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LA CULTURA IN REGIONE: VITTORIA CON CAUTELA

Assessore e assessora: Vittoria Poggio (a sin) e Francesca Leon l'altro ieri al Circolo
Si ricomincia. Prima o poi si deve pur tornare. E per reimmergermi nella grigia quotidianità sono filato subito al Circolo dei Lettori, dove l'altro ieri presentavano i programmi della nuova stagione, special guests le due assessore - anzi, l'assessore e l'assessora, visto che Regione e Comune dissentono pure sul genere: la Leon nei secoli fedele al neologismo femminile, mentre la new entry Poggio esige il classico pseudomaschile/neutro. Ma queste sono minchiate. A me interessava soprattutto l'oggetto misterioso Vittoria Poggio, nominata alla vigilia della mia partenza per la villeggiatura: ero curioso di capire che cosa ci è toccato in sorte.

Comune e Circolo: tutto fermo

Non che dai discorsetti di circostanza si possa capire granché, semmai ho trovato qualche scontata conferma nelle parole di Maiunagioia che ancora una volta ha ribadito la volontà del Comune di entrare come socio nella Fondazione del Circolo: una saga infinita che dura almeno da cinque anni, e che durerà ancora chissà quanto, direi fino alla settimana dei tre giovedì. L'eterna pantomima è tornata d'attualità con l'inglobamento nel Circolo del Salone del Libro e la relativa convenzione trilaterale Comune-Regione-Circolo, un anno fa sembrava cosa fatta, e invece tutto è di nuovo al pian dei babi. Leon continua a ripetere che stanno "lavorando al nuovo Statuto" e voi sapete che cosa significa, nel linguaggio di Palazzo Civico, "stiamo lavorando": che sono fermi inchiodati. Ovviamente il problema sono i soldi. Per diventare socio del Circolo alla pari con la Regione il Comune dovrebbe cacciare la relativa quota: la Regione spende ogni anno un milione e trecentomila euro solo per il funzionamento del Circolo, e entrando il Comune sarebbe chiamato a contribuire adeguatamente allo sforzo. Finché non troverà i dindi, non entrerà. Per tale motivo propendo per l'ipotesi della settimana dei tre giovedì.

L'oggetto misterioso 

Ma questa è ormai storia vecchia e risaputa. A me, vi ho detto, interessava soprattutto l'oggetto misterioso Vittoria Poggio. La sua comparsata al Circolo, l'altro ieri, non mi ha illuminato più di tanto, ma le lodi mielate profuse a larghe mani per il lavoro di Circolo medesimo e persino per la "rossa" (beh, inzomma, diciamo rosa rosina rosetta...) direttrice Maurizia Rebola mi hanno bene impressionato. Ok, due complimenti non costano niente, tanto a fine anno il mandato della Rebola scade e i giochi si riaprono, però mi sono fatto l'idea che il neo-assessore regionale alla Cultura si muova con cautela in attesa di capire qualcosa della dimensione aliena nella quale s'è ritrovata in seguito a bizzarre circostanze indipendenti dalla sua volontà. E ciò non mi è dispiaciuto: meglio la vaghezza della prudente genericità, comunque, piuttosto che le roboanti tavanate di certi supponenti bestioni che non sanno un cazzo e sproloquiano come dottori in cattedra sparando un monte di minchiate e facendo danni.
Ieri, poi, il neo-assessore ha illustrato i suoi progetti davanti alla Commissione cultura della Regione, e io ne ho approfittato per abbozzare una prima, sommaria "fenomenologia di Vittoria Poggio" in un articolo uscito stamattina sul Corriere (https://torino.corriere.it/cultura/19_settembre_12/assessore-vittoria-poggio-non-capisce-nulla-cultura-quindi-puo-fare-bene-1fcba0e6-d54a-11e9-8969-5b23f308f7f4.shtml). Invece qui riporto il comunicato diffuso dall'ufficio stampa, che sintetizza quanto l'assessore ha detto in Commissione. Trattasi per l'appunto di petizioni di principio che possono significare tutto e il contrario di tutto: che cosa comportino in concreto, lo scopriremo solo vivendo. Che il Ciel ci assista.

Poggio: un "programma" per la cultura

L’assessore regionale alla Cultura, al Turismo e al Commercio, Vittoria Poggio, ha relazionato alla VI Commissione, presieduta da Paolo Bongioanni, sul programma di lavoro in materia di cultura, basato sull’importanza strategica della funzione delle Amministrazioni Pubbliche nell’elevare il livello culturale della comunità, riconoscendo la cultura quale valore essenziale e strumento fondamentale di crescita umana, di educazione sociale, di comunicazione, di libera espressione di grande valore per l’intera popolazione.
Durante la relazione in Commissione, l’assessore Poggio ha evidenziato come un primo e fondamentale orientamento del proprio lavoro in ambito culturale sarà quello di adottare una strategia che si spinga oltre la mera fruizione dei singoli beni che costituiscono il patrimonio culturale regionale. Sarà dunque una strategia di programmazione e governance, che costruisca un modello di coesione territoriale fondato sulla valorizzazione integrata del patrimonio culturale nelle sue forme materiali e immateriali, evidenziando l’uno (inteso come il singolo bene) e le sue caratteristiche peculiari, per ammirarlo nel suo insieme, affinchè il patrimonio artistico, architettonico, storico materiale e immateriale sia vera e propria risorsa del territorio, capace di trasformarsi in vantaggi concreti e specifici per la collettività, incidendo sulla qualità della vita delle comunità a livello di sviluppo dei processi identitari ed anche sui processi di sviluppo e crescita dell’economia.
Particolarmente significativa in tal senso sarà un’azione regionale volta alla costruzione e alla valorizzazione del sistema di relazioni che il territorio ha con il proprio patrimonio culturale e artistico e alla promozione di una cultura identitaria di territorio e comunità.
Nella sua relazione, l’assessore Poggio ha poi illustrato quelli che saranno gli obiettivi da perseguire: la valorizzazione e la promozione del patrimonio culturale materiale e immateriale della regione; l’accessibilità diffusa e paritaria alle attività ed ai beni culturali; la gestione, l’ottimizzazione e l’innovazione del sistema museale, in armonia con il sistema museale nazionale, e di quello delle bibliotecario; lo spettacolo dal vivo; il supporto al settore della produzione cinematografica; la valorizzazione del sistema regionale di arte contemporanea; la salvaguardia delle tradizioni e delle piccole manifestazioni; la riorganizzazione degli enti partecipati; la promozione culturale del libro e del sistema dell’imprenditoria editoriale; la promozione della dimensione internazionale delle attività e del patrimonio culturale regionale; la formazione per gli enti e le istituzioni culturali; la promozione della sostenibilità economica delle azioni e degli interventi in ambito culturale, attraverso una partnership pubblico-privata che attivi un positivo effetto moltiplicatore sulle risorse regionali allocate per ogni singolo intervento; lo sviluppo di una progettualità a carattere innovativo e digitale; l’attenzione, nella costruzione del nuovo Por regionale 2021-2017 al reperimento delle risorse a favore della cultura; l’ascolto, il confronto ed il coinvolgimento continuo del territorio e dei privati.

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