c'è una magistrale intervista al neodirettore, firmata dall'esperto collega Fabrizio Dividi. Vi consiglio di leggervela da cima a fondo (sul cartaceo, o  a questo link ): vale da sola ben più del prezzo del giornale. Ed è talmente bella che mi permetto di estrapolarne alcuni passaggi, che giudico particolarmente significativi. Ecco qui le domande e le risposte che più mi hanno entusiasmato. In neretto le domande, in chiaro le risposte, in corsivo le mie chiose: Emozionato a dover essere «profeta in patria»?  «Ovvio, ma studierò. In questo anno e mezzo studierò e tiferò per Steve Della Casa e per il suo festival, ma sempre stando un passo indietro, con umiltà e discrezione».  Qualcuno lo avverta: l'hanno nominato per l'edizione 2024. Ciò significa che dovrà cominciare a la