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ANCHE AD AGOSTO PIOVE SUL TJF: SI VA AL COLOSSEO

Quando l'eccesso d'entusiasmo genera amare delusioni
Dall'ufficio stampa del Comune ricevo e volentieri pubblico:

A causa delle avverse condizioni metereologiche previste gli ultimi due concerti del TJF in programma oggi, sabato 29 e domani, domenica 30 agosto al Cortile di Combo si svolgeranno al Teatro Colosseo (via Madama Cristina 71) con inizio alle ore 21.30. I ticket già acquistati in prevendita restano validi per la nuova sede. La biglietteria al Teatro Colosseo sarà aperta a partire dalle ore 19.30. Per evitare assembramenti il pubblico è invitato ad arrivare con adeguato anticipo. Al termine del concerto sono invece confermate le Jasper dinner al Combo.


E così anche quest'anno la tradizione è confermata. Il Tjf ha dimostrato ancora una volta le sue virtù pluviofore. La prossima volta nel Sahara. Ma ci sono richieste anche dagli Emirati.
In un post su Facebook il direttore artistico del Tjf, Giorgio Li Calzi, scrive: "Grazie alla Città di Torino, alla Fondazione cultura Torino, al Teatro Stabile Torino, al Conservatorio Giuseppe Verdi e a Combo per tutta la disponibilità, per avere collaborato a spostare nel giro di un giorno i concerti finali del TJF al Teatro Colosseo anche in un momento così difficile per via del distanziamento nei teatri.
É sempre meglio preservare un concerto per il pubblico e per gli artisti e non farsi sorprendere dal meteo o dal caso.
Ieri abbiamo distribuito al pubblico i kway, ma abbiamo anche pensato di fare di più perché in questo periodo la gente non ha voglia di rischiare di prendere un raffreddore.
Ci scusiamo se non riusciamo a fare entrar più persone al teatro Colosseo, ma le regole del distanziamento nei teatri sono veramente severe"
.

Sempre Li Calzi mi fa notare che "potrebbe essere utile scrivere che per per prima volta al Tjf. non ci facciamo cogliere impreparati". A me sembra di ricordare in passato altri trafelati trasferimenti indoor (tipo al Piccolo Regio) ma la memoria mi può ingannare. Comunque non sto ragionando sulle capacità logistiche dell'attuale direzione del Tjf, bensì sulla nuvola fantozziana che perseguita il festival fin dalla sua prima edizione. 

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