Così ieri, davanti all'Oval, un ignoto appassionato d'arte esprimeva il suo vivace punto di vista sulla direttrice di Artissima |
1) Assistito alla presentazione ufficiale di Artissima, rallegrata dalla calida invenzione della neo-direttrice Ilaria Bonacossa che, per dar eun tono sbarazzino all'evento, ha pensato di esibirsi in leste intervistine alle autorità. Le intervistine Ilaria se le era scritte, per non sbagliare, e le ha lette diligentemente alle imbarazzate autorità, chiamate a rispodere a domande pregnanti quali: a) La vocazione di Torino per l'arte contemporanea le pare strategica? b) Come si inserisce Artissima nel progetto Contemporary Art? c) Cosa si aspetta da Artissima? E un suo ricordo di una passata edizione? d) Cosa consiglia di vedere a Torino nei giorni di Artissima?
Ilaria: meglio direttrice che intervistatrice |
Non perdo comunque la fiducia in Ilaria, interviste escluse: sono sicuro che Artissima andrà meglio della presentazione di Artissima. E non è pretendere troppo.
2) Da Artissima passo passo a Operae, che si tiene al Quinto padiglione del Lingotto. Quello che Gl ha venduto creando tanti problemi al Salone del Libro. Adesso il Quinto padiglione appartiene a Gwm, la società che già possiede il centro commerciale e che lo utilizzerà per ospitare nuovi megastore. Intanto, però, Gwm ospita Operae nel Quinto padiglione facendosi pagare soltanto i servizi, non l'affitto. Sicché le organizzatrici fortunelle di Operae risparmiano un sacco di soldini; con profondissimo scorno della povera Ilaria, che duecento metri più in là, per fare Artissima all'Oval, sgancia a Gl un botto d'affitto da 640 mila euro.
Ad ogni modo: le cose che vedo a Operae mi piacciono molto, avessi i soldi comprerei la qualunque; mentre un primo soffocante giro ad Artissima (ma quanto caldo fa all'Oval? Sfido io che pagano tanto, con quel riscaldamento a tutta callara...) non mi emoziona più di tanto. Colpa mia e del mio problematico rapporto con l'arte contemporanea.
3) Già che sono in zona faccio un passaggio alla Pinacoteca Agnelli, dove c'è una mostra intitolata "Paranormal: Tony Oursler vs. Gustavo Rol". Gustavo Rol è Gustavo Rol, il celebre sensitivo torinese; mentre Oursler è un artista che nei suoi lavori indaga il paranormale. E' - come spesso mi accade con le mostre belle - più difficile spiegarla che goderla. Per noi dylaniati, poi, è pura gioia: figuratevi che sono esposti addirittura gli "apporti", i piccoli oggetti (ma anche uno spartito di Paisiello...) che - per chi ci crede - pare che Rol materializzasse dal nulla. Di sicuro, senza trucco e senza inganno è la mostra più divertente che trovate in città.
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