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CRISI DEGLI ALBERGHI? NIENTE PAURA, CI PENSA SACCO!

Quella delle presenze turistiche a Torino è ormai una gag comica fra il Comune e gli albergatori. Funziona così: da una parte ci sono gli albergatori che tramite l'Osservatorio Alberghiero rilevano, a campione, le presenze nei loro esercizi; e dall'altra c'è il Comune che da qualche tempo ha scoperto una nuova fonte di riferimento, la Questura. Credo che la Questura fornisca i numeri complessivi degli arrivi in città in base alla tassa di soggiorno, numeri quindi che riguardano sia gli hotel tradizionali, sia i B&B e gli AirBnB. Dico "credo" perché questi famosi "dati della Questura" non ho mai avuto il bene di vederli: so solo che ogni tanto salta su qualcuno dl Comune tutto trullero ad annunciare che "secondo i dati della Questura" gli arrivi a Torino nel mese Tale sono aumentati della percentuale talaltra rispetto al 2018, al 2016, al 1990, al 200 avanti Cristo, o quel che altro vi pare. Di solito questo accade dopo che gli albergatori hanno diffuso i dati delle presenze nei loro alberghi, e i dati sono negativi e gli albergatori se la prendono con "l'immobilismo del Comune" e "la mancanza di eventi" e "la scarsa programmazione".
Stavolta però lo schema della gag s'è invertito: ha cominciato il Comune a vantarsi dei "dati della Questura" che riferirebbero di un 5% di arrivi in più a Torino in agosto rispetto al 2018, e per far buon peso parlerebbero addirittura di un 20% di arrivi in più rispetto al 2016.

L'allarme degli albergatori

A questo punto gli albergatori hanno diffuso i loro numeri: secondo una ricerca ricerca sviluppata in collaborazione con TurismOk, centro studi di Federalberghi, in agosto le presenze sono scese (mica cresciute!) del 5% rispetto allo stesso mese dell'anno scorso. E, aggiungono gli inviperiti albergatori, questo è colpa della mancanza di eventi in città e di una decente programmazione.
Beh, a parer mio per quel che vale, hanno ragione - o torto - tutti. E' innegabile - per disgrazia degli albergatori - che B&B e AirBnB stiano erodendo fette di mercato sempre più consistenti. Ma è anche vero che ad agosto a Torino non c'era un belino di niente, se escludiamo a fine mese Todays - le cui ricadute turistiche rimagono un insondato mistero - e Juve-Napoli, attrazione concreta sebbene piuttosto avvilente per una città che si picca d'essere "d'arte e di cultura".

Scende in campo Chiarabella

L'infografica di Chiarabella (courtesy Chiara Appendino)
Ad ogni modo: la geremiade degli albergatori ha fatto girare le palle mica male a quelli del Comune, che hanno reagito con l'artiglieria pesante. E' scesa in campo - anzi, in Facebook - Chiarabella di pirsona pirsonalmente, con un post trullerissimo nel quale, senza nessun riferimento diretto alle doglianze degli imprenditori alberghieri, scrive ribadendo concetti già noti: "Crescono gli arrivi in Città anche nei mesi di giugno, luglio e agosto di questo 2019. Una buona notizia per Torino che, con la sua grande offerta ricettiva, non smette di attrarre turisti da tutto il mondo". E correda il testo con una bella infografica basata sui soliti "dati della Questura", ma illustrata con la foto di un aereo in atterraggio: scelta un po' masochista, se pensiamo allo stato dei voli a Caselle, stato peraltro che renderebbe pure complicato l'avverarsi dell'hashtag #TorinoRiparte...
Vabbè, nel suo post Chiarabella cala anche l'asso nella manica, annunciando a breve "un comunicato ufficiale con le dichiarazioni dell'assessore al Turismo Alberto Sacco". Esticazzi.

La possente controffensiva di Sacco

Ed ecco che arrivano le attese dichiarazioni, immediatamente postate anche dall'infaticabile feisbuchiana di Palazzo Civico. Qui vi volevo. Leggiamolo insieme: "In relazione alla dichiarazione di Federalberghi che lamenta un calo delle presenze turistiche nella nostra città, i dati ufficiali comunicati dalla Questura relativi agli arrivi e comprensivi anche degli Airbnb, evidenziano al contrario un aumento, nel mese di agosto, del 5,19%. Un trend peraltro positivo da inizio anno che conferma la ‘destinazione Torino’ come meta turistica e, ricordo inoltre, che dal 2016 a oggi la città ha registrato un incremento del 20% relativamente agli arrivi. È possibile che i turisti abbiano privilegiato altre tipologie di ospitalità, garantendo comunque positive ricadute economiche sul territorio. Torino sta vivendo un periodo di ‘grandi eventi’ (mai virgolette furono più appropriate. NdG) che attraggono turisti anche fuori confine e, uno degli aspetti importanti della strategia che il mio assessorato ha posto in essere in questi anni, è stata ed è la programmazione (tipo quella per Capodanno. NdG). Infatti, ponendo l’accento solo su questi, per il capoluogo piemontese il 2018 è stato l’anno del ‘cibo’ e il 2019 è quello per ricordare Leonardo da Vinci (se n'è accorto qualcuno? NdG). Il 2020, invece, sarà dedicato al cinema con un fitto calendario di appuntamenti, rassegne e festival volto a celebrare la città in chiave cinematografica. Inoltre, a corollario di questi tre punti focali dell’attrattività torinese, in città sono da sempre in programma manifestazioni e incontri".

Chissenefrega degli alberghi, tanto abbiamo gli AirBnB

Insomma: le solite argomentazioni che ho già più volte avuto l'onore di riportare (qui trovate un riassunto recente ed esaustivo delle saccate d'ordinanza). Ma rileggete questo passaggio: "È possibile che i turisti abbiano privilegiato altre tipologie di ospitalità (leggasi AirBnB. NdG), garantendo comunque positive ricadute economiche sul territorio". No, cioé, scusa Sacco mio, ma tu sei l'assessore al Turismo? E al Commercio? E mi scrivi "è possibile che i turisti abbiano privilegiato altre tipologie di ospitalità"? Tu stai serenamente dicendo a degli imprenditori turistici, a degli operatori commerciali, che le loro aziende patiscono duramente la concorrenza di una nuova e diversa tipologia di offerta, però pazienza, tanto i turisti garantiscono comunque "positive ricadute economiche sul territorio". Sai che gliene fotte all'albergatore, ai suoi dipendenti, alle famiglie che ancora vivono del settore alberghiero tradizionale, se i turisti ti "garantiscono comunque positive ricadute economiche sul territorio". Ma cazzo, se questi rischiano di andare dal culo è un problema tuo! Sei o non sei l'assessore al Commercio e Turismo? Cioé, a me può anche fottermene del destino degli alberghi, ma se c'è una crisi nel settore (e direi che c'è, a giudicare dal combinato disposto dei dati di Federalberghi e Questura), qualcuno dovrà ben studiare contromisure - o almeno fingere di studiarle - e insomma, dare almeno l'impressione di farsi carico del problema. E scusami, dire che tanto i turisti ci sono e garantiscono comunque le positive ricadute economiche non mi sembra farsi carico del problema, dal punto di vista degli albergatori. Non da parte dell'assessore al Commercio (e Turismo). Che poi, Saccone mio, questi mica ti chiedono la luna: prova magari a dirgli per tempo cosa fate a Capodanno, che magari riescono a vendere qualche camera in più... Insomma. Dire "in città sono da sempre in programma manifestazioni e incontri" non è esattamente connotante dell'offerta culturale e turistica da Torino. E' come se io scrivessi che Alberto Sacco ha due gambe, due braccia, due occhi, un naso e una bocca, e con la bocca parla: mi pare una descrizione che si adatterebbe a qualsiasi vivente. E allora, Saccone mio, sappi che in tutte le città, e anche i paesi, che io conosco "sono da sempre in programma manifestazioni e incontri". Come spot per Torino, questo mi pare un po' generico. Sono sicuro che puoi fare di meglio.

Il comunicato di Federalberghi

Vabbé, la chiudo qui. Aggiungo soltanto, per completezza e par condicio, il comunicato di Federalberghi:
Il mese di agosto ha visto precipitare le presenze
turistiche in città, facendo segnare un -5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Sono questi i dati che emergono da un'indagine condotta da Federalberghi Torino che ha confrontato l'andamento di quest'anno con quello del 2018. Pesano, sul risultato, soprattutto l'assenza di eventi in città e la mancanza di una programmazione capace di generare attrattività.
Cresce invece il turismo in montagna dove il tasso di occupazione si attesta attorno al 46,5%, facendo segnare un +7,1% rispetto al 2018, secondo i dati della ricerca sviluppata in collaborazione con TurismOk, società di management e marketing turistico, centro studi dell'Associazione. Federalberghi Torino torna a porre l'accento sulla necessità di una programmazione annuale di eventi e manifestazioni per la città che comprenda anche l'estate e soprattutto il mese di agosto. Il brusco calo - con una flessione del 5% nel tasso di occupazione delle camere - impone, secondo gli imprenditori del settore, una riflessione strutturata sulla promozione del territorio e sulla necessità di attrarre turisti. L'unico picco
 (nessuna menzione di Todays... Strano, eh? NdG), peraltro insufficiente a invertire la tendenza, è stato rappresentato dal big match di Serie A, Juventus-Napoli giocato nell'anticipo di sabato 31 agosto.
Il rovescio della medaglia è offerto dalle Valli Olimpiche dove la
percentuale di occupazione delle camere è cresciuta del 7,1% rispetto allo scorso anno e con essa il tasso di soddisfazione degli operatori turistici. "Il dato positivo - spiega Giorgio Montabone, presidente di Federalberghi Bardonecchia - è frutto di un attento lavoro di promozione delle nostre destinazioni e delle iniziative operate negli ultimi anni nelle nostre valli".
"Paghiamo l'assenza di eventi, mostre, manifestazioni e iniziative che siano capaci di portare turisti nella nostra città - dichiara Fabio Borio, presidente di Federalberghi Torino - ma soprattutto la mancanza di una programmazione di lungo periodo che consenta agli operatori alberghieri di strutturare un'offerta commerciale accattivante. Quest'anno l'unica nota positiva è stata la partita Juventus-Napoli, peraltro giocata in anticipo il 31 agosto, ma non possiamo rimanere aggrappati esclusivamente al calendario
di Serie A per salvare una stagione. Continuiamo a ribadire la necessità di elaborare una programmazione di eventi e manifestazioni annuale che preveda, anche per l'estate e, nello specifico, nel mese di agosto, appuntamenti capaci di generare attrattività e orientare i flussi turistici verso la nostra destinazione. Ad oggi non conosciamo ancora il calendario eventi del
2020 che ci era stato promesso per luglio né tanto meno sappiamo che cosa la Città pensa di organizzare per il Natale 2019 e Capodanno. Il rischio, ancora una volta, è quello di bruciare importanti occasioni di promozione del territorio e di vanificare quanto di buono fatto fino ad ora per fare di Torino una città turistica a tutti gli effetti".

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