Il buco prodotto dall'esplosione del 2013 |
Oggi ho avuto la felice opportunità di rispettare il mio rituale più antico: la sempiterna domanda all'assessore regionale alla Cultura sulla data di riapertura del Museo di Scienze Naturali, chiuso dalla celebre alba del 3 agosto 2013 quando l'esplosione di una bombola causò un buco (un semplice buco) nel pavimento del pianterreno, e altri danni minori. Da quel dì sono passati esattamente 7 anni, 5 mesi, e tre assessori alla Cultura (Coppola, Parigi e ora Poggio). Ciascuno degli assessori, regolarmente interpellati sulla sorte del Museo, me ne garantiva l'imminente riapertura (già Coppola, subito dopo l'incidente, la fissò "al massimo" entro l'estate 2014). Di imminenza in imminenza i lavori hanno ormai superato la durata del conflitto tra Francia e Inghilterra che insanguinò l'Europa e le colonie in America, Africa e Asia dal 1756 al 1763 e che gli storici chiamano giustappunto Guerra dei Sette Anni.
In ultimo, dodici mesi fa, l'assessore Poggio s'era detta fiduciosa di poter riaprire "entro la primavera" - di questo 2020, pensa un po'. Ma c'è stato il covid, si sa, e con il covid tutto si spiega ieri oggi e domani. Quindi stamattina, implacabile come le tasse, ho rivolto la solita domanda alla paziente Poggio, che mi ha garantito quanto segue (riporto la trascrizione integrale di quanto dichiarato, a futura memoria): "Siamo arrivati al lotto 14, la terza fase che prevede la fruibilità della parte di pianoterra e soppalchi e delle sale espositive per le mostre temporanee" ha esordito la Vittoriona. Ora: è mio dovere ricordare che già nel quinto anniversario del buco, il 3 agosto 2018, la portavoce dell'allora assessore Parigi mi dichiarò che "entro quest'autunno (del 2018, NdG) riapriranno gli uffici; entro la primavera del 2019 riaprirà una parte degli spazi espositivi (il cosidetto lotto 14) e tra fine 2019 e inizio 2020 riaprirà il resto del Museo". E vabbè.
Adesso Vittoriona mi dà per completato il mitico "lotto 14" - e meno male... - e aggiunge: "I lavori entro la fine di giugno dovrebbero darci la fruibilità anche della quarta fase della riqualificazione che riguarda gli spazi della Grande Arca e del Museo storico di zoologia. Se non ci saranno altri ritardi per motivi sanitari, prevediamo di aprire al pubblico nell'autunno, facendo coincidere la riapertura con quella delle scuole, a ottobre". Sicché avremo la soddisfazione di acchiappare le guerre galliche di Giulio Cesare, durate otto anni dal 58 al 50 a.C. Ma possiamo ambire ad altri primati: nel mirino c'è la Guerra dei Trent'Anni. Quella dei Cent'Anni francamente mi pare un obiettivo troppo ambizioso, sebbene a Torino nulla sia impossibile.
Adesso Vittoriona mi dà per completato il mitico "lotto 14" - e meno male... - e aggiunge: "I lavori entro la fine di giugno dovrebbero darci la fruibilità anche della quarta fase della riqualificazione che riguarda gli spazi della Grande Arca e del Museo storico di zoologia. Se non ci saranno altri ritardi per motivi sanitari, prevediamo di aprire al pubblico nell'autunno, facendo coincidere la riapertura con quella delle scuole, a ottobre". Sicché avremo la soddisfazione di acchiappare le guerre galliche di Giulio Cesare, durate otto anni dal 58 al 50 a.C. Ma possiamo ambire ad altri primati: nel mirino c'è la Guerra dei Trent'Anni. Quella dei Cent'Anni francamente mi pare un obiettivo troppo ambizioso, sebbene a Torino nulla sia impossibile.
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