Funziona così: poiché quest'anno si è deciso - causa covid - di non fare TOdays, l'amministrazione civica ha pensato bene di destinare quei soldi (si badi, soldi perlopiù dei soliti sponsor, ovvero Iren e le fondazioni bancarie) al sostegno del settore dello spettacolo dal vivo. Tanto meglio così, direi. Le circostanze esterne (pandemia) hanno indotto il Comune a piantarla una buona volta di giocare a fare l'impresario e organizzarsi in proprio il suo festivalino. Come ricorderete (e se non lo ricordate leggete qui) TOdays nacque, nel 2015, proprio per soddisfare la smania di Filura di avere un festival tutto suo. Uzzolo ereditato allegramente, in pieno mood gattopardesco, da Chiarabella che pure l'aveva fieramente avversato quand'era all'opposizione.
Stavolta, a dio piacendo, si chiede invece ai professionisti di fare il loro mestiere, e cioé di proporre progetti che riceveranno un contributo dall'ente pubblico. Insomma, ciò che dovrebbe essere sempre in un mondo normale. Da noi, invece, c'è voluto un disastro epocale per smuovere quei cervellini di pansecco. E lasciamogli pure la soddisfazione di appiccicare l'etichettina "TOurDAYS" sui progetti che verranno realizzati grazie al contributo comunale: so' regazzi, s'hanno da spassa'.
Ecco comunque il comunicato dell'ufficio stampa del Comune, in tutta la sua integrale prosopopea.
L’edizione 2020 del festival torinese TOdays, per come era stata immaginata, non può avere luogo, a causa delle misure restrittive adottate per il contenimento del contagio.
Il festival nel suo format originale tornerà la prossima estate, ma TOdays ha pensato a TOurDAYS,un percorso lungo un anno, continuativo e capillare, un impegno reale a sostegno delle attività musicali e dello spettacolo dal vivo, che sfocerà in un tour di appuntamenti diffusi in tutta la città.
TOurDAYS è quindi:
Una commissione valuterà le proposte sulla base della qualità e coerenza con i linguaggi della musica contemporanea (a me piacerebbe sapere quali illustri musicologi saranno chiamati a giudicare sulla "coerenza con i linguaggi della musica contemporanea". NdG), del coinvolgimento più ampio possibile della filiera di maestranze lavorative dello spettacolo, della partecipazione di artisti, tutor, ospiti e aziende dell’area torinese, della capacità di coinvolgimento di nuovi pubblici e di ricaduta fattiva sul territorio locale, e i progetti selezionati beneficeranno di un sostegno alla produzione in termini di supporto economico pari a un massimo del 50% del budget previsto per ogni progetto (fino ad un massimo di 20.000 euro) e di un percorso di accompagnamento costituito da momenti di progettazione condivisa con la direzione artistica e organizzativa di TOdays festival.
Nascerà così un calendario di appuntamenti, performance, laboratori, workshop, seminari, lungo tutto l’anno, fino a confluire nell’edizione 2021 di TOdays (Torino, 27-28-29 agosto 2021) contribuendo ad arricchire il programma artistico del festival in maniera partecipata (e se la maniera è "partecipata", tutti sono felici. Come diceva Gaber? "Festival è partecipazione"? Ah no, quella era la libertà. NdG)
Ecco comunque il comunicato dell'ufficio stampa del Comune, in tutta la sua integrale prosopopea.
L’edizione 2020 del festival torinese TOdays, per come era stata immaginata, non può avere luogo, a causa delle misure restrittive adottate per il contenimento del contagio.
Il festival nel suo format originale tornerà la prossima estate, ma TOdays ha pensato a TOurDAYS,un percorso lungo un anno, continuativo e capillare, un impegno reale a sostegno delle attività musicali e dello spettacolo dal vivo, che sfocerà in un tour di appuntamenti diffusi in tutta la città.
TOurDAYS è quindi:
- una call for proposal (in italiano bando d'idee: ma l'inglese fa figherrimo. NdG) per sostenere progettualmente e economicamente la realizzazione di progetti originali, promuovere la creazione di un circuito virtuoso (credo sia l'opposto del circolo vizioso. O forse è un circuito che ricicla la monnezza e non fa scorrere l'acqua invano. NdG) di collaborazioni, lavorare a fianco di associazioni ed enti culturali del territorio per favorire la ripartenza del comparto dopo l’emergenza sanitaria.
- un network virtuoso (e qui faccio fatica a immaginarmi il network dissoluto: che cosa fa, si droga? beve? frequenta donne perdute? NdG) di associazioni, organizzatori, artisti, club, spazi culturali, fornitori, professionisti per valorizzare lo scambio di esperienze, lo sviluppo di connessioni tra mondo profit e no-profit e l’ottimizzazione delle risorse per tutta la filiera della produzione musicale.
- un calendario di appuntamenti culturali e di spettacolo dal vivo frutto di un reale percorso di coprogettazione e coproduzione.
Una commissione valuterà le proposte sulla base della qualità e coerenza con i linguaggi della musica contemporanea (a me piacerebbe sapere quali illustri musicologi saranno chiamati a giudicare sulla "coerenza con i linguaggi della musica contemporanea". NdG), del coinvolgimento più ampio possibile della filiera di maestranze lavorative dello spettacolo, della partecipazione di artisti, tutor, ospiti e aziende dell’area torinese, della capacità di coinvolgimento di nuovi pubblici e di ricaduta fattiva sul territorio locale, e i progetti selezionati beneficeranno di un sostegno alla produzione in termini di supporto economico pari a un massimo del 50% del budget previsto per ogni progetto (fino ad un massimo di 20.000 euro) e di un percorso di accompagnamento costituito da momenti di progettazione condivisa con la direzione artistica e organizzativa di TOdays festival.
Nascerà così un calendario di appuntamenti, performance, laboratori, workshop, seminari, lungo tutto l’anno, fino a confluire nell’edizione 2021 di TOdays (Torino, 27-28-29 agosto 2021) contribuendo ad arricchire il programma artistico del festival in maniera partecipata (e se la maniera è "partecipata", tutti sono felici. Come diceva Gaber? "Festival è partecipazione"? Ah no, quella era la libertà. NdG)
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