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IL FESTIVAL DEL GATTOPARDO

Scene di vita in Comune: si tracciano le linee guida per le politiche culturali
Da mesi ormai segnalo gli artisti che man mano entrano nei cartelloni dei festival musicali estivi. Gru Village e Flowers sono già ben avanti; pure TOdays ha annunciato pochi giorni fa il primo nome, P.J. Harvey, e giustappunto oggi il secondo, Max De Marco, entrambi per il 25 agosto.

La lezione del principe di Salina

Ma non dimentichiamo che il 2017 ci porterà il nuovo festival municipale, pensato per ossequiare ancora una volta l'aurea lezione del Gattopardo: "Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi". Per cui si cancella la musica classica in piazza - il famigerato "Classical Music" del passato regime - rimpiazzandola con il multitasking Festival dell'Estate, o Festival d'Estate che dir si voglia. Immaginare il titolo dev'essere costato uno sforzo titanico a quelle menti oberate: ma val la pena di ricordare che il festival si chiamerà "Tutta mia la città" - wow! moderno! - nelle sue propaggini dei quartieri. Il main stage, mi risulta, sarà in Piazzetta Reale. Prima si parlava dei Giardini, la location è ancora liquida. E' evidente l'originalità del modello (gli inediti Punti Verdi, perché solo ciò che piace diventa tradizione); ma soprattutto riluce la conferma della volontà del Comune di Torino a perseverare nella sua brillante carriera d'impresario e local promoter.
Chiusa quindi la stagione eroica dei fustigatori Appendino & Bertola che stigmatizzavano gli assessori Barnum e la loro smania di organizzare in proprio festival d'arte varia in aperta - e in fondo sleale, beneficiando di soldi pubblici - concorrenza con analoghe iniziative dei privati che rischiano in proprio.

Come prima, più di prima

La misura era colma. era urgente di cambiare se si voleva che tutto restasse uguale a prima. E così è stato. Il criticatissimo Torino Jazz Festival è stato soppresso soltanto per risorgere dalle ceneri con lo stesso direttore, la metà dei soldi e un nome nuovo, Narrazioni Jazz; ma nel logo, secondo le suggestioni del momento, dovrebbe persino comparire, sotto forma di fumetto, la storica sigla Tjf, tanto per far capire anche ai più tonti che a Torino il principe di Salina è tuttora alive and kicking, e Gattopardo rules.
E poi c'è, per l'appunto, il Festival dell'Estate. Organizzato in proprio dal Comune, esattamente come Narrazioni Jazz, per mezzo della Fondazione Cultura, che non è mai stata in salute come dal giorno in cui il potere è finito nelle mani di chi la voleva uccidere.
E per fortuna, aggiungo io: ci mancava ancora che affidassero l'incarico a qualche apprendista stregone che piantava un altro casino tipo Natale coi fiocchi. Perlomeno quelli della Fondazione Cultura sanno il fatto loro, e non si faranno prendere in braccio dal primo manager senza scrupoli che considera suo diritto inalienabile uccellare gli sprovveduti.
Paola Turci
Niccolò Fabi

Fabi & Turci in Piazzetta Reale

Ad ogni modo: quelli della Fondazione Cultura stanno lavorando al cartellone del Festival d'Estate. Non è previsto un direttore artistico, pare non se ne avverta il bisogno. Comunque - nell'attesa che s'inventino un titolo meno gaggio - il cartellone prende forma, e posso anticiparvi che, per quanto riguarda il pop, hanno già fissato i primi nomi: Niccolò Fabi e Paola Turci. 
Vabbè. Tutto cambia, quindi non cambia nulla. E vi risparmio il finale del quarto capitolo, ove si parla di leoni e sciacalletti.


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